Dischi

Il disco in vinile è un supporto per la memorizzazione e la riproduzione analogica di segnali sonori. Venne introdotto nel 1948 e cadde in disuso con l’avvento di metodi digitale. Per ascoltare un disco occorre un particolare riproduttore, il giradischi. Esso è costituito da un piatto rotante, sul quale porre il disco che viene letto da un braccio dotato di puntina scorrendo sugli appositi solchi. 

Uno dei problemi più rilevanti durante la pandemia Covid-19 è stato quello di definire come organizzare le classi in modo da rispettare la distanza tra gli studenti in un’aula scolastica. Se immaginiamo di rappresentare lo studente come posto al centro di un cerchio (il disco) il problema diventa di come disporre le postazioni in modo che vi sia un corretto distanziamento. Possiamo considerare il problema in termini di impacchettamento. Poiché la superficie minima prevista (pre-Covid) in una secondaria superiore è di 1,96 m2 per alunno un’aula con 25 studenti dovrebbe essere di 49 m2, a cui andrà poi aggiunto lo spazio per il docente, la cattedra, eventuali armadi, ecc. Limitandoci all’area destinata agli studenti possiamo pensare ad uno spazio rettangolare 10 ∙ 5 metri con una distanza tra gli studenti di 1,4 metri. Dal punto di vista matematico occorre trovare la con

figurazioni di dischi che realizzi la massima densità. Quale configurazione realizza questa densità?

Facendo riferimento ai calcoli presentati sul sito packomania.com, con 25 dischi di raggio 0,7 in un rettangolo 1∙ 0,5 si ricava questo risultato:

La copertura è del 76% dello spazio utile.