Pizzo d'Andolla

Valle Antrona

foto: Pizzo d'Andolla, dal bordo superiore del ghiacciaio Zwischbergen

Il Pizzo d’Andolla è una montagna esigente che raramente si concede: la fatica della lunga salita, le difficoltà tecniche e di orientamento della via normale e le frequenti nubi che la avvolgono ne hanno da sempre preservato la sua nobile, altera solitudine.

Numerosi i naufragi tra le nebbie di chi s’avventura lungo la labirintica via normale, tortuosa e complessa, che pur sfruttando i punti più deboli della montagna rimane una salita alpinistica di difficoltà. Le mani sono sovente sulla roccia con passaggi di II e III e la direzione da seguire nei traversi sui fianchi detritici è rintracciabile solo seguendo i preziosi ometti, senza i quali si perderebbe tempo prezioso alla ricerca dei giusti passaggi tra nervature, placche, gendarmi e canali sospesi.

Sulla soglia del regno dei 4000 Vallesani il Pizzo d’Andolla gode di un amplissimo panorama, ma il maggiore fascino della sua salita è nel severo e solitario ambiente in cui faticosamente ci si immerge e ci si confronta.

Pizzo d'Andolla per la normale italiana

La lunga ascesa e l’ancor più lunga discesa richiedono meteo stabile e sicura; anche con alta pressione comunque la nebbia rimane un evento tutt’altro che raro. Prevedere uno spezzone di corda (25-30mt) con fettucce e cordini per l’eventuale sicurezza durante l’ascesa e per la discesa in doppia nelle zone con maggiori difficoltà. I tratti di scalata sono comunque brevi, abbastanza appoggiati e ben appigliati. In condizioni favorevoli non sono necessari né ramponi né picozza.

La descrizione che segue rimane a tratti lacunosa data la complessità del percorso, inoltre in diversi tratti il terreno offre diverse possibilità di soluzione: intuito ed esperienza sono requisiti necessari per l’individuazione dei passaggi migliori

difficoltà: AD- (III+)

dislivello: 550 + 1600

tempo: 2h + 13h

quota max: 3654m

1° giorno

Si percorre la corona della diga (1500m) e seguendo il sentiero frequentato lungo il margine sudoccidentale del Lago dei Cavalli ci si porta nel dolce vallone del torrente Loranco dove, sempre su buon sentiero, dopo un lungo tratto pianeggiante ci si alza raggiungendo il rifugio Andolla (2061m – 2h)

2° giorno

Dal rifugio si segue il sentiero segnato che in leggera salita si dirige verso il bivacco Città di Varese. Poco dopo quota 2200m lo si lascia per risalire senza traccia (sporadici segnavia gialli) con direzione NW verso la conca del Passo della Pezza, racchiusa verso NW da una cresta rocciosa da cui emerge un ben visibile dente acuminato. Si rimontano i facili pendii erbosi restando sulla sinistra idrografica del torrente che scende dalla conca, per attraversarlo verso quota 2500m ca portandosi verso la base dei contrafforti della cresta SE della cima 3255m. Si raggiunge la base di un ripido ma facile canale (2750m ca – 1,30h – grossa scritta “Andolla” su un sasso): lo si risale per facili roccette e ripida traccia: in alto il canale piega verso destra e diviene una sorta di valletta sospesa che, con terreno prevalentemente erboso, prosegue ripida sul fianco orientale della cresta SE della cima 3255m fin dove questa piega interrompendolo (3000m ca): si prosegue quindi sul filo di cresta, scalando blocchi rocciosi fino a poco oltre quota 3050m ca dove si lascia la cresta che prosegue verso la vetta della cima 3255m per traversare a sinistra sino ad un ampio pendio-canale detritico. Si risale il canale per un centinaio di metri portandosi sotto ad un tozzo pinnacolo roccioso affiancato da un masso con una roccia curiosamente poggiata sopra: da qui si piega nuovamente a sinistra (W) e si prosegue in quota (3200m ca) parallelamente alla cresta W della cima 3255m sino a raggiungerla e scavalcarla verso quota 3200m ca, portandosi così sul bordo sommitale del ghiacciaio Zwischbergen. Si percorre il facile nevaio verso W (attenzione alle eventuali cornici verso S) puntando all'erta piramide del Pizzo d'Andolla. Transitati dalla cima 3327m (grosso ometto) ci si porta all'attacco della cresta E del Pizzo: la si risale per blocchi rocciosi, verso quota 3400m ca si raggiunge una placca di pochi metri chiusa a sinistra da una piccolo muro: si risale la placca fessurata (III-) portandosi sul pendio detritico superiore, ci si alza portandosi ad altre placche più ripide che con bella scalata si superano (III+). Poggiando ancora a sinistra ci si porta sul bordo che precipita sul piccolo ghiacciaio dell'Andolla, ci si alza per rocce più facili (II) e raggiunta quota 3500m ca si piega a sinistra (SW): lungo una cengia ampia e senza particolari difficoltà si traversa l'esposta parete SE del Pizzo, lambendo la base di alcune pareti e raggiungendo il ramo orientale della cresta S del Pizzo d'Andolla. La si risale per blocchi, aggirando verso destra (E) i risalti più difficili, sino a pochi metri dalla vetta. Per accedere al terrazzo basale della vetta vi sono due possibilità:

- ci si sposta verso destra allontanandosi dalla cresta su terreno in parte delicato, sino ad individuare un erto, stretto e franoso canaletto che si risale con attenzione (10m ca); raggiuntane la sommità se ne esce poggiando a destra su facili gradini che subito conducono al terrazzo basale della vetta

- si mantiene quanto possibile il filo della cresta sino ad un breve risalto verticale fessurato (se affrontato IV); si aggira a sinistra (W) il breve risalto verticale portandosi sull'aereo fianco della Almagellertal, ci si alza lungo una roccia fessurata (III – 5m), oltre cui si prosegue in traverso per pochi metri portandosi sotto un breve canale: lo si risale (III-) sino all'uscita dove con un singolo passo di IV- (esposto) si sbuca sul terrazzo basale della vetta

Dal terrazzo con giro orario ci si alza facilmente lungo la piccola torre rocciosa della cima toccando quindi la vetta (3654m – 6h).

Si scende per la via di salita sino al rifugio (5h) e da qui al Lago dei Cavalli (2h)

luglio 2015

album fotografico:

Pizzo d'Andolla: via normale italiana - lug2015

riferimenti:

Guida dei Monti d'Italia: Andolla - Sempione (Armelloni - 1991)