Monte Gruf
Val Bregaglia
Val Bregaglia
foto: Monte Conco e Monte Gruf, con al centro la Bocchetta di Val Piana
E’ la massima elevazione della catena separante la Val Bregaglia dalla Val Codera.
Mentre dalla Val Chiavenna ha un aspetto poco appariscente, dall’alta Codera i profili delle sue creste acquistano profondità ed appare nella sua possente forma piramidale; ancor più poderoso è il versante verso la Bregaglia dove insieme al Monte Conco ed alla Cima di Codera forma un imponente gruppo roccioso dall’aspetto solenne e severo.
Il panorama dalla vetta è notevole e corre dal Lago di Como ai laghi del Maloja.
Come per la Cima di Codera ed il vicino Monte Beleniga anche il Gruf presenta sulla cresta spartiacque un marcato intaglio, segno delle numerose linee di faglia trasversali che, dove risultano più marcate, incidono i versanti con lunghi ed incassati canali da cui derivano le valli tributarie della sinistra del Mera.
La salita, da qualunque versante la si affronti, è lunga e faticosa: dalla Val Codera sale la via più semplice, dal lungo avvicinamento e dal forte dislivello, mentre dalla Val Bregaglia lo sviluppo è più contenuto ma le difficoltà si incrementano divenendo di tipo alpinistico.
Accesso stadale:
Sul sito https://stradeaspvilla.it si acquista il permesso di transito per le strade forestali. Ci si porta quindi alla frazione di Canete dove prende avvio la strada che, tortuosa ma asfaltata, sale ai monti. Al secondo bivio si prende a destra salendo all'ampio posteggio di Pian Cantone.
La Valle Aurosina (nota a Piuro come Val Orgina ed a Villa di Chiavenna come Val Brosgina) raccoglie le acque dei versanti settentrionali dei Monte Beleniga, Sass Becché e Gruf. E’ caratterizzata da una netta faglia tettonica che tra Gruf e Conco scende lineare in un canalone incassato tra ripide pareti rocciose, divenendo quindi un largo solco (Valle Piotta) che in trincea sfocia nella vasta piana detritica presso l’Alpe Spluga.
La Bocchetta di Val Piana si trova al culmine di questa faglia sullo spartiacque tra Val Codera e Bregaglia: è possibile raggiungerla dal versante settentrionale risalendo il lungo canalone della Valle Piotta (o impropriamente canalone dell’Aurosina) quando ad inizio stagione la neve ne ricopre lo stretto solco ingombro di pietrame instabile. Le pendenze sono tra i 40° ed i 45°, con brevi tratti prossimi ai 50°
E’ un percorso alpinistico d’interesse in ambiente suggestivo.
Nota:
- il canalone è soggetto a scariche di sassi, in particolar modo dalla parete del Gruf
- non vi sono punti di appoggio favorevoli per un pernotto: l’Alpe Penz è privata, il bivacco Garzonedo è spostato sul fianco opposto della valle
difficoltà: AD- (45°/50°)
dislivello: 1700m
tempo: 5.30h
quota max: 2754m
Dal posteggio di Pian Cantone (1320m ca, Genova su igm) si segue il sentiero segnato della Traversata dei Monti che entrando nel fianco destro idrografico della Valle Aurosina scende sino a superare un torrente (Val Rossa, 1170m ca) oltre cui delle ripide scale di metallo riguadagnano quota; in traverso si giunge al nuovo ponte in legno (1200m ca) sul torrente principale che consente di raggiungere i Monti Tabiadascio. Si lascia la Traversata dei Monti e verso sinistra (S) ci si inoltra in Valle Aurosina sempre su sentiero segnato, toccando Crotto (1376m igm) e giungendo alla grande piana detritica dove la Valle Piotta confluisce con i torrenti della testata valliva. Verso quota 1400m ca si lascia il sentiero che prosegue al bivacco Garzonedo e si guada il torrente principale dell’Aurosina portandosi sul lembo pianeggiante dove si trovano i ruderi di Spluga (Giavéra, 1450m igm). Da qui si raggiunge Penz con due possibilità:
- da Spluga verso E ci si porta verso il torrente della Valle Piotta ed individuate delle vecchie e malmesse scale in legno (1470m ca, attenzione al pericolo di crollo!) ci si alza superando lo zoccolo roccioso soprastante Spluga. Con diversi risvolti (vecchi segnavia) la traccia consente di guadagnare velocemente quota e superata un’ulteriore malandata passerella in legno (1550m ca) si giunge alla diroccata Alpe Piotta (1689m igm)
- da Spluga verso N si guada il torrente della Valle Piotta portandosi sulla sua destra idrografica, recuperando verso quota 1470m ca il vecchio sentiero che, con segnavia, si alza deciso sul fianco boscoso destro della Valle Piotta (Ganda Splüga) fin verso quota 1650m ca dove prende avvio un lungo traverso che verso SE raggiunge il torrente della Valle Piotta; lo si attraversa a quota 1690m ca giungendo alla diroccata Alpe Piotta (1689m igm)
Dal’Alpe Piotta il sentiero si alza di un centinaio di metri, quindi verso destra superato un piccolo torrente (Valle del Duca) raggiunge la radura di Penz (1803m igm – 2.30h).
Da Penz si sale il pendio di rododendri a monte della baita per tracce di animali portandosi nelle praterie superiori, dove verso E ci si porta verso il solco della Valle Piotta: una vasta ganda al piede del contrafforte settentrionale del Gruf consente di accedere facilmente all’imbocco del canale (2200m ca – 4h).
Si risale il canale passando dalla caratteristica strettoia, quindi laddove si allarga ci si mantiene sulla sinistra (destra idrografica); l’uscita è caratterizzata da un pinnacolo roccioso che biforca i metri finali del canale: se vi è cornice è preferibile mantenersi sulla lingua di sinistra, verso la parete del Conco. Con un’ultimo tratto su pendenza sostenuta si esce infine alla Bocchetta di Valpiana (2757m igm / 2754m ctr – 5.30h).
giugno 2018
Dalla bocchetta la cresta del Gruf si alza subito decisa per poi appoggiarsi e proseguire lineare sino alla vetta. La salita avviene per le rocce rotte della parete E: tra lo zoccolo roccioso che emerge dalle gande della Val Piana e la cresta NNE corrono delle cenge facilmente percorribili che conducono con lungo traverso alla vetta.
Individuando il percorso migliore le difficoltà sono di I, ma è sufficiente scostarsi di poco per incontrare brevi passi di II esposti.
difficoltà: F+
dislivello: 200m
tempo: 0.45h
quota max: 2938m
Dalla Bocchetta di Valpiana (2757m igm / 2754m ctr) si traversa in piano sul versante di Codera per un centinaio di metri portandosi ad un piccolo e breve canaletto: lo si risale portandosi verso destra sulle balze soprastanti la bocchetta, quindi si prosegue in salita sino a toccare il filo della cresta (2800m ca) affacciata sul canale che dall'Aurosina sale alla bocchetta; da qui si piega verso sinistra (S) e per facili cenge (I) si traversa (2840m ca) sino al grosso e squadrato intaglio della cresta NNE del Gruf (2880m ca), oltre cui la parete diviene più appoggiata e senza difficoltà si raggiunge la vetta (2938m ctr - 0.45h).
giugno 2018
riferimenti:
Guida dei Monti d'Italia: Masino - Bregaglia - Disgrazia, vol I (Bonacossa, Rossi - 1935/1977)
Inventario dei Toponimi - Villa di Chiavenna (Giorgetta, Giacomini, Sciuchetti - 1977)