Coroi

Valmaggia


Un anello lungo le ripide pendici che sorreggono Aiarlo, lungo boschi e fasce rocciose assai poco battute e fuori dai classici percorsi di queste zone. Si raggiunge dapprima Coroi, inatteso gruppo di baite riattate poste su di uno stupendo terrazzo prativo, lungo sentieri privi di indicazioni ma ancora battuti. Quindi per tracce più labili ci si inerpica lungo un vecchio sentiero che sfruttando una debolezza della lunga bastionata rocciosa guadagna la dorsale di Aiarlo. La discesa sfrutta solo in parte il sentiero ufficiale, che presto abbandona per rientrare a Ronchini lungo i caotici boschi disseminati di ruderi imboscati: quello che doveva essere un vivace pendio ricco di pascoli e terrazzamenti è ormai battuti solo dai camosci.

foto: sentiero verso Aiarlo

Coroi

Non vi sono difficoltà tecniche in quanto nei tratti più delicati i sentieri sono ancora in buone condizioni, ma è necessario utilizzare la carta topografica con attenzione per individuare il percorso nei tratti meno evidenti.

nota: da Coroi è anche possibile rientrare sfruttando il sentiero che passa da Montascio e Cortasell (non verificato) accorciando l'anello. E' anche possibile evitare il tratto finale di discesa (da Sasscalpo a Pianelli) mantenendosi sul sentiero ufficiale che conduce a Maggia.


  • difficoltà: T4
  • dislivello: 1100m
  • tempo: 2h + 3.30h
  • quota max: 1400m

Dalle case più alte di Ronchini (340m) ci si porta nei pressi della valletta dove sorge la presa dell'acquedotto (400m): se ne risale la dorsale orientale individuando il sentiero, non bollato me abbastanza evidente, che sale verso NE in direzione di Coroi. La traccia diviene ben presto ripida e dopo quota 500m inizia a salire lungo una facile ed ampia zona di placche discontinue che si risalgono sfruttando le numerose cenge: i numerosi ometti sono molto utili per mantenersi sul giusto percorso. A quota 700m il sentiero piega brevemente a sinistra (NW) per attraversare una piccola valletta, oltre cui riprende la ripida ascesa. A quota 800m attraversa una seconda valletta e, sempre ripidamente, raggiunge il rudere isolato di quota 860m. Da qui prende avvio una bella scalinata che percorrendo il vertiginoso ciglio a monte del rustico permette di guadagnare velocemente l'ampio ed inatteso terrazzo di Coroi (1004m – 2h).

Alle spalle delle baite riattate si individua la flebile traccia che in ascesa verso NW (bolli verdi) punta al visibile terrazzo di quota 1140m circa: raggiuntolo la traccia piega verso N e con un tratto in piano si addentra brevemente nella profonda spaccatura rocciosa al di sotto degli alpi di Aiarlo. La traccia ben presto piega a destra (E) e riprende a risalire ripida e grazie a numerosi risvolti ben gradinati abbandona la forra e si porta sui ripidi boschi al di sotto degli alpi di Aiarlo. Qui la traccia diviene evanescente ma senza particolari difficoltà si rimonta il bosco e si guadagna Aiarlo presso gli alpi di quota 1383m (3h).

Ci si porta sul vicino sentiero ufficiale e lo si segue in discesa verso W, passando dalla cappella di quota 1200m posta su di un impressionante salto, e toccando Moronzolo (1093m) quindi Sciresa (864m). Da qui si segue per poco il sentiero che scende a Maggia, lasciandolo per imboccare a sinistra (S) la mulattiera che scende ad Avanzoi (749m) da cui, prendendo la traccia in lievissima ascesa verso E, si supera un solco torrentizio e ci si porta sulla dorsale opposta alle baite di Sasscalpo (755m). Da qui la traccia non è più evidente ma il bosco, pur caotico, non presenta difficoltà rilevanti: ci si abbassa verso SE sino al rudere di quota 700m, si piega a destra (W) quindi, toccando altri ruderi imboscati, ci si abbassa cercando di mantenere la direzione S sino a raggiungere le baite di Pianelli (450m) da dove per mulattiera si rientra a Ronchini (3,30h da Coroi).

aprile 2013