Torrone di Garzora

Val di Blenio

E' una remota cima che emerge dai silenziosi territori tra il Luzzone e la Valser Tal. Nonostante non sia la vetta più alta della zona il suo panorama è vasto ed è amplificato dai vasti spazi che la circondano: è una meta pregevole per chi ama orizzonti ampi e solitari e non teme a mettere le mani sulla roccia che, per quanto in zona sia degradata e poco raccomandabile, lungo le creste offre qualche percorso meritevole.

Le vie di salita al Torrone di Garzora passano appunto per le sue due creste principali: la NE, lunga ed appoggiata, di roccia non sempre sicura ma con passi di arrampicata brevissimi ed elementari, e la SSW, molto più breve ma più ripida e di roccia meno precaria.

foto: Torrone di Garzora, cresta SE

Accesso stradale

Dalla diga del Luzzone si imbocca la galleria di sinistra, si percorre la corona della diga, quindi dopo un’altra lunga galleria si raggiunge la strada sterrata e pianeggiante che percorre il lato orientale del lago. La si segue sino al suo termine all'Alpe Garzott dove si posteggia.

Torrone di Garzora per la cresta SSW

La cresta SSW offre una scalata che, seppur facile e brevissima, corona con un piacevole finale alpinistico il lungo e faticoso avvicinamento tra erte dorsali erbose, campi di ganda e canali di pietrame instabile. La roccia, ampiamente degradata in questa zona, concede fortunatamente una relativa solidità nei pochi passi d'arrampicata necessari a superare le brevi ma decise impennate della cresta, che pur non divenendo mai stretta offre comunque un'importante esposizione su entrambi i fianchi. Necessaria una corda da 30m ed alcuni cordini.

Nota: la ripida e faticosa salita della Crestüscia può essere evitata proseguendo per sentiero sino l'Alpe Scaradra di Sopra e da lì con facile traverso su traccia di animali sino alla depressione 2450m (non verificato).


  • difficoltà: PD- (III-)
  • dislivello: 1400m
  • tempo: 5.30h
  • quota max: 3017m

Da Larecc (1633m) si segue il sentiero segnato per il Passo Soreda sino alla baita dell'Alpe Scaradra di Sotto (1800m ca), dove lo si abbandona e senza traccia si risale la ripida costola erbosa di Crestüscia; restando sulla sinistra idrografica del Ri del Torn ci si alza ripidamente, superando un tratto molto ripido verso i 2200m, sino a guadagnare i più poggiati pascoli a S del Torno, da dove facilmente si raggiunge la vasta depressione tra il Torno ed i Vernokhörner (2450m).

Si piega verso E entrando in un ampio vallone di ganda che si risale portandosi sulla sua sinistra (destra orografica); percorsa una vaga dorsale di erba e pietrame si entra in un ampio canalone di blocchi caotici e malfermi che, su pendenza moderata, si risale raggiungendo il filo della cresta tra il Torrone di Garzora ed i Vernokhörner (2980m ca).

Se ne segue il filo e ci si porta al primo risalto (un torrione squadrato) che si aggira a sinistra (W) per una facile cengia, quindi per cresta appoggiata si giunge ad una schiena rocciosa che con divertente arrampicata (I e II) conduce al piede del tratto più ripido: stando subito a sinistra (W) del filo lo si scala superando un breve e piccolo diedrino verticale (III-, 3m) oltre cui si giunge ad un terrazzo; si prosegue su terreno sempre ripido ma più facile per rocce non sempre solide e tratti erbosi, e poggiando a destra (E) del filo, evitata la placca sommitale, si sbuca senza più difficoltà sulla vetta (3017m - 5.30h).

luglio 2020

album fotografico:

Torrone di Garzora per la cresta SSW - lug2020

altri report:

Torrone di Garzora 3017 m - Froloccone

riferimenti:

Guida delle Alpi Ticinesi: dal Passo del San Gottardo al Pizzo di Claro (Brenna - 1994)