Pizzo Proman

Val d'Ossola

foto: salendo verso la Vugia

E' tra le vette più note e frequentate della Valgrande, essendo servita da una buona mulattiera segnata ed offrendo una splendida vista d'occhio verso ogni orizzonte. Si eleva tra la Colma di Premosello e la Bocchetta di Valfredda ed ha una duplice sommità dove rimangono alcune testimonianze della Linea Cadorna. Nella vasta conca a NW sono adagiati alcuni silenziosi laghetti dove i camosci sostano indisturbati: come per tutte le cime poste sullo spartiacque valgrandino, il Proman segna un confine che va oltre la semplice linea di displuvio.

Pizzo Proman da Cuzzago per il Crot dul Büsin Lung

Il Crot dul Büsin Lung è un canalone sospeso sul fianco occidentale del Piz de la Vugia (Pizzo Voggia sulle mappe), tormentata cima posta sulla cresta SW del Proman. Di questo canalone ne fa cenno Teresio Valsesia indicandolo come una via d'accesso al Proman battuta dai cacciatori: in-valgrande.it ha riscoperto questo dimenticato percorso, che è un susseguirsi di canaloni e crestine dove alle difficoltà di progressione si aggiungono importanti difficoltà di orientamento. E' una salita faticosa che, sebbene offra difficoltà contenute, è riservata ad esperti di luoghi senza sentiero. Considerare che la discesa più rapida, lungo la Colma di Premosello, richiede dalle 3 alle 4 ore.

Il nome potrebbe derivare dal foro nella roccia posto sulla testata del lungo canalone.


  • difficoltà: T6-

  • dislivello: 1900m

  • tempo: 5,30h + 4h

  • quota max: 2098m

Da Cuzzago (220m) ci si porta a NE dell'abitato dove si seguono le indicazioni per a Linea Cadorna. Si sale così sul costone separante il Vallone dei Mulini dalla valle del Riale Balangeri sino alle trincee di quota 600m ca, da dove senza più traccia evidente si guadagna quota recuperando la strada della Linea Cadorna alcuni metri più sopra; si sale per i numerosi tornanti (750m ca) avvicinandosi al Rio Balangeri, quindi verso quota 850m ca si piega nettamente verso sinistra (N) dove presso una fascia rocciosa si individuano dei resti di gradini che conducono ad una cengia rocciosa lungo la quale si attraversa il salto di roccia raggiungendo un pulpito panoramico (880m ca [902m Igm]).

Ci si alza su discreta traccia quindi verso destra (E) si seguono dei gradini in un corridoio roccioso, da cui in modo tortuoso (roncolate) si guadagna quota recuperando il filo di cresta verso quota 1000m; la traccia prosegue in salita poggiando ancora verso destra (valle del Rio Balangeri) quindi verso 1100m ca si torna sul filo di cresta che si segue per facili rocce (I). Alternando il facile filo con logici aggiramenti sul fianco sinistro (Vallone dei Mulini) si giunge al piede del caratteristico picco roccioso della Vugia (1400m ca [1381m Igm] – 2,30h).

Si prosegue al piede delle rocce rimanendo sul versante del Vallone dei Mulini, e con traverso pianeggiante si prosegue sino al di sotto di un non visibile ma intuibile canalone che sale da destra verso sinistra (in direzione NE) verso del filo di cresta: si supera quindi un gradino di 3m ca (II) e si guadagna il canalone che, dapprima per pietrame quindi per erba, si alza lineare in una larga trincea rocciosa; superato un altro breve risalto (II) si raggiunge il termine del canalone presso una selletta (1550m ca) affacciata verso destra (E) nel canalone superiore della valle del Riale Balangeri; per una traccia si entra nel canalone del Balangeri e lo risale per erba e boscaglia e poco prima che termini su di un baratro lo si abbandona per uscire a destra (1620m ca) e per labile traccia ci si abbassa di pochi metri entrando nel terzo e ultimo canalone, il Cröt dul Büsin Lung.

Lo si risale facilmente (vi è un dente roccioso sulla sua sinistra orografica) e poco prima di quota 1700m si segue la ramificazione di sinistra (N) raggiungendo una sella; si volge a destra (S) svalicando la crestina verso l'altro ramo del canalone (vi è una pietraia), da dove alla successiva biforcazione si tiene ancora il ramo di sinistra e ci si alza tra le numerose guglie rocciose giungendo ad una sellettina con un foro nella roccia. Verso destra ci si porta sulla crestina (1850m ca) che si segue per poi abbassarsi leggermente sul versante del Vallone di Nibbio, al piede di un importante castello roccioso: si risalire il primo canaletto erboso di sinistra (placca iniziale di I) che consente di svalicare nel versante del Vallone dei Mulini ed aggirare a W, in senso orario, il roccioso rilievo di quota 1898m (Igm). A quota 1900m ca si torna sul filo spartiacque (cresta SW del Pizzo Proman) per lasciarlo quasi subito poggiando a destra (Vallone di Nibbio) seguendo una traccia di animali che passa vicino ad un masso in bilico oltre cui si riguadagna la cresta SW che si mantiene sino alla vetta del Pizzo Proman (2098m – 5,30h).

ottobre 2017

Pizzo Proman da Cuzzago per il Mott d'la Vall

Una interessante e laboriosa variante per raggiungere la cresta che conduce al Cröt dul Büsin Lung penetrando negli anfratti del Vallone dei Mulini: seguendo il sentiero dell'acquedotto ci si porta al celato rudere di Mott d'La Vall (non indicato su nessuna mappa, la cui scoperta si deve a in-valgrande.it), da cui per un'erta nervatura di rocce e boschi sospesi ci si alza alla quota 1088m Igm (disegnata come rilievo ma in realtà anonima protuberanza del lungo crinale) e quindi, indovinando i passaggi meno ostici, ci si sposta sulla nervatura parallela su cui transita il percorso del Busin Lungh sopra descritto. E' un percorso impegnativo per orientamento e natura del terreno.

Nota: la traccia gps sulla mappa qui allegata riporta la salita al Mott d'la Vall per il suo ripido, infido ed esposto fianco NW: è una salita sconsigliabile, meglio mantenersi su quanto di seguito descritto. Anche il collegamento tra la quota 1088m ed il crinale di salita al Busin Lungh potrebbe concedere, se ricercati, dei passaggi meno sostenuti del traverso a 1200m di seguito descritto.


  • difficoltà: T6-

  • dislivello: 1900m

  • tempo: 6,30h + 4h

  • quota max: 2098m

Da Cuzzago (220m) per mulattiera o per la strada carrozzabile si sale all'Alpe Vargia (436m - La Mola su Igm). Alle spalle della baita un discreto sentiero si alza verso N (segnavia blu) raggiungendo un poggio con lapide (630m ca): qui si lascia la traccia che prosegue in salita per scendere a destra lungo il sentiero di manutenzione dell'acquedotto entrando così nel dirupato fianco destro idrografico del Vallone dei Mulini. La traccia, che corre fianco al tubo, si addentra nel vallone e con alcuni saliscendi (qualche passo di I) raggiunge il Rio Mulini (660m ca - 1.15h) presso una piccola cascata con masso incastrato. Ci si alza per facile placca sul fianco sinistro idrografico dove un cavo di sicurezza consente di proseguire verso l'interno del vallone: traversando il ripido ed esposto fianco si raggiunge il piccolo edificio dell'acquedotto oltre cui, sempre seguendo il cavo di sicurezza, si ritorna nell'alveo del Rio Mulini presso la presa d'acqua (700m ca).

Restando sulla sinistra idrografica si rimontano per pochi metri le placche rocciose (II) e si prosegue sul ciglio della sponda sino ad un canale che consente di riabbassarsi tornando nell'alveo: si risale invece il canale e superate due carbonere (questo tratto non è stato verificato) si guadagna il piccolo terrazzo dove sorgono i resti di Mott d'la Vall (865m ca - 2.15h).

Si sale per il ripido fianco soprastante i ruderi (E) seguendo una vaga traccia di animali che conduce ad un piccolo canale cieco (900m ca): lo si risale e se ne esce verso destra grazie ad una placca con gradini naturali che permette di portarsi sul filo di un'erta nervatura; si risale la nervatura passando da un piccolo muretto a secco (950m ca) e per facili roccette (I) si guadagna quota; con un breve traverso a destra si lascia il filo e si raggiunge un ripido canale di fogliame (1000m ca) che si risale sino al termine, per uscire verso destra sul filo della successiva nervatura che, sempre ripidamente, conduce alla quota 1088m Igm. Si prosegue sul crinale, più poggiato, portandosi verso i soprastanti risalti rocciosi: compare una discreta traccia che consente di aggirare sul lato Val Mulini i primi spuntoni rocciosi, quindi verso quota 1200m si lascia la traccia e verso destra (E) si traversa in direzione dell'ormai vicino crinale di salita al Busin Lungh: puntando a due massi appoggiati (con finestrella) si traversa per arbusti su terreno scosceso e, superato un breve ma delicato masso (II+, molto esposto), si guadagna il crinale (1200m ca - 3.30h) dove transita il percorso sopra descritto di salita al Proman per il Crot dul Büsin Lung (calcolare ancora 3h abbondanti per la vetta del Proman).


gennaio 2022

album fotografico:

Mott d'la Vall - gen2022

altri report:

https://picasaweb.google.com/110460079672379492177/6376485271296343441#6376484457505207218

Pizzo Proman dal Cröt dul büsìn lung - Atal

riferimenti: