Pizzi dei Vanni
Val Bregaglia
Val Bregaglia
foto: Cengalo e Badile, dal Pizzo dei Vanni
Una eccezionale balconata sulle colossali pareti granitiche della Bondasca, una cima sull'orlo di un baratro, un ambiente solitario e di grandi spazi: la salita ai Pizzi dei Vanni è tutto questo. Posti nel punto più settentrionale della lunghissima val Codera, i Pizzi dei Vanni sono una serie di cime rocciose che fanno da cardine alla lunga linea di cresta, aspra e tormentata, che dalla piana di Chiavenna culminando col possente Monte Gruf prosegue sino alla Punta Sant'Anna nei pressi del Pizzo Badile. La vetta più alta, l'orientale, si lascia salire facilmente dal versante della val Codera, ma la lunghezza della vallata costringerebbe, oltre che ad un percorso monotono, a dividere la salita in due giorni. Sfruttando invece la strada della valle Bondasca è possibile salire alla vetta in giornata. Si parte quindi dagli alpeggi svizzeri e ci si porta nelle zone alte sino alla bocchetta della Teggiola, valico col confine steso lungo la linea di impluvio che narra di contrabbando e di fughe partigiane, e da qui, lasciata la Bregaglia, si entra nell'alta e solitaria val Codera da dove si raggiunge una seconda linea di cresta, qui spartiacque con la val Bondasca, da dove finalmente la panoramica vetta.
In condizioni normali il percorso non presenta difficoltà di sorta: occorre comunque buon orientamento in quanto, pur segnato, il sentiero della bocchetta della Teggiola è continuamente da ricercare tanto tra gli alpeggi quanto tra le pietraie. Dalla bocchetta alla cima si procede a vista ma il terreno aperto e l'orografia semplice non creano problemi. Qualche attenzione va posta nelle risalite dei canali delle bocchette per il pietrame instabile.
Diverso il caso, invero abbastanza frequente, in cui il canale di accesso alla bocchetta della Teggiola sia innevato: la difficoltà per questo tratto può divenire alpinistica (F) ed i ramponi essere indispensabili.
Se la stagione ha lasciato abbondante neve nei canali è possibile, quale interessante alternativa alla Teggiola, l'accesso alla val Codera attraverso la bocchetta del Vanni (chiamata anche bocchetta Alta di Teggiola): si tratta di un percorso non difficile ma alpinistico in quanto su neve moderatamente ripida che richiede l'uso di picozza e ramponi.
ATTENZIONE: la strada della Val Bondasca non è più accessibile dopo la frana del 2018: è quindi consigliabile salire per la strada dei Monti di Villa e transitare da Tabiadascio
Da Ceresc (1284m) si segue il largo sentiero (utilizzato per il transito dei piccoli trattori cingolati) che sale a Cänt. Alla radura ci si mantiene sulla destra e si riprende a salire nel bosco giungendo in breve alla seconda piccola radura di Vec (1520m), dove transitando vicino alla baita si prosegue in salita nel lariceto e lasciato il bivio di Lera d'Sura, dopo un tratto in un valloncello, si prosegue in salita a mezzacosta sino all'Alpe Tegiola (1789m).
Dall'alpe si sale diretti verso la parete rocciosa (NE) seguendo i radi bolli, che poco dopo piegano nettamente a destra (SE) e lambendo la base della bastionata del Cäntac portano verso la testata della val Casnaggina. Con ampio arco si traversano le distese di pietraie portandosi alla base dell'ampio canale della bocchetta della Teggiola (nascosta dal crestone NW della Cima di Teggiola ma identificabile da un'ampia finestra nella parete rocciosa che la sovrasta sulla destra) dove verso quota 2180m ci si collega col sentiero che giunge da Villa di Chiavenna: si sale il canale pietroso seguendo l'irregolare traccia che dalla parte mediana rimane prossima al fianco sinistro (destra orografica) giungendo così alla Bocchetta della Teggiola (2490m – 2,30h).
Dalla bocchetta ci si abbassa in val Codera di poche decine di metri seguendo i segnavia per abbandonarli presto e traversare la pietraia verso NE, lambendo la base della parete sudorientale della Cima di Teggiola, in direzione di una piccola rampa erbosa sorretta da un risalto: superato il breve canale che scende dalla bocchetta dei Vanni ci si porta sulla rampa erbosa e la si percorre per facili cengette sino a guadagnare dopo i 2500m ca la conca racchiusa dai Pizzi dei Vanni a NE e dalla cima Cantaccio a S. Da qui si punta al canale detritico posto tra la cima orientale dei Pizzi dei Vanni ed il Cantaccio (dei due canali visibili è il destro, in posizione centrale rispetto alla conca e parzialmente nascosto da una prominenza rocciosa) e lo si risale su detrito mobile sino a pochi metri dal filo spartiacque: lo si abbandona quindi per spostarsi sulle più solide rocce a sinistra da cui, facilmente, si raggiunge la vetta orientale dei Pizzi dei Vanni (2774m – 4h).
La discesa avviene per il percorso di salita, transitando per la bocchetta della Teggiola (3h)
Con favorevoli condizioni di innevamento è possibile portarsi in val Codera anche salendo dalla bocchetta dei Vanni: dalla testata della val Casnaggina invece di traversare verso il canale della bocchetta della Teggiola si prosegue verso SE puntando al netto intaglio racchiuso a destra da un'alta parete verticale: dapprima su moderate pendenze, quindi per canale angusto e ripido (40°- 45°) si raggiunge la bocchetta (2504m). Facilmente ci si abbassa verso sud di poche decine di metri intercettando, subito prima della rampa erbosa, il percorso sopra descritto che giunge dalla bocchetta della Teggiola.
Sconsigliabile in assenza di neve per il mobile detrito su terreno ripido.
luglio 2014
riferimenti: