Aldagana

Riviera

Biasca, importante borgo alla confluenza delle direttrici del Gottardo e del Lucomagno, è sovrastata da una serie di ripide bastionate rocciose, solcate da strette valli e canali che precipitano con cascate e risalti sino alla piana valliva attraversata dall’autostrada e dalla ferrovia. Lungo queste bastionate, a prima vista inaccessibili, si sviluppa una serie di sentieri che dalla cittadina portano sino agli alpeggi alti, ricavati sui pochi e preziosi terrazzi erbosi di queste scoscese montagne. Si tratta di sentieri ricavati con eccezionale ingegno, che sfruttano i punti più deboli del complesso sistema roccioso, salendo per cenge aeree, canali, fianchi boscosi.

foto: cascata di Santa Petronilla

Aldagana: anello Val Scura - Negressima

Nonostante l’ambiente difficile i sentieri sono facilmente percorribili, senza difficoltà tecniche, ma la mancanza di segnaletica può in qualche caso dare difficoltà di orientamento.


  • difficoltà: T3
  • dislivello: 1600 m
  • tempo: 9 h per l'anello
  • quota max: 1850 m

Da Biasca (300 m) ci si porta verso la chiesa maggiore, a ridosso della montagna, e da qui si prosegue, lungo la mulattiera della Via Crucis o per stradina, sino alla chiesa di Santa Petronilla. Da Santa Petronilla si prende il sentiero che, dopo pochi metri di salita, prosegue verso SE con lunga mezzacosta, attraversando interamente le bastionate rocciose incombenti sulla stazione di Biasca. Si passa per Aldirei quindi si raggiunge la Val Scura (percorsa da una teleferica chiusa al pubblico): si supera il ponte e si prosegue sempre a mezzacosta in direzione SE. Poco più avanti la traccia piega nettamente a sinistra ed inizia a salire con stretti tornanti sino a guadagnare la costa della Val Scura (sulla sinistra idrografica): da qui il sentiero risale deciso lungo l’orlo della valle, passando dalle cascine di Val Scura (1138 m) e raggiungendo infine l’ampio terrazzo di Albat (1567 m – 3h) in magnifica posizione. Ci si porta verso la baita più alta, alle spalle della quale si imbocca il sentiero che piegando subito a sinistra percorre interamente la testata della Val Scura, traversando i ripidissimi e movimentati fianchi occidentali del Masnan. Dopo un breve tratto in piano la traccia diviene più ripida e faticosa, e prosegue sino a guadagnare le alpi di Aldagana (1780 m circa – 3.45h) oltre cui la traccia diviene finalmente pianeggiante. Superati un paio di canali torrentizi si raggiunge un bivio: si lascia la traccia che riprende a salire per piegare a sinistra e ci si abbassa leggermente, per poi proseguire con ampio giro verso W sino ai resti dell’alpe di Tongia (1809 m – 4.30h). Da qui occorre guadagnare il sentiero che corre più sotto, sul fianco SW del motto dove sorge l’alpe: ci si abbassa sino ad intercettarlo e lo si segue, tagliando in discesa il versante SW della dorsale che si abbassa verso Negressima. Si raggiungono così le alpi di Negressima, dalla superiore (1550 m) alla inferiore (1186 m). Da quest’ultima il sentiero piega decisamente a S e traversa in leggera salita i pascoli alle spalle dell’alpe, sino a giungere sull’orlo delle bastionate che incombono sulla stazione di Biasca. Qui ci si abbassa con un percorso che sfrutta un complesso sistema di cenge e vallette, in buona parte ombreggiato da una fitta vegetazione. Si raggiunge così Cantoi e l’alta cascata di Santa Petronilla e in breve l’omonima chiesa. Si rientra quindi a Biasca (9 h)

maggio 2006