Dall'arrivo della funivia a Landarenca (1280m) si prende il sentiero segnato che dapprima in salita quindi con lungo falsopiano conduce a Cant (1582m). Da Cant si prende la traccia che sale veloce nel bosco fino a 1840m dove si raggiunge l'altro sentiero proveniente da Landarenca. Lo si segue salendo il gradino che sorregge l'Alpe Rossiglion (1959m), oltre cui la traccia prosegue in lieve ascesa verso l'ampia sella a NW del Mot Ciarin. Raggiunta la sella (2270m - 2.30h) si lasciano i segnavia che conducono verso il Pizzo di Claro per seguire, verso N, i bolli biancoazzurri della traccia che conduce alla Capanna Cava. Si entra così nell'ampio bacino ai piedi del Torrone Rosso e si prosegue a mezzacosta per ganda senza traccia alcuna verso N. Con un ultimo ripido tratto tra pietre ed erba si guadagna la Bocchetta N del Lago (2570m). La cresta prende avvio da qui: il primo torrione è possibile scalarlo direttamente (parete ripida) oppure lo si aggira alla base, abbassandosi verso la valle di Cresciano e traversando il pendio di pietrame sino alla forcella successiva. Da qui si cavalca la cresta, risalendo il successivo piccolo torrione in arrampicata e quindi, per roccette ed erba, la cima S (2690m). La traversata alla cima N comporta brevi discese e risalite lungo l'aerea cresta rocciosa interrotta da alcune forcelle. Spesso ci si deve spostare leggermente sul lato occidentale (valle di Cresciano) per evitare difficoltà più importanti, sfruttando al meglio le numerose cengette di erba e rocce rimanendo però sempre prossimi al filo della cresta. Una delle ultime forcelle presenta un breve tratto di arrampicata più ripido ma sempre ben appigliato e agevole. Si giunge così all'ultima forcella dove un'insperata e caratteristica rampa arcuata consente di riguadagnare facilmente il filo della cresta ed in breve la cima N (2692m - 4h).
Dalla cima si prosegue verso N: la cresta dapprima ha ancora carattere roccioso ed è aerea (conviene sfruttare una cengia erbosa sul lato occidentale), quindi diviene più ampia e di blocchi rotti. Non resta che abbassarsi e dove la cresta diviene bifida mantenere la destra raggiungendo la comoda bocchetta di Rossiglion (2590m). Dalla bocchetta, senza traccia alcuna, ci si abbassa verso SE per il ripido canalone di pietrame mobile. Aggirato l'enorme e ben visibile blocco roccioso il canale si allarga: si piega verso destra (S) e ci si porta sulle più comode lingue erbose che si seguono ripidamente in discesa. Nella parte mediana si incontrano anche le labili tracce dell'antico sentiero che con comodi zigzag si abbassa verso l'Alpe Rossiglion. Raggiunta l'Alpe non resta che immettersi sul sentiero di arrivo e seguirlo fino all'incrocio di quota 1840m. Qui si prosegue dritti e passando da Boliv (1478m) si torna a Landarenca (2h dalla vetta).
luglio 2012