Le Ruzze
Val Poschiavo
Val Poschiavo
foto: la Cima delle Ruzze SE, vista dalla cresta W del Corno delle Ruzze
Sullo spartiacque tra Valmalenco e Val Poschiavo corre una dimessa cresta che, poggiata e lineare, si alza tra il Pass Canfinal ed il Pass d'Ur segnando con le sue rocce variegate questa porzione di confine: è la costiera delle Ruzze. Tra scivoli di ganda e balze fratturate la muraglia è segnata da modesti rilievi erosi tra cui emergono la cupola del Piz Canfinal e la diroccata Cima delle Ruzze SE, oltre cui s'innalza la significativa vetta del Corno delle Ruzze, torre muraria che conclude questa lunga cortina. L'interesse della costiera risiede nella sua traversata lungo il filo, che con un modestissimo impegno alpinistico regala una piacevole cavalcata in un ambiente solitario al cospetto di un suggestivo panorama.
La cresta, in massima parte camminabile, offre discontinui e brevi passaggi su facili e solide rocce (I e II); i tratti che richiedono attenzione per l'esposizione sono lungo la discesa dalla cima SE e nel canalino della cresta S del Corno delle Ruzze (evitabile mantenendosi sulla traccia di animali - non verificato). La cresta è abbandonabile in più punti abbassandosi lungo canali detritici; consigliabile una corda da 15m. Può anche essere percorsa in senso inverso.
difficoltà: F+ (II+)
dislivello: 1300m
tempo: 8.30h
quota max: 2808m
Accesso stradale:
da Privilasco (Poschiavo) si sale per strade forestali (aperte al transito) sino ai Munt da Campasc dove si posteggia (rispettare le proprietà private)
Dai Munt da Campasc (1944m Cns) si segue il segnato ma non sempre evidente sentiero che, superato un dosso boscoso (2124m Cns), tocca Plan da la Lavina e, dopo aver perso quota, raggiunge La Casina dell'Alp Canfinal (2075m - 1.30h); sempre per sentiero segnato ci si alza alle spalle della cascina per risalire una piccola vallecola da cui si sbuca al vasto pianoro umido del Plan da la Gésa: il sentiero qui svanisce e si rimontano le facili gobbe erbose che con percorso evidente conducono all'ampia depressione del Pass da Canfinal (2625m Cns - 3h).
Ci si alza verso S dapprima per rocce montonate, quindi lambendo una placconata si raggiunge il filo di cresta dove, deviando verso destra, per divertenti blocchi si tocca la Cima delle Ruzze NW (senza nome, 2806m Cns - 3.30h); si torna sul filo di cresta che si segue abbassandosi per facili roccette (I), cui segue un lungo tratto camminabile che conduce alla rampa detritica che, per tracce di animali, conduce alla vetta del Piz Canfinal (2811m Cns - 4h); ci si abbassa facilmente rimanendo sul filo, si supera una depressione dove si trova una fonda spaccatura e per rocce ben appigliate (I) si raggiunge un intaglio di rocce rossastre, da cui si aggira un grosso roccione sulla destra e, da una successiva sella detritica, ci si alza guadagnando la Cima delle Ruzze SE (senza nome, 2796m Cns - 5h).
Ci si abbassa verso S e superato un breve gradino (II-) si giunge sopra il risalto della parete: verso destra si individua un ripido ed esposto canalino di erba e roccette che si scende (5m) sino ad un piccolo ma verticale risalto roccioso (2750m ca): lo si disarrampica per buone fessure (II+, 2m) quindi, senza più difficoltà, si traversa il fianco erboso tornando sul filo di cresta; si raggiunge una sella di detrito rossastro e ci si abbassa all'ampia depressione della sella 2700m.
Dalla sella ci si alza per l'esile e ripida traccia (o si scalano le facili rocce sul filo di cresta, I) raggiungendo quindi l'ampio ed appoggiato pianoro sommitale del Corno delle Ruzze o Corno Campascio (2807m Cns - 6h). Si scende mantenendosi sul ciglio della cresta S (c'è una labile traccia d'animali che si abbassa sul versante occidentale che dovrebbe evitare le successive difficoltà - non verificato) sino ad una depressione al culmine di una placconata del versante orientale: la si attraversa cavalcandone lo stretto filo e ci si alza all'anticima S dove la cresta si interrompe bruscamente sul risalto della parete meridionale; verso destra alcuni ripidi canalini erbosi consentono, con alcuni delicati passi su erba ripida, di abbassarsi per il fianco occidentale riguadagnando quindi la traccia di animali lasciata poco sotto la vetta e per la quale ci si abbassa senza più problemi verso il Pass d'Ur. Senza bisogno di raggiungerlo, si devia appena possibile a sinistra (E) e ci si abbassa per un ripido ma facile pendio erboso che conduce direttamente al piccolo Laghet d'Ur (2376m Cns).
Non resta che seguire il sentiero segnato che conduce al dosso dell'Alp d'Ur dove, prima di raggiungere le baite, un sentiero verso sinistra, con pianeggiante percorso, consente di rientrare ai Munt da Campasc (8.30h).
luglio 2021
riferimenti:
Guida dei Monti d'Italia: Bernina (Canetta, Miotti - 1996)