Di Lella_via Latina

Agostino Di Lella

capitolo dedicatogli all'interno dell'opera "Telesia - Storia ed Archeologia", memoria letta alla R. Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti di Napoli, 1912, pp. 118-121

La via Latina

L’itinerario di Antonino dà il nome di « via Latina » alla via che, partendo da Roma, passa per le stazioni « ad Decimum, Roboraria, ad Pietas et Compitum (Anagninum) » ed arrivato a questo punto aggiunge: « intrat in Lavicanam ». Il Desjardins, nell’edizione della « Tabula », osserva che questo non è esatto, perché aveva luogo il contrario, la Lavicana cioè entrava nella via Latina al « Compitum Anagninum ». L’Itinerario attribuisce alla Lavicana le stazioni « ad Quintanas » e « ad Pietas », il che è giusto, ma vi ammette anche le seguenti: « Compitum, Ferentinum, Frusinone, Fregellano », ed aggiunge poi « Benevento mansionibus quibus et in Praenestina ». È necessario dunque prendere sulla via Praenestina le stazioni che seguono Fregellano, ma, paragonando il percorso che attribuisce alla Praenestina, con quello che dà alla Lavicana, si vede che, prima di arrivare a Fregellano, le due vie ne formavano una sola, la qual cosa avviene da Compitum, che è designato sul percorso della Praenestina col nome « sub Anagniæ ». Dopo questa stazione si legge: « Ferentino, Frusinone, Fregellano, Fabrateria, Aquino, Casino, Venafro, Teano, Alifas, Telesia, Benevento ». Il percorso seguito dalla « Tabula » è conforme a quello che ci dà Strabone circa la via Latina, vale a dire che permette di seguire la stessa via fino a Casilinum, ove il greco geografo c’insegna che, ai suoi tempi, essa entrava nella via Appia.

La nostra attenzione si fermerà di proposito sul quel secondo tratto della via Latina, che prende le mosse da Casino e giunge a Benevento, il quale percorso c’interessa direttamente, ed è quello che meno ci risulta chiaro e preciso dai documenti archeologici e dalle notizie degli scrittori...

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