Dalla fine dello sterrato (650 m) si prende il sentiero che con comodi tornanti raggiunge le case di Cognera (758 m). Da qui prosegue pressoché pianeggiante lungo la destra orografica toccando Forno (824 m) ed abbassandosi brevemente per superare su di un bel ponte il torrente Agro. Si risale di alcuni metri raggiungendo un bivio dove si prosegue verso destra entrando nella Val Pincascia. Con lungo e comodo mezzacosta ci si inoltra nella valle, sempre lungo la destra orografica, sino ad attraversare il torrente e iniziare la salita che conduce alle Alpi Fumegna, dapprima quelle di quota 1627 m quindi, per il bel sentiero che risale il gradino roccioso, alle baite alte (1810 m – 3.00h). Da qui, verso E, si scorge un curioso roccione in aggetto con un vistoso ometto sul bordo: è la forcarella di Lodrino.
Dalle Alpi di Fumegna passa il sentiero della Via Alta Verzasca: piegando a destra (SE) si procede in direzione della capanna Borgna, alzandosi progressivamente con lungo mezzacosta. A quota 1900 m circa si lascia la Via Alta e si piega a sinistra (E), risalendo per prateria e pietraie, sino alla forcarella di Lodrino (2223 m – 4.30h). La parete S del Poncione appare improvvisamente: non resta che proseguire verso N dapprima lungo il filo di cresta, quindi lungo il fianco orientale, sino a raggiungere una selletta (2320 m circa) alla base della cupola finale del Poncione. Da qui ha inizio il tratto sulle placche rocciose: ci si sposta dapprima con breve traverso verso destra, quindi si rimonta la grande placconata della parete S sino a raggiungere i pendii erbosi da dove senza più difficoltà si raggiunge la vetta (2505 m – 5.30h).
Si ridiscende per la stessa via, prestando attenzione nel tratto sotto la vetta per riguadagnare la traccia di salita. Raggiunta la selletta erbosa non resta che ridiscendere all’Alpe Fumegna. Abbassatisi in valle, verso quota 1155 m si attraversa il torrente su di un ponte raggiungendo le baite riattate di Pincascia (1118 m). Da qui si prosegue per l’evidente sentiero (senza segnavia) che ripercorre la Val Pincascia lungo la sinistra ororgrafica, parallelo al sentiero di salita, attraversando diversi torrenti e sfruttando interessanti cenge tra i ripidi boschi. Si toccano così i ruderi di Sambuco (847 m) e, passando al di sotto delle baite di Curt, ci si porta nella valle Carecchio dove si incrocia il sentiero principale della valle. Si piega a destra e ci si abbassa sino al ponte che supera il fiume nei pressi di una stupenda gola. Si risale il fianco opposto, superando anche un delicato attraversamento (insuperabile in caso di ghiaccio) e si raggiunge una cappella. Da qui il sentiero prosegue sino a raggiungere le case di Rancone (650 m). Per strada asfaltata ci si riporta verso N, ed attraversato il ponte si raggiunge la strada di salita. Si torna così all’auto (4.30h dalla vetta).
luglio 2006