Alpe Saler

Val d'Ossola


L'Alpe Saler sorprende. Nei dintorni vi son alpeggi con pascoli ben più miserevoli (l'allucinate Ludo Alboc, la disperata Alpe Vallard, il remoto Alpetto Cornera) o con accessi più complessi (l'alpe Saborsone, l'alpe Manau...). Ma dell'Alpe Saler, di quel gruppo di alpi stretti su di un'affilata costola, sorprende una cosa: l'altera posizione. Giungendovi dal basso (le alpi son già ben visibili da La Colla ma bisogna saper dove guardare per distinguerle dalla roccia) l'Alpe Saler ricorda una rocca, una fortezza, una sacra: posizionata su di una rupe domina ed incombe sugli alpeggi sottostanti e sulla piana Ossolana. Le baite sono un ordinato cumulo di pietre come ve ne sono tanti, ma su quello scoglio ostentano una dignità rara da riscontrare altrove. Ma non fu certo un atto di superbia ad erigere l'alpe Saler: ben più prosaicamente lo scivolo erboso sul fianco fu visto, in quell'avaro scampolo di mondo creato a colpi di scalpello, come pascolo fruibile.

Per la cronaca l'Alpe Saler fu caricata fino agli anni 40 del secolo scorso: si parla di almeno quattro vacche: quattro vacche su di un pascolo dove due capre già avrebbero tribolato a cavare il necessario. Altri mondi.