Alpe Busarasca

Val Grande

foto: il masso squadrato e, oltre la forra, il dente roccioso

La Val Grande, per quanto negli ultimi anni sia stata inflazionata da una eccessiva notorietà che in taluni casi ne ha snaturato l’aspetto selvaggio, preserva ancora nella sua complessa orografia numerosi angoli fortunatamente non intaccati da segnavia, passerelle e catene. Quello di seguito descritto è un itinerario che va a riscoprire un vecchio collegamento, ora del tutto scomparso, che transitando alla base della parete orientale della Cima Marsicce metteva in collegamento la Bocchetta di Terza con l'Alpe Busarasca.

Alpe Busarasca dall'Alpe Terza

Il vecchio sentiero correva lungo le balze alla base delle pareti rocciose, con continui aggiramenti di costole e canali, mantenendosi però sempre alla medesima quota. Questa regolarità altimetrica facilita di molto l'orientamento, ma sono diversi i punti dove comunque occorre individuare il giusto passaggio tra i torrenti e le nervature che scendono dalla movimentata cresta orientale della Cima Marsicce, essendo interamente scomparsa la traccia cancellata da valanghe e sommersa dalla bassa vegetazione. Ci si muove su terreni ripidi ma non vi sono difficoltà tecniche rilevanti: l'unico tratto un po' ostico ed esposto è un umido e breve canale che deve essere risalito per uscire dall'ultima forra. Se affrontato nella direzione opposta (Busarasca-Terza) questo passaggio è molto difficile da individuare.


  • difficoltà: T5
  • dislivello: 1100m
  • tempo: 8.30h per l'anello
  • quota max: 1700m ca

Da Cicogna (732m) si segue la battuta mulattiera che, pianeggiante, entra in Val Pogallo lungo la destra idrografica. Si giunge a Pogallo (777m – 1,15h) da dove ci si abbassa per superare il Rio Pogallo su di un bel ponte. Si prosegue su buon sentiero, superando due ponti recenti ed un facile guado, si passa da Alpe Preda di Qua e Alpe Preda di Là, quindi superata una bella faggeta si raggiunge Pian di Boit (1122m – 2,30h). Seguendo le indicazioni per la Bocchetta di Terza ci si porta a monte del pascolo dell'alpeggio e si segue il sentiero che, attraversato il Rio Pianezzoli, porta a salire deciso per la costa boscosa passando Alpe Terza (1428m) e sempre in salita conduce sul filo della costa erbosa prossimi alle fasce rocciose: prima di raggiungerle si lascia la traccia ufficiale (1650m ca), che poco avanti piega verso destra dirigendosi alla Bocchetta di Terza, per spostarsi a sinistra lungo il fianco occidentale della dorsale puntando, senza traccia, ad un'ampia sella erbosa sulla prima delle numerose costole che scendono dalla cresta orientale della Cima Marsicce. La successiva sella di passaggio è visibile e si trova a monte di uno spuntone di roccia, dove la costola per pochi metri presenta un tratto pianeggiante (vi è anche pianta isolata). Si svalica la sella e mantenendo la quota (1650-1700m ca) si supera un primo piccolo torrente, quindi su terreno meno agevole ci si alza leggermente e si raggiunge una forra che si risolve passando sopra un grosso masso (tracce) oltre cui, per labili tracce, si giunge alla seconda sella a monte dello spuntone. Si transita vicino alla pianta isolata, si prosegue in lieve discesa e si risale ad una seconda sella, dove ci si abbassa nuovamente di pochi metri e dopo essere passati vicino ad un abete si risale alla sella successiva (1660m ca) in corrispondenza di due spuntoni. Ci si abbassa passando a monte di un grosso dente roccioso proiettato verso la valle: senza seguire le tracce che puntano in discesa verso l'uscita del canale si mantiene la destra e si raggiunge il torrente da dove si individua un breve e umido canale (l'unico accessibile) e lo si risale sulla destra per gradini erbosi e qualche roccia (esposto) guadagnando il ripido pendio superiore; senza alcuna traccia si prosegue tra i rododendri, mantenendo la quota, portandosi verso una grossa roccia squadrata: per un ripido canaletto si sale alla selletta erbosa subito a monte della roccia (1630m ca), da dove si aggira una seconda costola e si esce dalle balze rocciose. Su terreno aperto e più facile si prosegue in traversata, sempre mantenendo la quota (1600m ca), e superati due piccoli torrenti si raggiunge una comoda dorsale erbosa. Sempre in traversata ci si porta alla seconda dorsale erbosa che si raggiunge pochi metri sopra i ruderi dell'Alpe Busarasca (1531m – 6h).

Dall'Alpe si segue brevemente la dorsale erbosa verso S, quindi ci si abbassa a sinistra (E) nel bosco e seguendo i radi segnavia ci si abbassa e passando poco distanti dall'Alpe Brusà quindi, in diagonale, si raggiunge l'Alpe Color (1103m) e con ripida discesa ci si riporta sul sentiero dell'andata che si segue tornando a Pogallo e quindi a Cicogna (8,30h).

variante di discesa

Dall'Alpe Brusà (1310m), raggiungibile con breve deviazione dal sentiero bollato, ci si porta sul bordo della piazzola dell'elicottero da dove, per ripido bosco, ci si abbassa verso SE seguendo dei bolli. Si raggiunge così l'Alpe Preda di Qua ed il sentiero di andata, seguendo il quale si torna a Pogallo e quindi Cicogna (9,30h)

settembre 2014