Punta Caminei
Valsesia
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A meridione dell'abitato di Vocca, sulla sponda destra dell'ampio arco descritto dal Sesia, s'impenna un ventaglio di erte nervature culminanti nella Punta Caminei: rotte da balze rocciose e da impervie forre, queste nervature disegnano un territorio difficile e abbandonato da tempo immemore. Localmente nota come La Vinna, questa ampia parete nasconde diversi miseri alpetti ed un gruppo di ruderi nel pianoro presso il Sesia, l’Alpe Vecchio: la piana dove sorgevano queste cascine è isolata da dirupati zoccoli rocciosi che affondano nelle acque del Sesia, ed è lecito supporre che fossero caricate traghettando il Sesia, come già avveniva per gli abitati di Morca e di Isola di Vocca; all’inizio del secolo scorso, come descrive Ravelli nella sua guida, esisteva anche un filo a sbalzo con carrucola lungo il quale si raggiungeva l’Alpe Vecchio da Vocca. Oggi l’Alpe Vecchio si trova in un limbo sospeso tra le fonde acque del Sesia e le erte pareti de La Vinna.
Gli altri versanti della Punta Caminei, sebbene poco frequentati, sono meno complessi ed i vecchi sentieri sono ancora in parte battuti, permettendo di raggiungerne la vetta con limitate difficoltà.
La cresta da cui emerge la Caminei conta diverse punte, che in realtà sono dei rilievi tondeggianti seppur scoscesi: dapprima v’è la Punta Pisciole (Punta Pissole o Punta della Tarreggia), quindi la Cima Varda cui segue di poco più alta la Punta Caminei; la cresta prosegue in piano verso S sino al panoramico terrazzo de Il Dirupato, per riabbassarsi all’ampia Sella Bassa ed alzarsi nuovamente al rilievo del Turio, scendendo quindi alla Sella del Vallè. E’ questo l’unico punto che può contare un minimo di frequentazione essendo servito da sentieri segnati; il resto del territorio qui descritto è abbandonato e battuto solo dai cacciatori.
foto: croce incisa all'Alpe della Giavina Grande
indice dei luoghi:
indice degli itinerari:
01- Alpe Tornetto da Isola di Vocca
02- Alpetto della Giavina Grande dall'Alpe Tornetto
03- Alpe La Costa da Isola di Vocca
04- Alpe La Costa dall'Alpe Tornetto
06- Sella Bassa dalla Sella del Vallè
07- Sella Bassa dall'Alpe La Costa
08- Punta Pisciole dall’Alpe Pisciole
09- Cima Varda dalla Punta Pisciole
10- Punta Caminei dalla Cima Varda
Tornetto, posto sul pianoro di una delle numerose nervature del versante settentrionale della Punta Caminei, contava due baite ed una stalla (diruta ma dalle pareti ancora integre) di considerevoli dimensioni, che era verosimilmente destinata ad ospitare bovini nonostante il pascolo difficile ed alquanto ridotto.
Il sentiero è riportato sulle vecchie mappe ed è mantenuto dai cacciatori: non sempre evidente, richiede un minimo di intuito per risolvere alcuni tratti.
Da Isola di Vocca (524m) ci si abbassa alla confluenza del Croso di Gavala con il Sesia: si guada il Croso di Gavala e si recupera una buona traccia che prosegue parallela al Sesia e, superato lo sbocco della Valle del Tornetto, prende a salire con risvolti (roncolate); si guadagna velocemente quota lungo il filo della dorsale fin verso quota 630m ca, dove brevemente ne traversa il fianco affacciato sulla Valle del Tornetto (alcuni gradini). Si recupera presto il filo, e senza chiare tracce lo si segue sin dove ricompaiono le roncolate (750m ca). Si prosegue mantenendosi sempre prossimi al filo giungendo verso quota 850m ca sulla testata della forra che definisce il fianco orientale della dorsale risalita: si attraversa la testata (880m ca) e portandosi a sinistra (E) si abbandona il canale della forra giungendo al pianoro boscoso dove sorgono le baite inferiori dell'Alpe Tornetto (920m – 1,30h). Poco a monte si trovano i resti della grossa stalla.
aprile 2017
Senza nome e non riportato su alcuna mappa, si trova sulla sinistra idrografica del Croso della Vina. E' completamente azzerato e rimane solo il perimetro delle mura basali: difficile ipotizzare in quale secolo fu abbandonato, ma le rocce coperte di muschio sembrano avere memoria di anni molto lontani dai nostri. Al trascorrere delle stagioni resiste, invece, una tenace croce ben incisa su di una roccia nella piccola spianata dell'alpetto. Non è noto il nome dell'alpetto: qui viene chiamato "Alpetto della Giavina Grande" in quanto le mappe catastali riportano il toponimo "Giavina Grande" nei sui pressi.
L'alpetto è raggiungibile dall'Alpe Tornetto lungo un sentiero di camosci sfruttato anche dai cacciatori: oltre alle numerose roncolate si incontrano alcuni cavi di metallo che, pur non indispensabili, aiutano a superare i passaggi più esposti. E' un percorso riservato ad esperti di terreni difficili in quanto si procede costantemente su terreni molto ripidi con diversi tratti esposti.
Dalle baite inferiori dell'Alpe Tornetto (920m) si prosegue in piano verso W lungo un'evidente traccia che superato un piccolo croso (facile ma molto esposto) continua in quota, supera un secondo croso (Croso della Pissa) e con una bella cengia raggiunge una dorsale, dove ci si abbassa di pochi metri lungo il filo e, da un roccione panoramico, si piega a destra (E) abbassandosi di una decina di metri (roncolate) al bosco sottostante; si riprende la traversata in piano giungendo ad una piccola ma scoscesa forra (Croso del Peru Suc): dei cordini aiutano a superare un breve ma esposto gradino roccioso ed una placca raggiungendo il caotico alveo di pietrame (900m ca), che si risale brevemente (5m) per uscire a sinistra (destra idrografica) lungo una breve rampetta rocciosa oltre cui la traccia ricompare e dopo un ripidissimo strappo piega a sinistra ed in piano taglia il dirupato fianco della forra; si giunge ad una erta paretina erbosa: con l'aiuto di un cavo di metallo la si rimonta (10m ca) guadagnando la sommità pianeggiante da cui, su traccia senza più difficoltà, ci si porta alla spianata dell'Alpetto della Giavina Grande (930m ca – 0,45h).
aprile 2017
Riattata baita presso il costone NW della Punta Caminei, posta sul fianco affacciato nella Valle delle Galline.
Il sentiero sale diretto da Isola di Vocca lungo il costone della destra idrografica del Croso delle Galline: indicato con bolli rossi si snoda nel labirintico susseguirsi di balze che, senza i segnavia, diverrebbero un complicato dedalo in cui districarsi. Il terreno è ripido e, nonostante i segnavia, può esservi qualche difficoltà nel reperire il percorso corretto
Da Isola di Vocca (524m) si seguono i segnavia per Sella del Vallè (n608) e superato il vecchio edificio della Miniera di Gavala si percorre il ponte che attraversa il Croso di Gavala; lasciato il sentiero segnato che sale verso l'Alpe Terragnolo si percorre l'argine destro idrografico del Croso di Gavala superando poco avanti il Croso della Gallina (530m ca); per traccia si sale ad alcuni grossi muri a secco (570m ca) da dove, seguendo i bolli rossi, la traccia sale decisa snodandosi tra le varie balze (sentiero non sempre evidente) e, toccato un traliccio, prosegue in salita fin verso quota 1000m ca: con un traverso pianeggiante in una ripida faggeta verso S raggiunge la baita di La Costa (1037m – 1,30h).
ottobre 2015
aprile 2017
Collegamento privo di traccia su terreno talora ripido ma senza difficoltà significative
Dalla stalla dell'Alpe Tornetto (950m ca) si poggia leggermente a destra (W) e sempre prossimi al filo della dorsale si sale sino al traliccio (1000m ca) da dove, seguendo radi segnavia rossi, si prosegue in salita: dove il terreno lo consente si piega a destra (W) e lasciati i bolli che proseguono in lieve discesa si prosegue in quota traversando ripide faggete sino a sbucare a La Costa (1037m).
aprile 2017
Isolato rudere sul versante settentrionale della punta omonima, è indicato su Igm e Cns. La cascina, di cui rimangono le mura, era a due piani con stalla ed abitazione; poco a W si trova un piccolo perimetro di mura, forse un recinto. Sebbene le mappe riportino il sentiero che saliva dall'Alpe Vecchio, essendo l'Alpe Pisciole un alpeggio di Morca è verosimile che il sentiero di carico fosse quello di Solivo.
Il percorso risale pendii boscosi ripidi con difficoltà di orientamento in quanto il solco del vecchio sentiero, individuabile a tratti, è sovente confuso con le tracce degli animali.
Da Solivo (500m) ci si abbassa alla sponda del Sesia sino ad un largo pianoro, dove verso il margine nordoccidentale si individua il lungo muretto a secco di contenimento del sentiero che diagonalmente si alza da sinistra verso destra nel bosco. Ci si alza per tracce confuse per portarsi, verso quota 600m, a destra (W) sul filo del costone destro idrografico del Rivo del Roy e lo si rimonta, sempre per labile traccia, sino a quota 700m ca dove per un'esposta ma facile cengia si raggiunge il Rivo del Roy (700m ca); ci si porta sulla sinistra idrografica e si riprende la salita passando da un grosso e squadrato masso isolato (760m ca) e sempre salendo parallelamente al Rivo del Roy si tocca una carbonera: da qui ci si sposta verso destra (N) portandosi sul costone (850m ca) tra il Rivo del Roy ed il Rivo delle Pissole. Si risale il costone, che presto diviene una larga e poggiata schiena erbosa con betulle che termina al di sotto del Sasso Marcio: qui una buona traccia piega verso destra e traversa la valle del Rio delle Pissole (900m ca) portandosi sulla sinistra idrografica e raggiungendo il rudere dell'Alpe Pisciole (899m - 1,30h).
novembre 2017
Ruderi nella docile faggeta sotto la Sella Bassa, sul versante della Valle delle Galline. Vi si transita con i percorsi di accesso alla Sella Bassa.
Valico tra il Turio (a N) e la Punta Chiosone (a S), collega la Valle di Morca e la Valle delle Galline, tributaria destra della Val di Gavala. Da entrambi i versanti è servita da sentieri segnati: evidente quello che sale da Rondo (itinerario 13; 1h), meno battuto e più lungo quello che sale da Isola di Vocca passando dal Massucco Terragnolo e l'Alpe Vallè (itinerario 12; 2,30h). Presso la sella si trovano i resti di un alpeggio.
Ampia depressione boscosa tra la Punta Caminei (a N) ed il Turio (a S). Sul fianco che scende verso W si trovano i resti dell'Alpe Pianello.
La Sella Bassa si raggiunge (senza traccia) dalla Sella del Vallè scavalcando il Turio oppure aggirandolo per la ripida ma facile faggeta del versante occidentale
Il sentiero è ancora reperibile e segnato con bolli rossi
Da La Costa (1037m) la traccia prosegue il traverso in direzione SE lungo il ripido fianco occidentale della Punta Caminei, e in lieve ascesa, superate una paio di vallette, raggiunge i ruderi di Pianello (1080m), da cui si rimonta la facile e ampia faggeta sino alla Sella Bassa (1160m ca).
ottobre 2015
Primo significativo rilievo al culmine de La Vinna, la cui sommità è un ampio terrazzo in parte boscato. Come per la vicina Cima Varda è una vetta raggiunta sporadicamente solo da qualche cacciatore.
Il sentiero indicato su Igm e Cns è ancora reperibile e risale il costone destro idrografico del vallone del Croso della Vina passando da un suggestivo ripiano boscoso nominato Piano della Luna, dove si trova un singolare masso che appare come un monolite piramidale.
Dall’Alpe Pisciole (899m) si traversa verso W superando l'impluvio della valle che scende verso N, quindi ci si alza per terreno ripido e toccato un rudere azzerato (930m ca) ci si porta sul costone affacciandosi verso l’ampio vallone del Croso della Vina (960m ca); da qui ci si alza per tracce di animali mantenendosi sul filo sino al pianoro boscoso del Piano della Luna (1060m ca), quindi al pianoro superiore dove si trova il traliccio dell’alta tensione. Si prosegue la salita e poggiando a destra, verso una orrida forra, si raggiunge una comoda sella (1130m ca), dove ci si sposta a sinistra e per il fianco E si sale alla Punta Pisciole (1142m – 0.45h).
novembre 2017
E’ un ben distinto rilievo tra la Punta Pisciole e la Punta Caminei, e tra le punte è quella che appare più massiccia. Si raggiunge durante la traversata di cresta dalla Punta Pisciole alla Punta Caminei.
Nonostante l’aspetto dirupato, la cima si lascia raggiungere dalla Punta Pisciole senza importanti difficoltà.
Dalla Punta Pisciole (1142m) ci si abbassa aggirando delle balze verso sinistra (S) e si raggiunge un’ampia sella (1117m) da cui si sale e poggiando sul versante SE si salgono delle facili roccette che riconducono sul filo di cresta, cui segue un pianoro da dove, verso destra (W), si guadagna ripidamente la Cima Varda (1243m – 0.30h).
novembre 2017
E' la punta più alta della cresta che dalla Sella del Vallè scende al Sesia, ed è cardine orografico di tre versanti: a SE contiene la Valle di Morca, a SW la Valle delle Galline, mentre a N precipita nel Sesia col tormentato e impervio ventaglio de La Vinna. Verso la Valle di Morca oppone una breve ma distinta parete rocciosa, localmente nota come Il Dirupato. L’accesso più semplice è dalla Sella Bassa, mentre la cresta che giunge dalla Punta Pisciole offre una bella e non difficile cavalcata in ambiente selvaggio ed isolato.
L’erta parete orientale della Caminei si aggira verso N sfruttando un punto debole battuto dagli animali: occorre attenzione per il terreno molto ripido.
Dalla Cima Varda (1243m) ci si abbassa alla sella (1200m ca) tra le due cime, da dove verso destra si segue una marcata traccia di animali che taglia il ripido fianco settentrionale della Caminei; si supera un breve ma ripido gradino e tra i rododendri ci si alza ripidamente guadagnando infine la sommità della Punta Caminei (1256m – 0.30h)
novembre 2017
E’ la via di salita più semplice e,pur priva di una vera e propria traccia, non propone difficoltà.
Dalla Sella Bassa (1160m ca) si prosegue per la dorsale boscosa, quindi dopo un breve spostamento a sinistra (W) si torna sul filo della cresta e per facili placche ci si alza sino al terrazzo panoramico de Il Dirupato, da cui per cresta boscosa alla Punta Caminei (1256m – 0,30h).
ottobre 2015
novembre 2017
riferimenti:
Valsesia e Monte Rosa: guida alpinistica, artistica, storica (Ravelli - 1924 [2011 rist])