Roveto Piana
Valsesia
Valsesia
foto: Case di Cima
Un anello sulle anonime e boscose pendici meridionali del Monte Lavaggio, collegando alpi abbandonate da tempo lungo vecchi sentieri di cui rimangono solo labili tracce. Torrido in estate, questo versante si presta ad essere percorso nelle fredde giornate invernali, e pur privo di punti di particolare interesse, offre un piccolo angolo selvaggio in cui immergersi vagando tra boschi e brevi balze rocciose.
L’unica cascina ancora utilizzata è la Cascina d’Ugo, mentre le altre sono cadenti rovine le cui solari radure sono sempre più contese dall’invadente bosco.
Dei vecchi sentieri che salivano a Roveto Piano è rimasto ben poco: occorre muoversi per boschi privi di traccia, costretti talora più dalle macchie di rovi che dall’orografia. Occorre buon orientamento e predisposizione per questo genere di percorsi. La descrizione che segue è sommaria mancando punti di riferimento significativi.
Dall’isolata chiesetta di Bottorno (545m) si risale la pietraia delle Giavine Rosse portandosi a destra (N) verso il Rio del Rovinale. Ben prima di entrare nella valletta del torrente ci si porta al piede del primo gradino roccioso, dove una facile rampa con tracce di sentiero (650m ca) consente di alzarsi sul pianoro superiore, dove si guadagna quota superando la successiva fascia rocciosa lungo i resti del sentiero che si distaccano da un piccolo torrente (750m ca) alzandosi verso sinistra (W). In diagonale ascendente ci si porta verso la terza e più importante fascia rocciosa, al cui piede corre una larga cengia di vegetazione: si raggiunge la cengia (850m ca) e la si percorre verso sinistra (W), portandosi ad un canaletto dove una evidente traccia sale con risvolti e scavalca la nervatura rocciosa. Con un traverso in quota nel bosco caotico si supera un torrente e si raggiunge il piccolo terrazzo dove sorge Pianella (895m). Si torna al torrente e senza traccia se ne risale la sinistra idrografica, sino a portarsi sul regolare pendio boscoso dove si trovano i resti di Roveto Piana (1025m ca - 2h).
Si prosegue in quota verso SW e si raggiunge un’ampio ed aperto pianoro, sul cui margine occidentale si trova un grosso alpe diroccato: alle spalle dell’alpe i resti di pochi gradini indicano il vecchio sentiero che in breve conduce alla radura delle dirute Case di Cima (1165m – 2.30h).
Volendo scendere alla Cascina d’Ugo occorre abbassarsi verso SW tra boschi senza traccia e brevi pietraie, sino ad un pianoro boscoso dove, sulla sinistra, sorge la riattata baita della Cascina d’Ugo. Una buona traccia conduce quindi in discesa alle case di Guaifola.
gennaio 2017