Bombs on target

Bombs on target. Isernia, 1943

Cinquantacinque giorni. Bastarono solo poche settimane a mutare irrimediabilmente la storia della città e dei suoi abitanti e a farla annoverare, suo malgrado, tra quelle “martiri” della guerra.

Isernia, tra settembre e novembre del 1943, fu ritenuta un punto strategico nei piani di avanzata delle forze alleate che, dopo lo sbarco di Salerno, iniziarono a risalire la penisola e, per tale motivo, entrò più volte nell’obiettivo dei bombardieri americani. Le incursioni provocarono centinaia di vittime civili e gravissimi danni al patrimonio abitativo e monumentale, amplificati dalle successive azioni delle retroguardie tedesche che, prima di abbandonare definitivamente l’abitato, minarono le strutture superstiti ai bombardamenti.

Agli inizi di novembre, i reparti canadesi entrati in città trovarono una città indelebilmente sfregiata ed una popolazione al limite della sopravvivenza, impegnata ad estrarre dalle macerie i cadaveri delle vittime e a chiedersi i “motivi” di quella furia distruttiva.

1. Gli antefatti

A poco più di quarantotto ore dalla dichiarazione di entrata in guerra dell’Italia al fianco della Germania nazista il territorio peninsulare iniziò a essere sottoposto a pesanti incursioni aeree da parte dei velivoli della Royal Air Force britannica. Furono le aree industriali e portuali delle grandi città i primi obiettivi dei bombardamenti strategici finalizzati all’abbattimento dell’economia della penisola. Gli inglesi applicarono in maniera radicale il concetto dell’area bombing: il bombardamento a tappeto, soprattutto notturno, di grandi aree che, è bene sottolinearlo, causò non solo danni materiali ingentissimi ma effetti collaterali ancor più gravi, cioè migliaia di vittime civili, con il dichiarato intento di condurre la popolazione al collasso psicologico e al distacco dalla dittatura fascista, fomentando reazioni e pressioni per la fuoriuscita dal conflitto. Per uno strano scherzo del destino fu proprio l’Italia a subire l’applicazione delle teorie elaborate dal generale Giulio Douhet (1869-1930), ideologo della strategia dell’aria nella guerra e assertore dell’utilità dei bombardamenti aerei su larghi obiettivi.

Dalle basi ubicate a Malta, i velivoli britannici infierirono fino a tutto il 1942 sulle città meridionali, in particolar modo sulle aree industriali e portuali di Napoli, Palermo, Taranto, allo scopo di neutralizzare i rifornimenti di uomini e mezzi dell’Asse per i teatri di guerra nel Mediterraneo... Leggi tutto