Weiss Weib
Val di Gressoney
Val di Gressoney
Nella Val d'Aosta dei sentieri curati e degli alpeggi operosi serviti da bianche strade non è così facile trovare dei percorsi escursionistici in grado di regalare avventura e laboriosità. Tra i percorsi con qualche sapore di “selvaggio” vi è la traversata della Weiss Weib, nella valle di Gressoney. Cima minore della media valle, non ha più sentieri mantenuti che ne calchino la vetta: lasciati i percorsi ufficiali delle parti basse, le zone alte sono abbandonate a sé stesse specie lungo il versante nord dove della vecchia traccia che scendeva tra i ripidi ed aspri canali non è rimasta che qualche flebile testimonianza.
Le difficoltà di orientamento nel vallone a sud sono limitate, in quanto pur privo di traccia il percorso si svolge sulle aperte praterie e si procede a vista passando dai numerosi piccoli ruderi addossati alle rocce. Nel versante nord occorre maggiore attenzione in quanto bisogna risolvere gli erti canali che sorreggono i terrazzi detritici che si va a percorrere.
note:
- fino alla vetta le difficoltà sono T4. La discesa per il versante nord presenta difficoltà T5
- nella descrizione riportata per nomi e quote si è fatto riferimento alle carte escursionistiche IGC. In corsivo sono riportati i nomi locali come indicati sulla CTR della Val d'Aosta
- il sentiero 4 che da Teglie permette di abbassarsi a Giaz attraversa boschi di fittissime ontanelle: all'epoca di questa relazione è stato trovato ben pulito. In caso contrario la discesa fino a Giaz può riservare notevoli problemi a causa dell'esuberante vegetazione di questo tratto
- occorre organizzarsi per il recupero dell'auto a Issime (la strada è servita da regolare servizio di bus)
Da Issime (953m) in località Nicke si prende la comoda mulattiera (segnavia 2) che conduce al Colle di Chasten, lungo la destra idrografica del torrente Stolen (Stolenbach). Si passa dalla radura delle baite dell'Alpe Ronc (Ronh - 1345m), quindi sempre in salita si raggiunge il ponte che attraversa il torrente. Si prosegue la salita e lasciato il bivio che in breve conduce alle Alpi Borine (Burrini) si segue il sentiero principale fin verso quota 1530m circa, dove si raggiunge un piccolo cippo di cemento: qui si abbandona la mulattiera e si piega a destra lungo una poco evidente traccia (rari segnavia 2B) che pianeggiante conduce al rio Weiss Weib (Weibschlucht). Lo si supera e si sale verso Est per traccia sino alle Alpi Valnera (Valniro - 1691m): da qui la traccia dapprima sale, quindi piega a sinistra (N) e pianeggiante torna ad attraversare il ramo orientale del rio Weiss Weib raggiungendo una bella baita riattata (Jatza - 1830m circa). Si prosegue ancora brevemente in piano, ma prima di attraversare il successivo solco torrentizio si abbandona la traccia e si rimonta, senza evidenti tracce, il pendio di pietraie ed erba puntando alla brevi pareti rocciose alla cui base sono addossati i resti di alcuni ricoveri (Balmu). Raggiunti i ruderi si prosegue in salita verso destra, e sempre su terreno aperto e senza percorso obbligato ci si alza per l'ampio vallone, rimanendo tendenzialmente vicini alla grossa pietraia sulla sinistra caratterizzata da un grosso masso posto nel centro. La traccia riappare solo a tratti e conduce a quel poco che rimane di Grubi di sotto (Undrun Grubi - 2157m) da dove, rimontando una rampa erbosa lungo una traccia più visibile, ci si porta verso le creste che racchiudono a nord il vallone alla base delle quali sorgono i resti di Grubi di sopra (Obrun Grubi - 2368m). Da qui si traversa decisamente verso destra (E) seguendo la traccia che, risolti al meglio alcuni brevi traversi ripidi, raggiunge il colle di quota 2424m. Si aggirano a destra, sul versante di Issime, i primi affioramenti rocciosi, quindi riguadagnata la cresta la si percorre per tracce e facili placche sino all'ometto della vetta del Weiss Weib (2517m – 4h).
Si torna al colle, da dove ci si abbassa verso N per l'esile traccia che traversando verso sinistra va a prendere uno stretto e ripido canaletto: lo si discende su terreno friabile fino al suo termine dove occorre scendere con facile arrampicata un brevissimo gradino roccioso. Si guadagna così l'ampia conca superiore del vallone di Tegliotz. Ci si abbassa per pietraie dirigendosi verso un promontorio con ometto: poco prima di raggiungerlo verso quota 2300 si piega a sinistra e con ampio arco orario, mantenendo la quota, si passa al di sopra dei ripidissimi canali franosi portandosi prossimi alle pareti rocciose. Si prosegue sempre in quota seguendo la traccia (muro a secco e qualche gradino) che traversa lungo una poco pronunciata cengia al di sopra dell'ultimo grosso canale: si raggiunge così un ultimo canale addossato alle rocce, non visibile da prima, dove la traccia scende in maniera decisa. Ci si abbassa così su faticoso pietrame malfermo ma senza particolari difficoltà raggiungendo la conca mediana del vallone: senza più alcuna traccia, ma sempre su terreno aperto, ci si sposta scendendo verso destra sino ad un poco pronunciato dosso erboso (2030m circa): lo si aggira a destra per poi riprendere subito a sinistra il prato pianeggiante e raggiungere così i ruderi di Teglie (Jatz - 1990m circa) posto sotto le rocce del promontorio erboso. Da qui prende avvio il sentiero segnato 4 che si abbassa inoltrandosi nella fitta vegetazione: esso si mantiene tra due solchi torrentizi fin verso quota 1850m circa dove attraversa il rio di sinistra e, sempre in discesa, passando da Tegliotz (1746m) raggiunge il gruppo di baite di Giaz (Jatz - 1588m) dove vi è una fontana. Mantenendosi sul sentiero 4 (bolli sempre radi e traccia discreta) si prosegue la ripida discesa sino a raggiungere la strada principale presso il tornante di Ponte Trentaz (1190m circa – 2,30h dalla vetta).
Settembre 2013