Rupecanina e il cantiere didattico

Il castello di Rupecanina e il cantiere didattico di Archeologia Medioevale. Stato della ricerca e proposte future per lo studio delle fasi post-antiche della media Valle del Volturno

1. L’attività del LATEM (Laboratori di Archeologia Tardoantica e Medioevale)

L’Università degli Studî Suor Orsola Benincasa è presente presso il cantiere del castello di Rupecanina, in comune di Sant’Angelo d’Alife (CE), ormai da un decennio. Lo studio di questa complessa realtà insediativa della Campania settentrionale ha preso il via nel Luglio del 2001, con una preliminare campagna di ricognizione topografica e rilievo archeologico delle evidenze architettoniche. Questo primo approccio ha posto le basi per l’impostazione di un progetto ben più elaborato che ha visto susseguirsi negli anni, numerose campagne d’indagine e l’avvio (a partire dal 2009) di un fortunato cantiere di scavo universitario, in cui si sono avvicendati più di 50 studenti afferenti al nostro e ad altri atenei italiani.

L’obiettivo del progetto, sin dall'inizio, è la comprensione delle fasi di frequentazione del sito in età post classica, la definizione dell’assetto topografico e l’eventuale individuazione di fasi di vita precedenti il periodo normanno (ben attestato sia dalle fonti scritte che dalle evidenze architettoniche).

I cantieri universitari hanno avuto inizio dopo una altrettanto felice campagna di scavo svoltasi negli anni 2007-200. Questa, ricadeva all’interno dei finanziamenti POR Campania 2001-2006, ed è stata condotta negli anni in cui il gruppo di lavoro, afferente alla cattedra di Archeologia Medioevale del Prof. Federico Marazzi, dava inizio ad un nuovo ambizioso progetto che avrebbe portato alla nascita del LATEM (Laboratori di Archeologia Tardoantica e Medioevale) a Piedimonte Matese (CE), finalizzato allo studio su vasta scala del paesaggio post-antico della media Valle del Volturno.

Le ricerche del 2007-200 hanno permesso di indagare una complessa sequenza stratigrafica (900 US ca.) della zona sommitale del sito, chiusa dalla prima cinta muraria. In particolare, le indagini sono state concentrate nell'area in cui insiste la torre mastia a pianta quadrangolare, alcuni ambienti a sud di essa, di cui si parlerà in dettaglio più avanti, una cisterna posta ad est della torre, e la zona all’estremità sud dell’altura. A queste indagini, ha fatto seguito poi lo scavo della chiesa del borgo con annesso nucleo cimiteriale. Le successive ricerche, svoltesi negli anni 2009-2011, nell'ambito dei cantieri-scuola universitari, hanno invece interessato la fascia est del nucleo sommitale, che ha evidenziato la presenza di 4 ambienti (C2-3-4-5) con andamento N-S, e la zona sud, divisa in 3 vani (B6-7- ) orientati O-E (tav. 1). ad oggi, le aree indagate coprono all'incirca il 50% di tutta l’area sommitale (fig.1). i dati stratigrafici, documentati e puntualmente confrontati con le informazioni estrapolate dall'analisi dei reperti (ceramici, numismatici e metallici), hanno consentito di delineare un’articolata sequenza di attività edilizie ed in generale insediative, ancora in corso di definizione. In questa sede si vuole presentare un primo inquadramento... Leggi tutto