Il significato dei tre verbi

Antonio Persili

5.D. Il significato dei tre verbi: blépei, theoreî, eîden.

tratto da: A. Persili, Sulle tracce del Cristo Risorto. Con Pietro e Giovanni testimoni oculari, Edizioni Centro Poligrafico Romano, Tivoli 1988.



5.D. Il significato dei tre verbi: blépei, theoreî, eîden.


Benchè ci si ostini a ripetere che il sepolcro fu trovato vuoto, in realtà esso era pieno della gloria di Dio e del Cristo risorto.

Gli evangelisti, infatti, non dicono mai che il sepolcro era vuoto.

I sinottici narrano che l'angelo, in Matteo e Marco, o i due angeli, in Luca, dissero che il corpo del Signore non era più nel sepolcro, ma vollero che le donne visitassero il sepolcro stesso e constatassero l'avvenuta risurrezione, perché tutto, nell'interno del sepolcro, parlava dell'arcano mistero che vi si era svolto: “Non è qui. È risorto, come aveva detto, venite a vedere il luogo dove era stato deposto” (Mt 28,6).

Non sappiamo cosa abbiano visto le donne, perché non c’è stato riferito, ma sappiamo cosa effettivamente c’era, perché un visitatore attento ce lo ha tramandato.

Giovanni esclude esplicitamente che il sepolcro fosse vuoto e per ben tre volte descrive l'atto del vedere, prima da parte sua, poi di Pietro, infine di nuovo da parte sua, usando tre verbi diversi: blépei, theoreî, eîden.

La traduzione della Volgata appiattisce il vigore del racconto traducendo i tre verbi con l'unico verbo latino «vidit»; e la traduzione italiana ne segue le orme, traducendo in tutti e tre i casi con «vide».

Ma, è evidente che se Giovanni ha usato tre verbi diversi, voleva esprimere tre concetti diversi.

5.D.1. Con il verbo «blépei» Giovanni vuol dire che non vede tutto, ma scorge qualcosa, che gli fa iniziare il cammino della fede.

Infatti Giovanni, avendo corso più velocemente di Pietro, giunse per primo al sepolcro, ma, per rispetto, non osò entrare ed aspettò che giungesse Pietro, per dargli la precedenza.

Spinto però da una legittima curiosità e dall'ansia di sapere, si chinò e, stando fuori, spinse lo sguardo verso l'alto, nell'interno della camera sepolcrale, e scorse, dalla parte dei piedi, che le fasce giacevano vuote sulla pietra sepolcrale.

“Gesù non c'è più” avrà pensato. “Cosa sarà accaduto?” Così Giovanni inizia il cammino della fede.

5.D.2. Quando Pietro giunge al sepolcro, entra e rimane in contemplazione (theoreî) dello spettacolo che le fasce e il sudario offrono, ma non ne comprende il messaggio. Rimane stupefatto di fronte ad una meraviglia che sembra non avere spiegazioni.

Anche se non comprende il significato di ciò che vedeva, era sulla buona strada per comprenderlo.

Ma, nonostante ciò, Pietro non crederà finché non avrà visto con i propri occhi Gesù risorto.

I vangeli non narrano l'apparizione di Gesù a Pietro, ma la Buona Novella inizialmente fu annunciata proprio in nome di Pietro, come scrive Luca: “(I discepoli di Emmaus) partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone” (Lc 24,33-34).

5.D.3. Infine Giovanni entrò nel sepolcro e non appena osservò le fasce distese e soprattutto il sudario rialzato, comprese immediatamente che esse costituivano le tracce lasciate dalla risurrezione del corpo di Gesù, e credette.

Per esprimere questo vedere con intelligenza, Giovanni usa il verbo “kaì eîden”, accompagnato dal verbo della fede “kaì epísteusen”; Giovanni “vide, comprese e credette”.

È la fede piena nel mistero pasquale, che per la prima volta nasce nel cuore di un uomo. Giovanni crede senza vedere Gesù risorto, ma osservando solo le tracce della risurrezione.

Con i tre verbi Giovanni ha voluto esprimere i tre stadi del cammino spirituale:

- blépei, lo stadio degli incipienti;

- theoreî, lo stadio dei proficienti;

- eîden, lo stadio dei perfetti.

Nella posizione delle fasce e del sudario Giovanni vede la realizzazione della Scrittura, che Gesù cioè doveva risuscitare dai morti.

Come è possibile chiamare «vuoto» un sepolcro che realizza la Parola di Dio!

Se il sepolcro fosse stato vuoto, Giovanni non avrebbe potuto credere, non avrebbe neanche iniziato il cammino della fede.

Se Cristo è veramente risorto, le fasce ed il sudario dovevano essere necessariamente nel sepolcro e non potevano essere in un modo qualsiasi, ma solo nella posizione in cui Pietro e Giovanni le hanno viste.



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