Alpe Alta
Valle Antigorio
Valle Antigorio
foto: Alpe Alta
La testata della Valle di Vova si apre con un’ampia e generosa conca che, racchiusa dalle bizzarre creste rocciose tra il Monte Giove ed il Pizzo Pojala, da sempre offre un prezioso bacino di pascolo tanto che ancora oggi viene regolarmente caricata. Sui ripidi pendii al centro della testata si trova un terrazzo sorretto da un’importante balza: qui trovò posto l’Alpe Alta, un gruppo di baite, oggi diroccate, utlizzate dai pastori nel pieno della stagione estiva per sfruttare i pendii di pascolo più elevati che venivano raggiunti anche con i bovini. Oggi le mandrie si fermano dove giunge la carrozzabile, e l’Alpe Alta è toccata solo da greggi di capre e pecore.
Le tre alpi superiori della conca di Vova (Tanzonia, Alta e Giove) erano collegate da un sentiero che, mantenendosi lungamente in quota, tagliava ripidi pendii e percorreva ampie cenge: disuso e valanghe hanno in parte cancellato questo antico percorso che oggi, pur svolgendosi in massima parte su pendii non difficili, presenta un breve e delicato attraversamento in corrispondenza di una balza dove dell’antico sentiero non rimane più nulla. E’ un percorso panoramico che, svolgendosi interamente su pendii aperti, offre un anello di largo respiro.
Sant’Antonio si raggiunge:
- da Chioso (898m) lungo la strada (chiusa al transito non autorizzato) sfruttando in parte anche la vecchia mulattiera ben conservata;
- da Rivasco (855m) per il bel sentiero che con numerosi gradini si alza ripido tra le balze rocciose toccando Serro (1230m) e Forno (1371m);
da Sant’Antonio (1448m) si prosegue per la carrozzabile sino al suo termine alle baite di Il Mot (1600m – Alpi di Vova su Cns), da dove si segue l’evidente sentiero che verso SW si alza sino a raggiungere la baita dell’Alpe Tanzonia (1912m – 2h, Alpe Tansonia su Rabbini), posta al piede di un isolato dente roccioso.
Senza traccia ci si alza verso W, rimontando l’aperto pendio di rododendri sino alla Bocchetta Alta (2100m ca) l’evidente insellatura nella dorsale che scende dalla Punta di Tanzonia; dalla sella una labile traccia di animali traversa in quota verso N e superato due canali valanghivi raggiunge un canale torrentizio dove la testata della valle piega decisamente verso E; lo si attraversa (2070m ca) portandosi sulle cenge erbose al di sopra di alcune balze e con esposto traverso senza traccia (qualche tratto delicato su erba ripida e roccette) si prosegue in quota verso E sino a guadagnare più facili pendii erbosi dove, senza più difficoltà, si raggiunge il terrazzo coi ruderi dell’Alpe Alta (2053m – 3.30h).
Proseguendo verso NE e mantenendo la quota compare in breve una buona traccia che in traverso si alza leggermente e conduce all’Alpe Giove (2159m). Per sentiero indicato e segnato ci si abbassa tornando a Sant’Antonio, da cui si ridiscende in valle.
settembre 2017
riferimenti: