O-Key

 Questo tipo di chiavetta è utilizzata nel banking online. Ad ogni cliente viene consegnato un generatore di codici personale, questa chiavetta produce un codice numerico diverso ogni volta che viene premuto il pulsante presente su di esso. Nel caso della chiavetta dell’istituto Intesa San Paolo il codice viene visualizzato sul display per circa sedici secondi.

Ad ogni accesso quindi l’utente utilizzerà un codice generato dinamicamente, sempre diverso, da abbinare al proprio codice cliente e pin di accesso al servizio.

L’oggetto concreto

Sulla chiavetta c’è una chiave pubblica detta seed. Sul server di autenticazione c’è un’altra, privata, assegnata all'account dell'utente al momento in cui si sottoscrive il contratto. Sulle chiavette, alla pressione del pulsante, viene generato un nuovo numero. Il risultato ottenuto si chiama token, ed è quello visualizzato. Utilizzando il token per autenticarci, il server remoto lo decodifica usando la sua chiave privata. Poi confronta il risultato con il suo date-time. In questo modo riesce a verificare la correttezza di un token.

Le chiavette implementano un algoritmo detto RSA, dal nome degli inventori Rivest, Shamir, Adleman. Per comprenderne il funzionamento ci si può avvalere di un semplice esempio: A deve mandare a B un documento segreto contenuto in una valigetta senza che C possa scoprirne il contenuto.

In realtà il processo si avvale di una crittografia numerica.

B riceve il messaggio e calcola il numero d tale che e*d mod φ = 1 (chiave privata: d, N) e decifra il messaggio mediante la formula M=Cd mod N. 


L’oggetto virtuale

http://www.crittologia.eu/critto/rsa/rsa_demo.phtml 

 Biblio/sitografia

Singh S., Codici & segreti, RCS, 1999, pagg. 378-380

Impedovo M., Aritmetica e crittografia: l’algoritmo RSA, ALICE 2006 n° 21