Il campanile della cattedrale di Telese

L'interesse degli studiosi d'arte ha finora investito la Telesia romana (la città è però di origine sannitica), fermandosi all'età degli Antonini e dei Severi.

Della cittadina medievale - data anche la quasi totale scomparsa delle vestigia, ove si eccettuino il campanile e le tombe recentemente venute alla luce - dopo gli accenni dei cronisti dei secoli IX-XII della Longobardia meridionale, si occupa lo studioso locale, Mons. lannacchino, che circa tre quarti di secolo fa raccolse una serie di dati utili, ma non sempre attendibili.

Di aiuto relativo è il Catalogo dei vescovi compilato dal Rossi che cita due vescovi nel sec. V, uno nel VII e uno nel IX, in contrasto con l'Ughelli che, pur non escludendo che possano esservi stati vescovi in precedenza, inizia la serie solo nel 1078 con Gilberto.

Qualunque giudizio si dia della menzione cli vescovi nei secoli precedenti l'XI, una cattedra vescovile si dovette avere quando, assurta Benevento a sede arcivescovile, con privilegio di Giovanni XIII, l'arcivescovo Landolfo, dopo Medelfrido a Sant'Agata dci Goti, passò a nominare gli altri vescovi suffraganei, compreso quello telesino.

Secondo la versione dello Iannacchino non si è « mai potuto trovare in Telese Vetere alcuna traccia di Chiesa Cattedrale o di Episcopio»...

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