Frequentazioni letterarie è un testo che raccoglie tutte le note critiche che Aldo Cervo ha steso finora per narratori, poeti, saggisti. E non solo note critiche (recensioni e prefazioni), anche conferenze (tenute in vari posti d’Italia, oltre che – in maggioranza – nelle regioni confinanti Molise, Campania, Lazio) e lettere agli amici.
Un’altra opera, di esegesi questa volta, di analisi accurata e puntuale su cultori del sapere. Di solito, gli scrittori raccolgono, in uno o più volumi, quanto s’è scritto su di loro; Aldo Cervo, al contrario, ha messo insieme quanto egli ha scritto sugli altri. Entrambi i lavori sono utili e interessanti perché permettono ai lettori di conoscere, in senso globale e senza perdere tempo, la produzione critica, propria di un autore, o i giudizi espressi su di lui. Ogni disamina è stata condotta con precisione, obiettività e competenza e gli interessati non possono che sentirsi lusingati e soddisfatti dalla veridicità e trasparenza che emergono da ogni pensiero.
Un’attenzione particolare meritano le lettere: esse dicono quanti amici ha Aldo e i rapporti di intimità e lealtà che con essi egli ha stretto. Sono state scritte senza retorica, con profonda e schietta sincerità. Perché Aldo Cervo è per tutti noi che lo conosciamo un amico speciale. La sua amicizia va oltre il comune interesse letterario, coinvolge la famiglia, l'ambiente, l'attività, si fa intima; è amicizia basata sulla stima reciproca e sul’affetto: è un’amicizia non intaccabile che dura nel tempo.
Ritrovarsi tra le pagine del grosso volume (circa quattrocento pagine) dà un senso di soddisfazione dell’animo. Il libro è suo, dell’autore, ma è anche un po’ nostro, di tutti noi che vi siamo menzionati, perché ne risultiamo protagonisti.
Quando ho finito di leggere un testo del nostro arguto oratore, valido scrittore e critico imparziale, mi vien voglia di rileggerlo e ri-rileggerlo perché quanto vi è scritto scorre come acqua di sorgente e ne assaporo il contenuto “sostanzioso” e intelligente, con “gusto spirituale”.
(Recensione di Antonia Izzi Rufo pubblicata su "Literary" n. 10/2009)