Alpe Sella Bosa

Valsesia

Posta sulla testata della misconosciuta Val Barbina, aspra tributaria in destra del Sesia, l'Alpe Sella Bosa (o Alpe Badile) era composta da una mezza dozzina di baite e da una stalla di generose dimensioni: ciò stupisce in quanto nel pascolo a disposizione, limitato al magro versante occidentale del Badile ed agli erti pendii sottostanti cinti da forre, difficilmente si trova la ragione per un'alpe di tale consistenza.

Delle costruzioni, raccolte e serrate in un piccolo nucleo, restano oggi solo i primi corsi delle mura, inutili perimetri a contenere i medesimi sterpi che li circondano.


Nota: sulle vecchie mappe la valle viene nominata come Valle del Rio Ramazzetto o Valle Albina, toponimo che persiste oggi solo nell'Alpe Prealbina, posta sulla destra idrografica della valle.

Alpe Sella Bosa

foto: Alpe Sella Bosa

Alpe Sella Bosa dal Ponte di Ramazzetto

L'antico sentiero è ancora in buona parte reperibile (sino a quota 1500m) e non presenta difficoltà salvo quelle di orientamento. La parte inferiore, prossima al Rio Ramazzetto, può presentarsi problematica per via dell'esuberante vegetazione che solo la sporadica manutenzione dei cacciatori riesce a contenere: qualora la traccia si rivelasse eccessivamente invasa dagli sterpi dovrebbe essere possibile raggiungere il guado 880m rimanendo nell'alveo del torrente. Verso quota 1300m la traccia diviene effimera ed è necessario individuare la rampa-cengia di quota 1500m che rappresenta il passaggio chiave per accedere al catino dell'Alpe Sella Bosa, che ormai colonizzato da arbusti e boscaglia non conserva più alcuna traccia del vecchio sentiero. Per questo motivo la rampa-cengia, se ricercata in senso inverso, non è di facile individuazione.


  • difficoltà: T4

  • dislivello: 900m

  • tempo: 3h

  • quota max: 1620m

Dal Ponte di Ramazzetto (715m), raggiunto dalla pista ciclabile, si individua sulla sinistra idrografica un discreto sentiero che, dopo essersi alzato con alcuni risvolti, prosegue in quota verso l'interno della Val Barbina; verso quota 780m ca il sentiero porta a guadare il Rio Ramazzetto portandosi sulla destra idrografica, da cui prosegue sempre prossimo al corso del torrente tra la rigogliosa bassa vegetazione sino al successivo guado (880m ca) che riporta sulla sinistra idrografica; con una ripida salita nella faggeta il sentiero guadagna quota e, dopo un traverso pianeggiante, supera un canale di pietrame e raggiunge i resti dell'Alpe Barbina (950m ca - 1h). Si prosegue in quota per guadare nuovamente il Rio Ramazzetto (1020m ca) portandosi sul costone separante il Rio Ramazzetto (a W) dal Rio del Diavolo (a N), che per traccia si risale ripidamente (bolli rossi) sin verso quota 1350m ca, dove la traccia, più effimera, piega verso destra (S) e raggiunge una grossa carbonera con muro a secco (1430m ca). La traccia, sempre meno evidente, prosegue in salita portandosi verso una fascia rocciosa dove una evidente rampa-cengia (1500m ca), ascendente da sinistra verso destra, consente di raggiungere un colletto da cui si svalica un costola rocciosa accedendo al catino pascolivo del fianco occidentale del Badile; senza più alcuna traccia si traversa tenendosi alti, così da evitare i numerosi scoscesi canaletti e le zone di boscaglia, raggiungendo infine il terrazzo su cui sorgono i resti dell'Alpe Sella Bosa (1620m ca - 3h).


ottobre 2020

album fotografico:

Alpe Sella Bosa dal Ponte di Ramazzetto - ott2020