Pizzo Barone

Val Verzasca

foto: il Verzasca

E’ la massima vetta della Val Verzasca. A differenza delle più slanciate cime che le fanno da contorno è una montagna tozza, dalla curiosa sommità pianeggiante su cui è poggiato un grosso masso che ne rappresenta la vetta. Si sale dalla verzasca per il rif. Barone o dalla leventina per il rif. Sponda. Qui si propone l’itinerario del rif. Barone con la variante dell’Alta Via Verzasca, in modo da compiere un giro ad anello che porta a conoscere la val Vegorness. Si pernotta all’ottimo rifugio Barone (senza custode).

Pizzo Barone da Sonogno

Non vi sono tratti particolarmente impegnativi ma lungo l’Alta Via occorre fare attenzione a qualche punto esposto. L’itinerario è interamente ben segnato.


  • difficoltà: T4
  • dislivello: 1° giorno 1500m ; 2° giorno 700m
  • tempo: 1° giorno 7h ; 2° giorno 2h + 4h
  • quota max: 2864m

Da Sonogno (920 m) si prosegue lungo la strada pianeggiante al termine del posteggio, prima asfaltata poi sterrata, per circa un’ora. Prima delle baite di Cabioi (1079 m) un sentiero con indicazioni si stacca sulla destra e superata una cascata sale ripido lungo una spalla boscosa. Si raggiunge quindi il panoramico terrazzo erboso su cui sorge l’ospitale rifugio Cognora (1938 m – 3h). Si prosegue con minore pendenza verso il Passo di Piatto seguendo i segnavia biancoblu dell’Alta Via (VAV), e dopo alcuni passaggi facilitati da funi e una scaletta si raggiunge l’ampia sella del Passo di Piatto (2108 m – 4h), da cui ci si affaccia sulla leventina e sul bel lago della valle di Chironico.

Restando sul versante verzaschese si mantiene la direzione W e sempre lungo il sentiero dell’Alta Via ci si abbassa di alcune decine di metri per evitare le bestionate rocciose del Pizzo del Laghetto. Questo primo tratto, nonostante la quota, è caratterizzato da erba alta e arbusti. Ci si alza nuovamente sino a toccare il piede delle pareti rocciose del Pizzo Campale, e proseguendo con saliscendi si giunge in vista di una caratteristica guglia rocciosa da cui passa il sentiero. Prima di raggiungerla si superano alcune cascate dove occorre fare attenzione se la roccia è bagnata (esposto). Dalla guglia (2320 m ca) il sentiero prosegue tranquillamente sino al rifugio Barone (2172 m – 7h).

Dal rifugio si sale verso N seguendo i segnavia biancorossi che per terrazzi erbosi portano sino al bel lago Barone (2391 m – 30 min). Lasciata la traccia che verso destra sale al Passo Barone, si prosegue sempre per segnavia verso NW, puntando alla parete sud del Pizzo Barone. La si risale direttamente sino a delle fasce rocciose, dove per pietraie si piega a sinistra traversando sino a toccare il filo di cresta verso la val Maggia. Si è ormai sul terrazzo sommitale e, piegando verso destra, si raggiunge la croce di vetta (2864 m – 2h).

Si torna al rifugio per il medesimo itinerario (1h).

Dal rifugio si scende per sentiero verso la valle, e superati i gradini glaciali si raggiunge la spianata ove sorge la Corte di Fondo. Il sentiero costeggia il torrente Verzasca, che già da qui rivela la sua tumultuosa natura con notevoli cascate e numerose pozze. Con lungo percorso ci si porta a Cabioi e quindi a Sonogno (3h dal rifugio).

agosto 2004