Valmasino
foto: Baita Merdarola, sullo sfondo Badile e Cengalo
E’ un facile collegamento in quota tra la Valle dell’Oro e la Val Merdarola. Vi transita un sentiero segnato che si presta per un giro ad anello con partenza dai Bagni di Masino: mentre però il versante della Valle dell’Oro è frequentato per il noto rifugio Omio, la Val Merdarola è raramente battuta dagli escursionisti ed il sentiero nella parte bassa contende a fatica il proprio spazio tra l’esuberante vegetazione. Una volta in quota i sentieri di entrambi i versanti divengono una bellissima balconata panoramica immersa in ampi e silenziosi spazi.
Si descrive anche la deviazione verso la Bocchetta di Cavislone, posta sullo spartiacque tra la Val Merdarola e l’ancor più selvaggia Valle di Spluga.
Percorso più lungo dell'accesso dalla Val Merdarola ma su terreno più agevole. Dal frequentato rifugio Omio si segue il sentiero, segnato ma non sempre evidente, che con bella traversata in quota conduce al canale che si risale sino alla bocchetta. Occorre attenzione nel superamento di una placca (da evitare se bagnata) e nel pietrame mobile del ripido canale finale. Quest'ultimo conserva la neve sino ad inizio estate, il che potrebbe rendere indispensabili i ramponi.
Un percorso più breve dai Bagni di Masino (non verificato) salirebbe alle Casere Ligoncio a da qui in salita per aperti pendii.
difficoltà: T3
dislivello: 1200 m
tempo: 3.30h
quota max: 2303 m
Dai Bagni di Masino (1172m) per frequentata e segnalata mulattiera si sale al rifugio Omio (2108m - 2h). Un sentiero segnato si dirige verso S in lieve discesa, e con un lungo traverso prosegue in quota tagliando la testata della valle. Superata una facile ma esposta placca (se bagnata deve essere evitata aggirandola da sopra) si transita al piede di una successiva, enorme pioda arcuata (2100m ca), da cui in salita ci si porta sul promontorio erboso di una singolare cupola granitica (2170m ca) da cui, superata la vasta pietraia al piede della parete settentrionale della Punta Virgilio, si rimonta il ripido canale di sfasciumi sino alla Bocchetta di Medaccio (2303m - 3.30h).
agosto 2014
lugio 2017
La Val Merdarola, aperta e panoramica nella parte superiore, è nella parte inferiore invasa da vasti campi di boscaglia e di vegetazione che rendono fastidiosa la salita; il sentiero, sebbene segnato, si smarrisce facilmente in diversi punti ed i vecchi segnavia sbiaditi devono essere ricercati con attenzione per evitare di seguire le false piste di animali. Una volta guadagnata la Baita Merdarola 1960m il terreno migliora e si prosegue lungo la stupenda balconata dei pascoli superiori sino all'evidente intaglio della bocchetta.
difficoltà: T3+
dislivello: 1200m
tempo: 3.30h
quota max: 2303m
Dall'abbandonato albergo Belvedere (1131m) si segue la strada verso i Bagni di Masino per 50m ca, quindi si prende a sinistra il sentiero segnato che sale nel bosco di conifere. Salendo nel tranquillo bosco ci si alza sino ad intercettare il sentiero segnato che giunge dai Bagni di Masino, che verso SE prosegue sino alla bella cascata del torrente Merdarola (1345m); spostandosi quindi sulla destra idrografica della valle si risale con percorso tortuoso e non sempre evidente (bolli poco visibili) sino alla Casera Merdarola (1457m). Mantenendosi sulla traccia, ambigua in qualche punto, si prosegue la salita lungo l'ampio pendio di boscaglia e bassa vegetazione sbucando finalmente alla Baita Merdarola 1960m (2h). Su terreno più aperto si prosegue in salita sino al gradino che sostiene i pascoli superiori dove, verso destra (W), si giunge ai ruderi della Baita Merdarola 2053m (2.15h).
Si prosegue sempre seguendo i segnavia verso WNW raggiungendo il rudere di quota 2109m da dove ci si porta su di una costola erbosa che si risale in direzione dell'evidente depressione della bocchetta. Superando ripidamente nell'ultimo tratto una zona di blocchi si guadagna la Bocchetta di Medaccio (2303m – 3,30h).
agosto 2014
lugio 2017
La Bocchetta di Cavislone è un intaglio che collega la Val Merdarola con la Valle di Spluga. E' posto a W della Cima di Cavislone, e vi si accede dalla Val Merdarola lungo un canale-rampa che conserva la neve sino a stagione inoltrata. Dalla bocchetta il panorama si amplia enormemente: a settentrione la sfilata di cime si arricchisce del Ligoncio, a meridione l'occhio corre sulle vette orobiche della bassa Valtellina.
difficoltà: T4
dislivello: 500m
tempo: 1h
quota max: 2515m
Dalla Baita Merdarola 2053m si punta verso S ed attraversando il pascolo ci si porta su di una piccola dorsale di pietre ed erba, definita a W da una pietraia e ad E da una valle torrentizia con placche. Si risale sfruttando quanto possibile le zone inerbate portandosi verso la base delle rocciose pareti nord delle Cime della Merdarola: verso i 2250m si piega a sinistra (SE) e superando una breve pietraia di grossi blocchi ci si porta poco a monte del terrazzo di quota 2233m. Da qui appare visibile il canale di salita, una rampa detritica incassata in una lunga spaccatura della bastionata settentrionale della Cima di Cavislone: ci si porta per pietraia al suo imbocco e la si risale su pietrame instabile, nel tratto finale più ripido, e si guadagna la stretta Bocchetta di Cavislone (2515m – 1h).
agosto 201