Domenico Caiazza
Rufrium sannitico e romano - memoria offerta dall'autore con animo grato ai concittadini di Presenzano in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria
"Libelli Campano-Sannitici" I, 2005;
Appena cinque sono i cenni a noi pervenuti dall’antichità su due insediamenti sannitici denominati Rufrium e Rufrae, databili tra la fine del IV ed il I sec. a. C., e così esigui che i problemi interpretativi e le incertezze sopravanzano i dati positivi. Ad esempio per alcuni studiosi i due nomi, singolare maschile il primo e plurale femminile il secondo, indicano una unica città mentre per altri si tratta di centri diversi.
Da una sintetica notazione di Tito Livio: tria oppida venerunt in potestatem: Allifae Callifae Rufriumque sappiamo che Rufrium era un centro fortificato (oppidum) che venne in potere dei Romani nel 326 a. C., cioè all'inizio della seconda guerra sannitica.
La menzione di Allifae, della quale il sito romano è tuttora occupato dalla odierna Alife, mentre ne sono stati scoperti i resti sannitici sul colle del Castello di S. Angelo di Ravecanina, oggi S. Angelo d' Alife, e di Callifae, grande città sannitica sita sul Monte Cavuto di Roccavecchia di Pratella, ci accerta che Rufrium era nel settore nord occidentale dell'area campano sannitica, a nord di Teanum Sidicinum, la città del casus belli della I guerra sannitica.
Tuttavia la stringatezza di Livio è tale che non sappiamo in qual modo queste città fortificate entrarono nell'orbita romana. Se, cioè, vi fu conquista violenta dei capoluoghi o magari solo una scorreria nelle pianure delle tre città che travolse qualche apprestamento difensivo, o, infine, come è più probabile, la stipula di patti a seguito di negoziati, poiché Livio non dice che i centri furono presi con assedio o d'assalto, per vim, ma solo che vennero nella potestà del popolo romano.
Strano anche che siano definiti riduttivamente oppida, con Rufrium, una città come Callifae, centro di grande dimensione e complessità strutturale, dotata di una cinta di circa sei km di mura, un'acropoli di oltre 21.000 mq con templi e teatro, ed Allifae, città pure di cospicue dimensioni e di avanzata economia tanto che batteva moneta da prima di Roma, altrove chiamata solo col suo nome o detta urbs da Livio (IX,38 , 42 ) e per di più della quale Livio nuovamente registra la conquista nel 310 a.C.
Grazie a questo ulteriore dato i dubbi aumentano: infatti non solo le modalità con le quali le tre città entrarono nella sfera di influenza romane non ci sono note, ma diventa opinabile anche la data dell'evento del 326 a.C.
Quindi anche sulla cronologia è discussione tra gli storici. Quanto al 326 indicato da Livio “ci sono buone ragioni per essere scettici, poiché Livio stesso ammette che Allifae, era ancora in mano ai Sanniti anni più tardi” cioè nel 310. La cronologia potrebbe abbassarsi al 310 a. C., data nella quale sempre Livio rammenta la conquista di Allifae, o addirittura al 290 a. C., cioè al momento nel quale, alla fine della terza guerra sannitica, “i Romani s'impadronirono di terre ad ovest del Volturno. Deve essere stato questo il momento in cui la valle dell'alto e medio Volturno sostituì il Liri quale linea di confine tra i due stati. In altre parole la Lega sannitica perse Cominium, Atina, Aquilonia, Casinum, Venafrum e Rufrium.
Cominium e Rufrium non compaiono più nella storia, mentre Atina, Casinum e Venafrum divennero praefecture romane. Non sappiamo esattamente quando ciò avvenne, ma sembra probabile che esse smisero di essere sannite dal 290 in poi. Venafrum non poteva certamente far più parte del Sannio, se è corretta l'ipotesi che alcune monete del III secolo a. C. recanti scritte in osco ne provengano; ma ciò significherebbe anche che la città era, a quell'epoca, uno stato <indipendente> e non ancora una praefectura romana. In altri termini insieme ad Aquinum, Teanum e alle colonie latine di Cales, Fregellae, Suessa Aurunca ed Interamna essa costituiva una zona cuscinetto tra il territorio romano e quello sannita”.
Tuttavia anche sulla datazione delle monete campano sannitiche si discute sicché si può convenire che, al più tardi, l'assoggettamento ai Romani avvenne dopo la sconfitta e la partenza di Pirro quando la repressione si abbatté nuovamente sui Sanniti: eliminata ogni finzione di indipendenza le città di Atina, Casinum, Venafrum, Allifae, Aufidena furono aggregate allo stato romano con la concessione della civitas sine suffragio... leggi tutto