Da Monte Ossolano (784m) si prende lo sterrato che in salita conduce verso l’imbocco della Valle del Dagliano. Si transita dall’Alpe Pertus (1074m) quindi si percorre il bel sentiero pianeggiante che si addentra lungo la sinistra idrografica della Valle del Dagliano. Si oltrepassa il grosso canale valanghivo che giunge dal versante sudoccidentale della Cima Lariè ed in breve si raggiungono le Corti del Dagliano (1153m).
Alle spalle delle baite si individua una flebile traccia che in lieve salita piega verso sud tornando verso il grosso canale: si intercetta il percorso pianeggiante dell’acquedotto che si segue brevemente verso sud sino ad una cabina d’ispezione da dove, senza più traccia, si prende a salire in maniera decisa dapprima per radura quindi entrando nel bosco. Mantenendo quanto possibile il percorso indicato sulla carta ci si alza (tracce di sentiero) rimanendo sulla destra delle fasce rocciose al di sopra delle quali, oltrepassata una zona di pini mughi, si piega brevemente verso sinistra (N) portandosi sul filo di dorsale. Mantenendo la direzione NE, con logici aggiramenti verso il versante sud, si rimonta il ripido costone che dopo quota 1800m diviene meno erto e finalmente su terreno aperto, per prateria ed un’ampia pietraia, si raggiunge la Cima Lariè (2144m – 3.30h).
Dalla cima si seguono i bolli che su sentiero non sempre evidente scendono lungo la dorsale SE per piegare quindi verso destra e raggiungere i vasti pascoli dell’Alpe Campo (1860m). Su sentiero più evidente si scende nel bosco sino all’Alpe Spino (1550m) e quindi all’Alpe Reso dove giunge la carrozzabile. Si individua il non evidente imbocco del sentiero che ripidamente verso sud riconduce a Monte Ossolano (2.30h dalla cima).
luglio 2014