Piz de Val Rossa

Mesolcina

La Val Curciusa è alquanto generosa verso chi apprezza i luoghi solitari e silenziosi: nei vasti e dolci spazi che racchiude è un piacere naufragare nelle libere solitudini di pianori e vallecole, cedendo talora al richiamo di creste che attirano verso l'alto, su cime dove il respiro si fa ancora più ampio e si distende sino a lontani orizzonti.

Una meta di assoluto pregio della Curciusa sono i Laghit de Val Rossa, un filo di perle policromi incastonate in un pianoro roccioso nascosto e sospeso; un quadro che si apprezza appieno dall'alto, salendo all'isolato e poco conosciuto Piz de Val Rossa, da cui si gode un colpo d'occhio sui Laghit e su tutta la corona di vette circostanti.

foto: Piz de Val Rossa, da SW

Piz de Val Rossa per il versante SE

E' l'accesso più semplice per la cima. Dalla Bocchetta de Curciusa occorre muoversi su terreni facili ma privi di una vera traccia, mentre il tratto finale si svolge su terreno ripido ma privo di difficoltà che richiede solo intuito nello scegliere la migliore linea di salita.


  • difficoltà: T3+
  • dislivello: 1250m
  • tempo: 4h
  • quota max: 2871m

Dal Lagh de Pian Doss (1659m) si raggiunge Pian Scundù dove prende avvio il sentiero segnato che, con un ampio e lungo giro sopra i Cianchit de Pinec, conduce alla vasta depressione della Bocchetta de Curciusa (2417m - 2h). Si lascia il sentiero che prosegue in Val Curciusa per piegare a sinistra (NW) e seguendo i segnavia biancoblu ci si porta presso un isolato e ben distinto dente roccioso (2500m ca), da cui si mantengono ancora i segnavia sin verso quota 2540m ca: qui si devia a destra (NE) e per labile traccia di animali si traversa in quota tra prati e pietraie sino al lago di Foppa Granda (2548m). Dal lago si prosegue verso N e superato il piccolo torrente ci si alza per erba e pietraie portandosi sulla larga dorsale che dal Piz de Val Rossa scende verso SE; si raggiunge così la testata del vallone della Foppa del Fulgher (2700m ca), da cui senza percorso obbligato si rimonta il ripido pendio che conduce alla vetta (2871m - 4h).

agosto 2020

Piz de Val Rossa per la cresta WSW

E' una cresta breve ma alquanto panoramica che si percorre scalando piacevolmente i brevi e facili gradini rocciosi, discontinui e perlopiù evitabili, che offrono qualche breve tratto aereo solo nella parte finale. La roccia alterna tratti abbastanza solidi ad altri degradati, occorre sempre valutarne la solidità.


  • difficoltà: F+ (II)
  • dislivello: 1250m
  • tempo: 4h
  • quota max: 2871 m

Dal Lagh de Pian Doss (1659m) si raggiunge Pian Scundù dove prende avvio il sentiero segnato che, con un ampio e lungo giro sopra i Cianchit de Pinec, conduce alla vasta depressione della Bocchetta de Curciusa (2417m - 2h). Si lascia il sentiero che prosegue in Val Curciusa per piegare a sinistra (NW) e seguendo i segnavia biancoblu ci si porta presso un isolato e ben distinto dente roccioso (2500m ca), da cui si mantengono ancora i segnavia che, correndo parallelamente alla cresta S del Piz Motton, consentono di alzarsi tra i vasti campi di pietraie sino alla depressione tra le quote 2794m e 2823m; abbandonati i segnavia ci si abbassa leggermente per traversare quindi in quota tra blocchi il fianco orientale del Piz Motton lungo una cengia (2800m ca) raggiungendo così la cresta tra il Piz Motton ed il Piz de Val Rossa presso la quota 2747m.

Si sale per la cresta mantenendone il filo, e con facili e divertenti passi di scalata (I e II evitabile) si guadagna presto quota toccando la distinta anticima occidentale (2850m) oltre cui, superata una depressione detritica, si prosegue sempre sul filo ma su roccia più degradata; con alcuni passi un poco aerei ma su roccia migliore (II) si giunge quindi sull'ampia vetta (2871m - 4h).

agosto 2020


album fotografico:

Piz de Val Rossa, cresta WSW - ago2020

riferimenti:

  • Guida delle Alpi Mesolcinesi: dallo Zapporthorn al Passo s. Jorio (Brenna - 1999)
  • Guida dei Monti d'Italia: Mesolcina - Spluga - Monti dell'Alto Lario (Gogna, Recalcati -1999)