Piz de la Lumbreida

Mesolcina


La Mesolcina è territorio di ampi spazi e nascoste solitudini. Molti gli angoli remoti custoditi fra le pieghe dei pendii, le anse delle valli, le ripidità delle pareti. La conca ai piedi del Piz de la Lumbreida ne è probabilmente la perfetta dimostrazione. Una conca pietrosa in cui sono incastonati gli stupendi e singolari Laghitt di Val Rossa, raramente raggiunti dato il faticoso e non elementare accesso. La vetta, panoramica, non è comunque di quelle che ammaliano: il lungo castello roccioso della Lumbreida non regala linee eleganti e slanciate, ma il senso di isolamento appaga generosamente la fatica (molta…) spesa per raggiungerla.

foto: Laghitt di Val Rossa

Piz de La Lumbreida per la Val Vignun

Le difficoltà sono soprattutto nella lunghezza del percorso, nel terreno faticoso (buona parte su pietraie e blocchi) e negli ultimi metri prima della cima dove occorre muoversi su terreno ripido tra rocce instabili e franose. Condizione indispensabile la buona visibilità, essendo il percorso nella parte alta interamente privo di segnalazioni e tracce.


  • difficoltà: T4
  • dislivello: 1700m
  • tempo: 4.30h + 4.30h
  • quota max: 2983m

Alle spalle dello stabilimento delle acque minerali di San Bernardino (1608 m) si segue il sentiero che, con indicazioni Cassina de Vignun, entra in Val Vignun. Si percorre l’ampia vallata verso lo Strecc de Vignun, ma prima di raggiungerlo verso la quota 2326 m si abbandona la traccia segnata e, traversato il piccolo torrente, si punta verso SSW andando a risalire una costola erbosa che permette facilmente di guadagnare quota. Si raggiungono così le ampie pietraie del versante settentrionale del gruppo della Lumbreida: occorre ora raggiungere la sella di quota 2721 m posta tra il Piz Vignun e il Piz Lumbreida. Aggirando i ripidi pendii occidentali di blocchi della cima 2782 m, con giro antiorario (seguendo anche radi segnavia gialli) e su terreno faticoso (rocce e blocchi) si raggiunge l’ampia sella di quota 2721 m (3.30h). Da qui si piega a destra, verso WSW, e si aggira la conca che una volta ospitava il piccolo ghiacciaio a nord del Piz Lumbreida, fino a raggiungere la base dello sperone roccioso che si stacca dalla pianeggiante cresta del Piz. Per detriti e rocce malferme, su terreno ripido si rimonta lo sperone sino a sbucare sulla cresta da dove, senza più difficoltà, se raggiunge la vetta del Piz Lumbreida (2983 m – 4.30h).

Si ridiscende ora verso la conca che ospita i Laghitt di Val Rossa su terreno roccioso ma senza particolari ostacoli. Raggiunta la conca si resta ad W dei laghi e, dove pare più agevole, si risale verso la cresta NE del Piz Motton, raggiunta la quale la si segue sino alla sommità del Piz Motton (2853 m – 2h dal Piz Lumbreida). Dalla vetta si prosegue verso SE in direzione dell’ampia sella subito a destra della tondeggiante cima di quota 2824 m. Sempre per aperti terreni di pietraie si raggiunge quindi detta sella oltre cui si è al solco della bocchetta di Curciusa. Tenendosi verso sinistra, in prossimità delle pareti rocciose della cima 2824 m , ci si abbassa e quindi, puntando verso il Piz Curciusa, per aperto pendio di dossi erbosi e rocce si intercetta il sentiero della bocchetta di Curciusa (2388 m – 3.00 h). Non resta che seguirlo sino al paese di San Bernardino (4.30h).

luglio 2007