Pizzo Alto

Val Varrone

Vi sono luoghi che rimangono selvaggi per la loro posizione, remota e nascosta, ed altri che pur immersi in aree popolate e frequentate restano ignorati e sconosciuti, trascurati per vicine mete più comode ed appetibili.

E’ il caso del Pizzo Alto, cima offuscata dall’importante mole del vicino Legnone e dalla non lontana vetta del rinomato Pizzo Tre Signori. Così, a pochi minuti dalla trafficata superstrada, si ha la possibilità di entrare e salire per valli silenziose, sfilare sugli orli delle aeree creste, calcare vette di ampio respiro, camminare per ore nelle solitudini di queste montagne sospese sopra le nebbie delle valli. E’ la scoperta d’una sorprendente e inattesa montagna, faticosa ma appassionante.

Pizzo Alto in traversata

L’itinerario che segue è un anello che salendo da Premana raggiunge l’Alta Via della Valsassina e ne percorre il tratto tra la bocchetta di Stavello e i laghi di Deleguaccio. E’ decisamente una camminata sostenuta, per il forte dislivello accumulato con continui saliscendi e il notevole sviluppo. Qualche difficoltà la si incontra verso il Pizzo Alto, ma delle catene facilitano la progressione. I sentieri sono poco frequentati ed alternano tratti ben visibili a zone meno evidenti. Da segnalare alla bocchetta di Stavello interessanti resti della Linea Cadorna.


  • difficoltà: T4
  • dislivello: 1900m
  • tempo: 7.30h + 3.30h
  • quota max: 2512

Da Premana (1000 m) si segue l’ampia e comoda mulattiera pressochè pianeggiante che passando per nuclei ristrutturati raggiunge le case di Fraina (1320 m – 1.30h). Lasciate le case, si prosegue per poche decine di metri sino al bivio dove, lasciato a destra il sentiero che sale alla bocchetta di Larec, si piega a sinistra e si sale con ampi zig zag lungo la mulattiera militare che conduce alla bocchetta di Stavello. Ormai prossimi alla sella, si lascia sulla destra la deviazione dell’Alta via della Valsassina che prosegue verso la bochetta di Larec per raggiungere l’ormai vicina bocchetta di Stavello (2201 m – 3.30 h).

Conviene fare rifornimento d’acqua alla fontana (non vi saranno altre sorgenti), quindi seguendo i segnavia dell’Alta Via si rimonta la dorsale SE del Monte Rotondo, raggiungendone senza problemi la sommità (2496 m – 4h).

Dalla vetta ci si abbassa lungo la ripida cresta W sino ad una depressione dove la traccia lascia il filo di cresta per abbassarsi di poco lungo il fianco meridionale della catena: da qui è un susseguirsi di saliscendi, in parte lungo la cresta in parte traversando i fianchi meridionali dei numerosi rilievi. Si tocca la bocchetta di Taeggio da dove è possibile deviare a S e raggiungere in meno di mezzora il bivacco di Taeggio. Si prosegue sempre lungo l’Alta Via che più avanti presenta alcuni tratti esposti assicurati con catene. Si rimonta quindi una vetta scavalcata la quale si ridiscende sempre aiutati da catene e si raggiunge finalmente il fianco del Pizzo Alto. Dalla perpendicolare S della croce una ben segnata deviazione si stacca sulla destra e porta in pochi minuti alla vetta del Pizzo Alto (2512m – 7.30h).

Riguadagnato il sentiero prima lasciato si continua comodamente sino alla ripida conca del lago di Deleguaccio superiore: qui si abbandona l’Alta Via che scende al lago per seguire i bolli che deviano a sinistra (SW) verso la cresta che scende a Premana. Dapprima di blocchi, la dorsale diviene poi erbosa e punta chiaramente verso S. La traccia abbandona la dorsale più avanti per piegare nettamente a sinistra (E) e con ampia curva scende per prati al nucleo di Premaniga (1395 m). Per comoda mulattiera si raggiunge Premana (3.30h dal Pizzo Alto).

luglio 2005