Val Formazza
foto: Corni di Boden, dai laghi di Boden
I Corni di Boden, senza nome sulle carte, sono il lungo e dentellato castello roccioso che emerge tra la Bocchetta del Castel e la Bocchetta di Val Maggia. Dal profilo aspro e tormentato, suscitano scarsa attrazione essendo privi di una vetta ben distinta. L’unico interesse alpinistico risiede nella traversata di cresta, che pur discontinua è un’interessante cavalcata sull’aereo filo roccioso con tratti di bella arrampicata. I passaggi sono di II-III, alternando tratti su ottima roccia a tratti meno affidabili, ma sempre in un suggestivo contesto e con numerosi tratti aerei. Qui si descrive la traversata in direzione S-N.
Le difficoltà maggiori, rappresentate da due rilievi posti tra le cime 2851m e 2781m, si evitano con una delicata discesa lungo un erto e franoso colatoioio, pericoloso per il terreno infido e la caduta pietre. Se affrontati lungo il filo di cresta questi due rilievi oppongono difficoltà presumibilmente di IV. Sino alla cima 2781m il colatoio è l’unica via di fuga. Tra la cima 2781m e la Bocchetta di Val Maggia invece i fianchi presentano più semplici possibilità di uscita.
Utile l’avvicinamento in mtb, sfruttando l’agevole strada delle dighe
Da Riale (1729m) ci si alza verso il rifugio Maria Luisa. Giunti all’edificio di quota 2160m ca si lascia la strada che prosegue all’ormai vicino rifugio per prendere una ripida stradina sulla destra che conduce al piccolo sbarramento del Lago Castel. Ci si porta quindi all’alpeggio di quota 2242m (fin qui raggiungibile in mtb).
Per vaghe tracce si attraversa l’ondulata piana puntando all’evidente ed ampio canale pietroso (con neve anche in stagione inoltrata) che dopo un ripido strappo su faticosa ganda conduce alla Bocchetta del Castel (Kastellücke, 2714m – 2.30h).
Si scalano le facili roccette del versante S della cima 2851m puntando ad una piccola spaccatura con un masso incastrato, oltre la quale su scala un breve muro verticale (II+) con generosi ma non sempre affidabili appigli. Si prosegue quindi più facilmente per le rocce rotte del filo di cresta e per facili blocchi sino alla vetta 2851m. Si percorre l’aerea cresta sino ad una seconda cima, oltre cui ci si abbassa dapprima facilmente, quindi si risolve una placca (IV-) con una calata in doppia (7m ca); si aggira un gendarme a sinistra e ci si abbassa sino ad un intaglio: con attenzione per il pietrame mobile si scende verso W (versante italiano) un franoso colatoio per diverse decine di metri, sino a dove risulta possibile scavalcare il contrafforte sulla destra, quindi si risale un più facile canale di rocce rotte riguadagnando la cresta subito a SE della cima 2781m, raggiungendola. Si prosegue sul filo, a tratti sempre aereo ma con minori difficoltà, si scalano due torrioni, se ne aggira un terzo sul versante italiano e si tocca un’ampia e comoda depressione facilmente collegata con le pietraie del versante svizzero.
Si continua lungo la cresta, ricercando bei passi di scalata lungo i successivi spuntoni o aggirandoli senza particolari difficoltà, sino alla cima 2711m con ometto. Si ridiscende tenendosi sul fianco svizzero, così da aggirare alcuni salti rocciosi, e ci si porta verso la cima 2715m; si scala un monolite lungo una fessura erbosa sulla destra, oltre cui, lambita la base di una grossa lama, con divertente scalata ci si porta sulla vetta 2715m. Da qui terminano le difficoltà e per facili blocchi ci si abbassa sino alla Bocchetta di Val Maggia (2635m – 5.30h).
Ci si abbassa seguendo i bolli sino ai Laghi Boden, dove si devia a sinistra e passando accanto ad altri piccoli laghetti ci si riporta all’alpeggio di quota 2242m, da dove si ridiscende per la via di arrivo sino a Riale (7h).
luglio 2015