Insediamento di Rupecanina. Nuove riflessioni

Alessia Frisetti

Un villaggio di capanne? L'insediamento di Rupe Canina (CE) prima dei Normanni. Nuove riflessioni e problematiche di un sito d'altura nella "Langobardia Minor"

(coautori L. Di Cosmo, F. Marazzi), in «VI Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, L'Aquila 12-15 settembre 2012», (2012), pp. 354-359

Le recenti indagini archeologiche presso il sito fortificato di Rupecanina, nella Media Valle del Volturno, noto dalle fonti scritte a partire dal 1139 (COPPOLA et al. 2003), consentono oggi di proporre nuovi dati sulla natura della sua frequentazione in fase prenormanna. I dati, estrapolati nel corso del 2007-2009, riflettono una complessa sequenza insediativa, suddivisa in 7 fasi, che coprono un arco cronologico compreso tra il X e la prima metà del XV secolo. In queste fasi è possibile seguire l'evoluzione topografica del sito che, da insediamento di modeste proporzioni concentrato nella zona sommitale del colle e caratterizzato da un piccolo nucleo di capanne e di strutture produttive, va assumendo nel corso dei secoli, una connotazione dapprima di carattere militare, con l'edificazione del mastio (XII secolo), e in seguito di tipo difensivo-abitativo con la formazione del borgo lungo le pendici dell'altura (XIII sec.).

1 . IL VILLAGGIO DI CAPANNE?

Il sito di Rupe Canina nella zona della Campania settentrionale più prossima al Molise (IGM P° 61 II NO - S. Angelo D'Alife), si colloca lungo una diramazione della via Latina ancora in uso in epoca altomedioevale (PATITUCCI UGGERI 2002). Il complesso si articola in due poli: la zona sommi tale difesa da una cinta trapezoidale - che include la torre mastia, una cisterna ed un' articolata serie di corpi di fabbrica -, e l'arca del borgo lungo le pendici del colle, con numerose unità abitative ed un edificio religioso ad aula unica (fig. 1). Le indagini nell'area a sud e ad est del mastio hanno portato alla luce una complessa sequenza di frequentazione dell'area sommitale, databile a partire dal X secolo. In particolare, nella prima metà del secolo si assiste all'impiantarsi di una macina olearia nell'ambiente SO (fìg. 2).

La stessa posizione della macina (con pianta a doppio anello), parzialmente obliterata dal perimetrale sud dell'ambiente (USM 75), chiarifica che quest'area, doveva ancora caratterizzarsi come uno spazio aperto. Contestualmente a questo rinvenimento, in alcuni punti della zona sommitale si sono riscontrare tracce di sistemazione e livellazione del piano roccioso affiorante. Quest'attività risulta ben arrestata da una serie di buche di palo e tagli longitudinali a sud del mastio, relativi a strutture in materiali poveri ed evidentemente connesse con la stesura di alcuni strati di battuto atti a livellare le irregolarità della roccia. Purtroppo non è possibile definire con certezza la planimetria di tali edifici, probabilmente interpretabili come capanne, dal momento che le tracce negative sono parzialmente obliterare dalla scarpa della torre mastia. Una situazione più chiara sembra, invece, quella che si registra nella zona ad est della cisterna, dove pure numerose buche di palo circolari appaiono connesse sia ad alcuni lacerti di battuti in malta che alla superficie rocciosa. Nel corso del X-XI secolo, ancora una volta nell'ambiente SO ed in prossimità della macina olearia, è impiantata una struttura dalla forma irregolare, e probabilmente interpretabile come forgia, ed il cui uso sarà limitato a poche decine di anni (fig. 2). In questa seconda fase, sembra proseguire anche la frequentazione dei nuclei di capanne precedentemente ricordati. Allo stato attuale delle ricerche, non è ancora chiaro se tali edifici a sud della torre, siano ancora in uso, nel momento in cui viene realizzato un terzo gruppo di strutture lignee nell'ambiente SO, a cavallo tra la fine dell'Xl e gli inizi del XII secolo. In questa zona, sembra possibile individuare una prima struttura di pianta ellittica, solo parzialmente visibile (fig. 3A), poiché obliterata dal perimetrale nord (USM 73) che divide due vani del palatium costruito accanto alla torre in età più tarda. A questa sembrerebbe poi aggiungersi, in posizione centrale, un secondo edificio a pianta pseudo circolare, con focolare nell'estremità est e silos (granari?) nel centro (fìg. 3B). Infine è visibile un ulteriore edificio che probabilmente si estende in direzione sud oltre U perimetrale E-0 (jìg. 3C).

Ciò che preme sottolineare in questa sede, è che anche nel caso di Rupe Canina, come per altri siti fortificati della penisola italiana, l'approfondirsi delle indagini archeologiche ha permesso di individuare le tracce di una frequentazione precedente all'impianto dell'insediamento fortificato del pieno Medioevo e databile, sulla base dell'analisi dei materiali ceramici, a partire dal X secolo. La presenza di alcune strutture lignee, localizzate apparentemente in tre nuclei principali - anche se non è da escludere che esse facessero parte di un insediamento unitario più esteso - è da vedere, come si è accennato, in modo coevo alle strutture produttive. Queste ultime, allo stato attuale delle ricerche, risultano essere le uniche strutture in muratura di X secolo. Per tale motivo...

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