Eir
Val Pontirone
Val Pontirone
foto: Eir
“Ol Pontid” (Il Ponte) è un antico sentiero che, restando in quota, percorre i dirupati versanti meridionali del Pizzo Muncréch collegando le Alpi di Solgone con quelle di Cugnasco. Gotthard End nello storico libro “Biasca e Val Pontirone” ne fa cenno, descrivendolo già all’epoca (1922) così: “E' una via dove bisogna arrampicarsi e si deve stare attenti a non perdersi perché, anche se viene praticata, le tracce sono a tratti poco scernibili.”. A metà del percorso, su di un assolato e panoramico costone, sorgeva Eir (Jaïr su Siegfried, Técc di Eiri secondo Gotthard), un alpe oggi diroccata: viene da chiedersi quale disperata ricerca di pascolo abbia spinto ad erigere un alpeggio su di un simile sperone…
Il ponte che dava il nome a questo sentiero oggi non esiste più: stando alle sommarie indicazioni di Gotthard era forse posizionato sul tratto subito dopo Solgone dove sono ancora presenti dei vecchi fittoni. In discrete condizioni è invece un altro importante manufatto: “La Sčàra, un'aerea passerella sulle rocce per la quale si raggiunge rapidamente Cugnasco”; della Sčàra oggi rimangono diversi muretti a secco ed alcune gradinate, mentre altre parti sono purtroppo crollate rendendone la percorrenza difficile ed esposta. Posta in un selvaggio canalone alle spalle del terrazzo superiore di Cugnasco, La Sčàra era utilizzata per caricare il bestiame di Eir, mentre un altro sentiero, non utilizzabile dai bovini in quanto stretto ed esposto, raggiungeva Eir da Cugnasco rimanendo in quota traversando su aeree cenge. Lo stupore che si accende addentrandosi lungo questi sentieri accresce apprendendo che le alpi, essendo gli uomini impegnati in lavori in altri paesi, per un lungo periodo furono caricate dalle donne che calzando zoccoli o misere pedule percorrevano con pesanti carichi questi difficili sentieri.
Come all’epoca di End, anche oggi percorrere questo sentiero è un’avventura di un certo impegno: non vi sono tratti in cui si arrampica (i brevi tratti su roccette raramente raggiungono il II) ma ci si muove costantemente su terreno difficile, ripido ed esposto; l’orientamento è altrettanto difficile, in quanto la traccia sovente svanisce e l’individuazione dei giusti passaggi nel dedalo di cenge e rampe non è immediata. Da Cugnasco è possibile abbassarsi a Pontirone su buon sentiero, ma si può anche, come di seguito descritto, proseguire la traversata fino a Mazzorino su un altro vecchio sentiero con caratteri simili a Ol Pontid.
E’ un percorso riservato ad esperti di luoghi difficili senza traccia.
Note:
- consigliabile uno spezzone di corda di 15m, in particolare se si percorre il sentiero de La Sčàra
- da Fontana occorre organizzarsi per il rientro a Pontirone (la Valle non è servita da mezzi pubblici)
Affascinante e laborioso percorso, sfrutta le numerose cenge che tra costole rocciose e canaloni consentono di raggiungere lo sperone di Eir rimanendo in quota. La traccia alterna tratti evidenti a tratti del tutto scomparsi e da ricercare con attenzione. Un'ampia frana ha cancellato la parte iniziale: occorre quindi alzarsi leggermente per poi ridiscendere alla Valle Granda da dove prende avvio Ol Pontid
Poco prima di Pontirone, dalla partenza della teleferica (826m), si sale per il sentiero segnato che velocemente conduce sino a Solgone (1403m – 1,15h); Ci si porta al rustico 1573m, subito a monte di una grossa frana: per rade tracce si prosegue verso NE sino ad una fascia rocciosa, se ne lambisce la base abbassandosi leggermente e si traversa verso E raggiungendo una traccia che conduce al vallone (Valle Granda) che separa il costone di Solgone da quello di Spiancrètt, qui ridotto ad ampio canalone; lo si raggiunge verso quota 1530m, lo si risale per una decina di metri sino ad individuare sulla destra (sinistra orografica) delle funi: le si segue e con percorso esposto si risale per 30m ca una stretta rampa-cengia (funi e vecchi fittoni), al termine ci si abbassa brevemente passando alla base di una paretina rocciosa e scavalcata una piccola costola ci si abbassa senza traccia sino ad uno stretto canale (1540m ca, roncolate) oltre cui si prosegue in traverso su una precipite cengia, protetti dalla fitta pineta, sino a giungere sulla costa di Spiancrètt (Mòta di Tiàrn, 1590m ca – 2h). Si prosegue in lieve discesa entrando nel vallone di Rotonda su traccia ben visibile (passerella in legno su placca), si raggiunge il canale pietroso del vallone (1570m ca), ci si abbassa di 3m lungo il canale quindi per labile traccia ci si porta sulla sinistra orografica. Si prosegue per il fianco boscoso su terreno più facile ma senza più traccia e dopo essersi abbassati di 30m ca in un ampio canalone (Val drä Lüìna) lo si lascia e si continua in traversata tra abetaie e brevi radure; dove le conifere diventano fitte ed impenetrabili (al di sopra di un impressionante salto nel vuoto) ci si alza quanto basta per superare la macchia di abeti oltre cui, abbassandosi nuovamente, si rintraccia il vecchio sentiero (1490m ca) che in piano raggiunge una zona aperta invasa da felci e quindi il panoramico costone dove sorgono i ruderi di Eir (Técc di Eiri, 1499m – 3h).
aprile 2016
ottobre 2015
Valgono le considerazioni del sentiero Solgone – Eir. La rampa-cengia per uscire dal vallone di Pontirone è il passaggio chiave e non è di facile individuazione
Da Eir (1499m) ci si abbassa leggermente verso NE su terreno aperto, si entra nel bosco e si ritrova la traccia nei pressi di un pluricentenario abete. Si segue la traccia pianeggiante, talora cancellata od invasa dalla vegetazione, quindi con una breve risalita si giunge al solco del vallone che scende a Pontirone (1450m ca).
Ci si porta sulla sinistra orografica e lambendo la base delle pareti rocciose ci si abbassa di alcuni metri sino ad individuare una piccola ed erta rampa in parte erbosa, che da sinistra verso destra sale per la fascia rocciosa: la si rimonta grazie anche ad alcuni gradini naturali e si raggiunge una più comoda cengia pianeggiante (1470m ca – vecchio chiodo e resti di gradini). Si entra nel bosco, si risale un breve intaglio roccioso ingombro di un grosso albero caduto, quindi su traccia pianeggiante e più evidente si continua la traversata sino a raggiungere la dorsale sopra Cugnasco verso quota 1490m ca (1h) dove passa il sentiero segnato per Nedi.
Da Cugnasco è possibile scendere a valle per il sentiero visibile e ben mantenuto che si abbassa nella valle del Riale della Stampa.
ottobre 2015
Un tempo era il percorso più comodo ed utilizzato per caricare il bestiame, oggi i diversi crolli della scalinata hanno reso alcuni tratti di questo percorso difficili ed esposti. Il canalone dovrebbe comunque essere percorribile anche rimanendo sul suo fondo, evitando quindi di alzarsi lungo l'antico percorso de La Sčàra
Da Eir (1499m) ci si abbassa leggermente verso NE su terreno aperto, si entra nel bosco e si ritrova la traccia nei pressi di un pluricentenario abete. Si segue la traccia pianeggiante, talora cancellata od invasa dalla vegetazione, quindi con una breve risalita si giunge al solco del vallone che scende a Pontirone (1450m ca). Rimanendo nel vallone ci si abbassa tra blocchi e piante abbattute sino a quota 1310m ca: si abbandona il vallone e verso sinistra, tra la vegetazione, si raggiunge la base di un ombroso canalone; lo si risale sin verso quota 1380m ca dove sulla destra (sinistra orografica) si individuano dei muretti a secco che salgono con alcuni risvolti sullo scosceso fianco: superato un gradino roccioso leggermente esposto (II) li si raggiunge portandosi così sull'antico tracciato del sentiero; superata un'altra ripida ed esposta zona crollata il sentiero torna in buone condizioni e se ne segue l'aereo percorso lungo lo scosceso fianco del canalone. Superati alcuni punti franati ed esposti ci si porta in prossimità della testata del canalone: qui è possibile lasciare il sentiero e rimontare a destra raggiungendo l'ormai vicino bordo del terrazzo superiore di Cugnasco oppure, proseguendo per la scalinata, raggiungere la testata del canalone dopo una breve discesa e rimontati gli ultimi ripidi metri sbucare sulla sella (bolli rossi) in corrispondenza del vecchio arrivo del sentiero alto di Eir – Cugnasco (1470m ca – 1,15h)
Da Cugnasco è possibile scendere a valle per il sentiero visibile e ben mantenuto che si abbassa nella valle del Riale della Stampa.
aprile 2016
Raggiungere Mazzorino è la naturale prosecuzione della traversata in quota iniziata a Solgone: su tracce ancor meno evidenti di quelle dei sentieri di Eir si prosegue nella lunga cavalcata tra costole e valloni. La descrizione che segue percorre fedelmente solo il primo tratto del vecchio sentiero, in quanto verso Scepinella invece di traversare lungo le bastionate ci si alza per un canalone erboso raggiungendo la ganda di Scepinella dall’alto su percorso privo di traccia.
Dal terrazzo di Cugnasco ci si alza verso Nedi fin verso quota 1650m ca, dove si abbandona il sentiero per deviare a destra (NE) entrando nel bosco; su rade tracce si traversa in lieve discesa fino ad una piccola cascata su placca (1570m ca), tributaria del Riale della Stampa; si passa alla base della cascata e ci si porta sulla rampa erbosa opposta che si risale; si prosegue raggiungendo una zona aperta, si traversa per cenge il ripido pendio erboso fino a raggiungere un vallone (1590m ca) anch'esso tributario del Riale della Stampa; lo si attraversa e sulla sinistra orografica si rimonta (SE) un largo e ripido canale di erba e roccette fino ad una sella boscosa (1670m ca). Si prosegue sempre verso SE, dapprima in piano quindi in discesa, e si raggiunge l'ampia ganda di Scepinella: si prosegue in discesa sin verso quota 1550m ca dove si ritrova la traccia, che conduce ad una placca esposta ma facile (1530m ca) oltre cui si risale brevemente e quindi, con lungo e facile traverso su sentiero, si raggiunge Mazzorino (1545m - 1,30h).
Per mulattiera ci si abbassa a Fontana (1347m) dove transita la strada della Val Pontirone.
ottobre 2015
riferimenti: