Piz della Molera

Val Calanca

   La costiera separante Val Calanca e Val Mesolcina, dai caratteri spiccatamente selvaggi, ha nella porzione più meridionale - quella oramai prossima a scemare mozzata dal curvare della Moesa - un sussulto d'ira: anziché spegnersi sfumando in rilievi via via più docili, lo stretto displuvio acquista vigore e s'inalbera furioso, eruttando tra un soqquadro di torrioni due tra le cime più selvagge della regione: Il Piz de Groven ed il Piz della Molera. D'un tale sconvolgimento, la Valle della Molera ne è lo spavento: aggrappata alle due vette, a penzoloni sulla Mesolcina, questa valle è tutto un precipitare in cascate di acqua,  di rocce, di lembi erbosi. Salire al Piz della Molera - viaggio per pochi - è un affacciarsi su orli precipiti di mondi silenziosi e abbandonati.


foto: lungo i torrioni del Fil di Tensa

Piz della Molera per il versante W

  Il fianco calanchino del Piz della Molera si presenta caotico e ripido, solcato da canaloni separati da nervature irte di tozzi e malfermi torrioni. Quale alternativa alla via di salita normale (che avviene dalla Bocca d'Vegeina lungo le cenge sottostanti il Fil di Tensa) è possibile risalirlo in un labirintico percorso che richiede intuito nell'individuare i pochi punti di passaggio obbligati per evitare di incengiarsi. Per il resto il percorso non è mai troppo costretto, ma occorre comunque prevedere di dover scalare brevi gradini rocciosi fino al II. La descrizione che segue, dato l'ambiente complesso, è da ritenersi del tutto indicativa ed approssimativa.


Il rifugio dell'Alp di Fora (1884m) si raggiunge in circa 1.30h da Braggio (1300m) per comodo e segnato sentiero. Braggio, a sua volta , si raggiunge:

- da Arvigo (819m) per mulattiera o funivia

- da Cauco (982m) in bici per la strada chiusa al traffico 


  Dall'Alp di Fora si prende il Sentiero Alpino Calanca che conduce verso la Motta del Perdul e lo si segue sino all'aperto pianoro presso il Mottone (2100m) - raggiungibile anche per il poco battuto sentiero della Cort di Settel - dove lo si abbandona e verso dx (E) ci si porta al rilievo 2187m, da cui ad un enorme masso isolato al piede delle pareti. Dal masso si piega verso SE sino ad individuare una rampa erbosa che consente di alzarsi sopra lo zoccolo roccioso; si guadagna quota per ripide cenge, restando nell'impluvio  di un canale franoso, da cui se ne esce verso dx (2350m ca) portandosi in un più ampio vallone solcato da due canali. Senza traccia obbligata, evitando le zone più ripide e le placche rocciose, ci si alza dirigendosi verso la testata del canale a sx (dx orografica) sino ad un imbocco obbligato dove il canale corre al piede della strapiombante parete screziata di giallo in dx orografica (2500m ca); si risale per il canale per poi poggiare a dx (sx orografica) e superare un sistema di balze. Puntando verso N  si esce dal canale portandosi sulle balze subito ad W della vetta: con percorso tortuoso, indovinando i punti deboli delle varie cinture rocciose (max II), ci si alza guadagnando infine la vetta del Piz della Molera (2603m - 3.30h).


giugno 2023

Piz della Molera per il Fil di Tensa

   La cresta S del Piz della Molera - nota come Fil di Tensa - è un variegato e movimentato displuvio caratterizzato da uno stretto succedersi di torrioni che, nonostante l'aspetto poco invitante, lasciano numerosi spiragli per essere scalati o aggirati con difficoltà contenute (II e III). L'unico ostacolo significativo è un breve muretto nella parte terminale della cresta, che fortemente esposto richiede pochi passi di IV su appoggi tondeggianti ed appigli minuti. Il resto della cresta offre una piacevole salita, mai veramente obbligata, in un susseguirsi di blocchi e cenge erbose. Occorre, nella parte iniziale, rimanere sempre prossimi al filo evitando di poggiare eccessivamente sul fianco sx per le cui cenge corre la via di salita normale che, proseguendo in quota, porta ad allontanarsi irrimediabilmente dalla cresta.

  Materiale: corda da 30m, un paio di friends medio-piccoli, cordini.



Il rifugio dell'Alp di Fora (1884m) si raggiunge in circa 1.30h da Braggio (1300m) per comodo e segnato sentiero. Braggio, a sua volta , si raggiunge:

- da Arvigo (819m) per mulattiera o funivia

- da Cauco (982m) in bici per la strada chiusa al traffico 


  Dall'Alp di Fora si prende il Sentiero Alpino Calanca che conduce verso la Motta del Perdul, ma al termine dei risvolti (2000m ca) lo si lascia per seguire sulla destra un sentiero non segnato che conduce alla larga depressione della Bocca d'Vegeina (2145m). Dalla Bocca d'Vegeina si risale il dosso erboso passando a monte dei paravalanghe e, per pietraia, ci si porta al Fil di Tensa. Se ne percorre il filo, alternando facili gradini a brevissimi aggiramenti sul fianco sinistro (W), manentendosi sempre prossimi al filo di cresta. Scalando divertenti protuberanze rocciose o aggirandole si percorre la poggiata e varia cresta passando dalla quota 2449m dove un roccione spiovente offre un facile ma aereo passaggio. Ci si dirige quindi verso una torre orlata da tetti squadrati e sporgenti, la si scala per il suo fianco dx (E) per rocce gradinate e cenge erbose giungendo alla successiva torre, che offre una divertente arrampicata su solidi blocchi fessurati (II e III); per una stretta ed esposta cengia rocciosa si evita sulla sx (W) una prua giungendo ad un intaglio (2560m ca, chiodi per sosta): con un esposto passo si torna sul fianco sx (W) e si scala un breve ma impegnativo muretto roccioso (IV, 4m) oltre cui le difficoltà diminuiscono e, per rocce ben appigliate, si giunge sulla pianeggiante sommità del Piz della Molera, caratterizzata da un piccolo rilievo di blocchi malamente accatastati (2603m - 3.30h dall'Alp di Fora).


giugno 2023

album fotografico:

Piz della Molera per il Fil di Tensa - giu2023

riferimenti:

Guida delle Alpi Mesolcinesi: dallo Zapporthorn al Passo s. Jorio (Brenna - 1999)