Introduzione 

Antonio Persili
4. Introduzione
tratto da: A. Persili, Sulle tracce del Cristo Risorto. Con Pietro e Giovanni testimoni oculari, Edizioni Centro Poligrafico Romano, Tivoli 1988.



I racconti evangelici della risurrezione narrano una notizia inaspettata, la più bella e la più preziosa, la notizia che non invecchia, unica ed irrepetibile: Gesù, che era morto, è risorto ed è entrato con il suo corpo trasfigurato nella vita eterna.

Nelle prime ore di quel dolce mattino di primavera la vita sconfisse per sempre la morte e cambiò radicalmente la storia dell'umanità!

Gli evangelisti raccontano con estrema semplicità cosa accadde intorno e dentro il sepolcro e come le donne, i discepoli e gli apostoli reagirono di fronte a quella sconvolgente realtà.

In questa quarta parte della ricerca, prenderemo in esame solo i fatti, di cui furono protagoniste le donne il mattino di Pasqua.

I racconti dei sinottici, a prima vista, sembrano seguire lo stesso schema, con varianti tra loro inconciliabili, ma in realtà ognuno di essi narra fedelmente gli avvenimenti con un taglio narrativo del tutto personale, che rende possibile la ricostruzione delle varie fasi di tutta la storia; il racconto di Giovanni si inserisce perfettamente in quello dei sinottici, anzi arricchisce la storia della risurrezione di particolari importanti, che altrimenti sarebbero andati perduti.

Prima di iniziare l'esame dei quattro racconti evangelici, mi sembra opportuno approfondire la conoscenza delle donne che erano al seguito di Gesù e chiarire i diversi ruoli, che esse svolsero nella storia della risurrezione.

L'evangelista Matteo aveva già notato che molte donne erano presenti sul Golgota, sotto la croce, ed aveva menzionato il nome di tre di esse, che si distinguevano tra le altre, sia perché erano più vicine a Gesù, sia perché, come vedremo, avrebbero avuto una parte singolare nei fatti della risurrezione.

Matteo scrive: "C'erano là anche molte donne che stavano ad osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra costoro, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo" (Mt 27, 55-56).

Inoltre nel racconto della sepoltura, Matteo aveva precisato che due donne, Maria di Magdala e l'altra Maria, cioè la madre di Giacomo e Giuseppe, rimasero sole davanti al sepolcro, quando ormai, terminate le operazioni di sepoltura, tutte le altre erano tornate a Gerusalemme (Mt 27,61).

Matteo è l'unico, degli evangelisti, che non si interessa della questione degli aromi. Infine ricorda un'apparizione di Gesù a tutte le donne riunite insieme, mentre dal sepolcro si dirigono verso Gerusalemme, per portare l'annuncio agli apostoli (Mt 28,10).

Con questa apparizione si concludono le vicende della risurrezione, per quanto riguarda le donne, che dall'incredulità passano gradualmente alla fede piena, nello spazio di un mattino.

Anche l'evangelista Marco aveva notato che molte donne erano presenti sul Golgota ed anche egli ne nomina tre in particolare: "C'erano anche alcune donne, che stavano ad osservare da lontano, tra le quali Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Joses (Giuseppe), e Salome, che lo seguivano e servivano, quando era ancora in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme" (Mc 15,40-41).

Dalle affermazioni di Marco si deduce che le donne, venute al seguito di Gesù, si potevano dividere in tre gruppi: quelle che avevano seguito Gesù a Gerusalemme in occasione della festa della Pasqua; quelle che con una certa frequenza erano al servizio di Gesù; ed infine quelle che con continuità servivano Gesù e gli apostoli: Maria di Magdala, Maria, madre dell'apostolo Giacomo il minore, e Salome, madre dei due apostoli Giacomo e Giovanni. Queste tre donne le chiameremo, nel seguito della ricerca, col nome di "fedelissime".

Nel racconto della sepoltura, anche Marco ricorda che davanti al sepolcro rimasero Maria di Magdala e Maria madre di Joses (Mc 15,47).

Dal racconto si capisce che queste donne rimasero così a lungo davanti al sepolcro da non poter acquistare gli aromi prima dell'inizio del Sabato. Infatti li acquistarono al termine del giorno del sabato stesso (Mc 16,1).

Queste tre fedelissime, le due rimaste davanti al sepolcro e Salome, furono le prime a recarsi al sepolcro, di buon mattino, al levar del sole del primo giorno dopo il sabato (Mc 16,2).

Anche l'evangelista Luca aveva notato che molte donne erano sul Golgota sotto la croce, ma, al contrario degli altri due evangelisti, evita di fare il nome di qualcuna di esse (Lc 23,49). Ricorda che esse erano presenti alla sepoltura di Gesù, ma non menziona quelle che rimasero dopo che il sepolcro fu chiuso, e precisa che le donne acquistarono gli aromi prima dell'inizio del sabato (Lc 23,55-56).
Racconta poi che al mattino del primo giorno dopo il sabato, tutto il gruppo delle donne si recò al sepolcro e non ricorda affatto le esperienze che ebbero le tre fedelissime (Lc 24,1).

Luca nomina tre donne in particolare solo al termine di tutta la vicenda, quando racconta che le donne portarono l'annuncio degli apostoli: Maria di Magdala, Giovanna e Maria di Giacomo (Lc 24,10).

Infine Giovanni aveva ricordato la presenza delle donne sotto la croce, ma solo per introdurre l'intervento con cui Gesù affidò sua madre a Giovanni ed affidò Giovanni a sua madre: "Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala" (Gv 19,25).

Giovanni non nomina neanche la sua propria madre, Salome, che certamente era sotto la croce. Si interessa poi solo delle vicende della Maddalena: che va al sepolcro (Gv 20,1); che avverte gli apostoli Pietro e Giovanni (Gv 20,2); che vede prima due angeli e poi Gesù (Gv 20,11-17); che porta l'annunzio agli apostoli (Gv 20,18).

Si può concludere che Matteo narra le vicende del gruppo delle fedelissime, mentre trascura di narrare la prima parte della storia, avuta dalle altre donne; poi narra invece le ultime esperienze di tutte le donne riunite insieme.

Marco narra solo le vicende delle fedelissime e con tale racconto termina il vangelo.
Luca, trascurando le esperienze particolari delle fedelissime, narra solo la storia del gruppo delle donne.
Giovanni trascura di raccontare la storia di tutte le altre donne e narra solo le vicende della Maddalena, ora da sola, ora insieme alle altre due fedelissime, ora con tutto il gruppo delle donne.

Complessivamente gli evangelisti, nei racconti della passione, morte e risurrezione di Gesù, ci fanno conoscere il nome di quattro donne delle molte che erano al seguito di Gesù.

Maria di Magdala, comunemente chiamata "la Maddalena", dal suo paese di origine, era quella da cui Gesù aveva cacciato sette demoni (Mc 11,9), che, spinta da un amore appassionato e riconoscente, non lo abbandonò più, meritando una speciale apparizione di Gesù risorto (Gv 20,11-18); l'altra Maria era la sorella o la cugina di Maria, madre di Gesù, e moglie di Cleofa, detto anche Alfeo (Mt 10,3), madre dell'apostolo Giacomo il minore, di Giuseppe, di Simone e di Giuda, conosciuti come i fratelli del Signore (Mc 3,31) e (Mc 6,3), cioè erano cugini di Gesù. Salome, moglie di Zebedeo, era la madre degli apostoli Giacomo e Giovanni.

Oltre queste tre fedelissime, Luca ricorda anche Giovanna (Lc 24,10), che, come sappiamo dallo stesso Luca, era la moglie di Cusa, amministratore di Erode (Lc 8,3). A queste donne si deve aggiungere Susanna, nominata da Luca in quest'ultimo passo citato, della quale non sappiamo altro. Giovanna e Susanna non ebbero esperienze particolari nei racconti della passione, morte e risurrezione di Gesù.

Ora possiamo descrivere i fatti del mattino di Pasqua, seguendo l'ordine cronologico, che scaturisce da quanto abbiamo finora affermato.

A. Le tre fedelissime, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo il minore e Salome, di buon mattino, al levar del sole, quand'era ancora buio, si recano, per prime, al sepolcro, per visitare ed ungere il corpo di Gesù.


B. Mentre lungo la strada si domandano da chi si faranno rotolare la pietra dall'ingresso del sepolcro, avvertono d'improvviso una forte scossa, che fa tremare la roccia del Golgota.

C. Giunte in vista del sepolcro, vedono che la pietra è stata ribaltata e che il sepolcro è aperto. La Maddalena pensa che il sepolcro sia stato violato dai ladri, che hanno trafugato il corpo del Signore, e corre subito a Gerusalemme, per avvertire Pietro e Giovanni dell'accaduto. Tra gli apostoli si diffonde questa allarmante notizia, che provoca costernazione ed accresce il timore.

D. Le altre due donne, rimaste sole, entrano nel sepolcro e vedono un angelo, che annunzia loro la risurrezione di Gesù ed ordina di portare l'annunzio ai discepoli. Le donne, impaurite, decidono di non obbedire, perché temono di essere giudicate visionarie, e fuggono verso Gerusalemme.
E. Intanto giungono di corsa al sepolcro i due apostoli, Pietro e Giovanni, che, dopo aver osservato attentamente ogni cosa, se ne tornano a casa: Pietro, colmo di stupore, e Giovanni con la fede piena nella risurrezione.

F. La Maddalena ritorna al sepolcro, alla ricerca del suo Signore. Parla con gli angeli e poi con Gesù, che le si manifesta. Tutto si svolge in un clima di tenera affettuosità e di profonda commozione. È interessante notare che, a differenza della Maddalena, le altre donne non parlano né con gli angeli, né con Gesù, ma ascoltano soltanto. La Maddalena, traboccante di gioia, torna verso Gerusalemme e si imbatte nel gruppo delle donne, alle quali si erano aggiunte anche le altre due fedelissime, che avevano raccontato alle compagne la loro esperienza e la loro decisione di non portare il messaggio agli apostoli. Anche la Maddalena racconta con grande entusiasmo ciò che le è capitato. Ma le donne si mostrano incredule e non vogliono prestar fede a quei racconti, che sembrano fantastici. Allora decidono di andare, tutte insieme, al sepolcro, per controllare in qualche modo i racconti della Maddalena e delle sue compagne.

G. Entrano nel sepolcro e rimangono incerte e dubbiose, perché non vedono né angeli né Gesù. D'improvviso compaiono due angeli, che le rimproverano per la durezza del loro cuore e la debolezza della loro fede, perché non hanno voluto credere al messaggio delle loro compagne. Gli angeli poi le catechizzano, come Gesù farà con i discepoli di Emmaus.

H. Le donne, rinfrancate dalla nuova apparizione, di cui tutte sono state testimoni, e, confortate dal fatto di essere in molte, si dirigono, colme di gioia, verso Gerusalemme, per compiere la grande missione loro affidata.

I. Lungo la strada, incontrano Gesù, che le saluta dicendo: "Salute a voi!". Esse lo riconoscono subito, senza esitazione alcuna. Questa apparizione non solo è premio alla fede ed all'amore delle donne, ma è anche sostegno ed aiuto, per affrontare il difficile compito che le aspetta.

L. Intanto le guardie, che il sinedrio aveva posto a custodia del sepolcro, si presentano ai loro capi e fanno rapporto sull'accaduto.

M. Gli apostoli ed i discepoli si rifiutano di credere all'annuncio delle donne, rimangono però sconvolti e, senza rendersene conto, si preparano a vedere ed a riconoscere Gesù.

Esaminiamo i quattro racconti evangelici, seguendo la cronologia, che abbiamo ricostruito e dividendo la materia nelle undici parti, già accennate.




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