Dalla diga di Carmena (610m) si scende per la strada che conduce al piede dello sbarramento, dove un bel sentiero segnato percorre la gola del Morobbia. Seguendo le indicazioni ci si alza quindi ai Monti di Stagno (855m) dove si raggiunge il sentiero, poco battuto ma con segnavia, che verso S s'inerpica lungo il filo della costa boscosa. Ci si alza sin verso quota 1120m ca, dove si abbandona il sentiero per seguire una labile traccia che taglia in quota il ripido fianco della Valmaggina. Ci si alza gradualmente su traccia sempre più effimera: verso quota 1200m si raggiunge una traccia pianeggiante che proviene dalla costa dei monti di Stagno. Si prosegue rimanendo in quota sino ad una carbonera (1220m ca), oltre cui si entra nel solco di un vallone (Vall del Gualsècch): si superano le varie ramificazioni (1260m ca - qualche zona franata e qualche tratto esposto) sino ad una costola boscosa priva di traccia: si prosegue in lieve salita diagonale, si rimonta una rampa cengia alla base di una balza rocciosa raggiungendo un successivo torrente (1310m ca, Valle del Cortino dell'Alpe di Torno) oltre cui ricompare il solco del vecchio sentiero che guadagna quota con numerosi tornanti fino al pianoro del Sass Turn (1381m). Ci si alza di una ventina di metri, quindi verso sinistra (S) si traversa su terreno ripido sino al successivo solco torrentizio (1420m ca, Valle di dentro del Cortino) che si supera grazie ad una corda ed una breve scala in ferro. Si prosegue in piano sino a dei fittoni in ferro nella roccia (resti di una ponteggia) oltre cui la traccia svanisce: occorre alzarsi di alcuni metri quindi verso sinistra (S) ricompare una traccia che conduce al successivo torrente (1460m ca, Valle del Cugnorasc), da cui si esce per un ripido pendio erboso (fune) e in traverso ascendente si raggiunge la baita riattata di Pian del Torno (1530m - 3h).
Da Pian del Torno una traccia prosegue verso SE e raggiunge una piccola forra, cui si accede con un facile ma molto esposto traverso; si esce dalla forra rimontando il ripido fianco e superando delle placche rocciose poggiate ma estremamente esposte (vecchio bollo rosso) che fanno guadagnare il facile costone da cui la traccia perde leggermente quota e superati altri piccoli canali entra nella Vall del Tacch (1560m ca); si sale per pochi metri lungo l'alveo per rimontare sulla destra idrografica una rampa di detrito franoso (delicato - vecchio bollo rosso) ed alcune placche ricoperte di detrito (estremamente esposto). Si esce quindi dalla forra e si traversa in discesa una vecchia ganda portandosi sul costone del Sasso dell'Agola. Senza alcuna traccia ci si abbassa nella faggeta verso N, sfruttando i pendii meno ripidi, sino a quota 1300m ca: qui si piega nettamente a destra (E) e senza perdere quota si traversa superando tre canali (due torrentizi ed un ultimo pietroso), quindi su terreno meno ripido ci si abbassa sino ai ruderi di Fonti (Alp di Funt, 1060m - 5h), posti alla confluenza tra la Val Rossa e la Val Merdera.
Si guada il torrente Valmaggina portandosi sulla destra idrografica della valle, quindi su rade tracce ci si alza ripidamente passando a monte di una frana, raggiungendo quindi la riattata baita dell'Alpe Valmaggia (Alp de Valmasgia, 1149m). Per sentiero mantenuto e segnato si transita da Costa dell'Albera (996m), Monti di Moneda (956m) e quindi si scende alla diga di Carmena (6.30h).
settembre 2017