Val Sermenza
foto: Alpe Paripendola, dalla cresta della Cima Massero
E' un valle dai fianchi ripidi quella di Fervento (nominata anche Valle del Riale), su cui comunque non mancò il sorgere di alpeggi, alcuni radunati in gruppi (laddove le dorsali, allargandosi, concedevano un terreno agevole alla pastorizia), altri solitari ed isolati, posti su piccoli fazzoletti di terra bastanti a nutrire un assai ridotto numero di bestiame. L'Alpe Paripendola è tra questi: sugli ultimi fianchi della testata valliva, aveva a pertinenza un piccolo pianoro buono, forse, per una vacca.
Il nome quantomai curioso sarebbe la storpiatura dell'originale Pree Pendola, presumibilmente "prato pendente o sospeso", a ben descrivere l'aereo terrazzo erboso che, sorretto da un'alta parete, ospita l'alpeggio.
Il percorso segue quello che fu il sentiero di carico del bestiame, il cui sedime dalle svolte morbide e regolari è a tratti ancora ben marcato. Occorre comunque buon orientamento in quanto la traccia scompare in diversi tratti. Rimanendo sul percorso corretto non si incontrano difficoltà significative. Per la discesa è possibile salire all'Alpe Drusei e d lì percorrere il vario sentiero di cresta che conduce alla Cima Massero da cui, per sentiero segnato, a Fervento.
difficoltà: T4-
dislivello: 1100m
tempo: xxx
quota max: 1893m
Da Fervento di Sopra (785m) si sale per il sentiero n 382 che, toccata l'Alpe Cuccia (930m), raggiunge il lungo dosso dell'Alpe Pisse; superate le cascine superiori si abbandona il sentiero segnato e si prosegue per il comodo dosso sino all'Alpe Misulor (1314m) dove il sentiero piegando a dx supera una vallecola torrentizia e guadagna il crinale dell'Alpe Pianaccia (1455m - 2h).
tratto non verificato: si rimonta il crinale sino alla spalla erbosa di quota 1600m ca
Dalla spalla erbosa si individua una traccia che in quota, con giro orario, superato un torrente tocca un rudere arroccato su di uno sperone, da cui la traccia (a tratti labile) prosegue verso N portandosi su di un largo costone al di sotto di una grande grotta nella parete rocciosa; si guadagna quota per superare quindi una serie di rami torrentizi (1750m ca) sino a raggiungere i pendii sottostanti il pianoro della Paripendola dove, senza più traccia, tra arbusti ci si alza raggiungendo l'Alpe Paripendola (1797m - 3h).
Dall'alpe si torna sul fianco occidentale e senza perdere quota si taglia il pendio individuando il vecchio solco del sentiero che, poco visibile ma con alcuni evidenti risvolti, guadagna dolcemente quota sino a guadagnare il crinale subito sopra l'Alpe Drusei (1893m - 3.30h).
maggio 2025