Per reagire alla perdita del ricordo, del senso di appartenenza e di identità che sono indispensabili per assicurare un futuro alle genti di queste terre la Comunità Montana che mi onoro di guidare incentiva ogni opera che riscopre, valorizza, tutela le memorie storiche ed archeologiche.
In questa ottica si è contribuito alla pubblicazione di questa opera che è particolarmente importante, poiché illustra le memorie di uno degli angoli più antichi e belli delle nostre valli, onusto di secolare gloria, anche se tormentato da ripetute distruzioni: San Pietro Infine che l'onda della storia, come ci insegna la dott.ssa Rossella Merola ha più volte sospinto dal fondo valle al colle e viceversa, ma giammai è riuscito a cancellare, per l'attaccamento della sua popolazione, che ha reagito con laboriosità mite ma incrollabile anche alla violenta distruzione della II guerra mondiale Ed importante è l'ottica di questo studio che non replica la consueta storia di eventi bellici, feudatari, cronache, ma illumina la laboriosità di una società che allestiva mura e torri, ma non esitava a bucarli, con i debiti permessi, per realizzare frantoi oleari vero simbolo di opere di pace e produzione.
Leggiamo dunque, in una ottica attenta a tutta la società del tempo, la lista nobilium di questa terra ma anche contratti di coltivazione, clausole di disboscamento, liste di prodotti, norme di caccia e dissodamento, accenni ad opere idrauliche all'avanguardia per i tempi. Dunque una storia delle genti e della terra e dei suoi prodotti utilissima anche per ulteriori approfondimenti.
Va rilevato che una cospicua messe di documenti, custoditi dalla secolare lodevolissima diligenza dei Monaci Cassinesi viene data alla luce in appendice e potrà giovare a nuovi studi.
Né credo vada sottovalutata la circostanza che questa opera nasce nella nostra terra che in tal modo diviene non mera spettatrice ma autrice della sua riscoperta grazie ad una sua figlia che, debitamente formatasi, ha poi utilizzato i suoi talenti nella riscoperta dell'antica madre.
In tempi nella quale l'abbassamento del livello culturale e la tendenza a considerare i territori debolmente popolati dell'interno terra di colonizzazione culturale, finanziatrice e spettatrice passiva persino della riscoperta della sua storia ed archeologia, non sfuggirà l'importanza di una riscoperta che nasce e si alimenta di intelligenza qui sviluppatasi.
Di tanto impegno, nella convinzione che la corretta costruzione del futuro si alimenta della riscoperta del passato, siamo debitrici alla dott.ssa Rossella Merola, alla quale va il nostro grazie e l'augurio di ulteriori fecondi studi.
Prof Vincenzo D'Errico
Presidente della Comunità Montana del Monte Santa Croce
PREMESSA
Terra di splendide colline e montagne, di boschi verdeggianti, di testimonianze archeologiche e di insigni monumenti e d' opere d'arte è l'Alta Terra di Lavoro della quale la Comunità Montana del Monte Santa Croce, rappresenta una cospicua parte. È una natura sempre bella ma cangiante la ferace terra vulcanica alimenta castagneti ombrosi e dai frutti generosi e sapidi ed ombreggia le mura megalitiche dell'Orto della Regina e la secolare quiete del chiostro della Madonna dei Lattani.
Altrove terre generose alimentano vigneti succulenti o sono ombreggiate dalla lucente foglia dell'olivo. Dovunque sono borghi millenari, vegliati da antiche torri e forti mura, e frammenti di una storia forse minore ma secolare, fatta di attaccamento alla terra ed alle case degli antenati.
Tuttavia l'emigrazione, la globalizzazione, il venire meno della cultura orale, hanno eroso ed erodono ogni giorno la consapevolezza delle propria storia ed indeboliscono il senso di appartenenza delle comunità.