Monte Cucco

Prealpi Lecchesi

foto: le balze rocciose che sorreggono la Baita della Pecora

Nell'esplorazione dei luoghi dimenticati stupisce talora come alcuni ambienti siano riusciti a conservare un'autentica connotazione selvaggia seppur immersi in territori battuti ed antropizzati; si tratta perlopiù di versanti accidentati la cui morfologia, ostica e faticosa, li ha da sempre relegati a territori di caccia o al più a pascolo di caprini ed ovini.

Il fianco occidentale del Monte Cucco, vetta dall'ottimo panorama sul Lago di Como, ricade tra queste enclavi: l'orografia di questo versante è caotica, vi è un susseguirsi disordinato di pareti e di balze raccordate da ripidi pendii erbosi e da scoscese vallecole. Al piede delle fasce rocciose transita un facile sentiero (72b), ma la zona superiore è il regno dei camosci: qui le carte indicano un ricovero, la "Baita della Pecora", localmente noto come Casel dela Pegura. Della minuscola baita rimangono oggi le mura imboscate: è un luogo del tutto dimenticato la cui ubicazione è sorprendentemente scomoda, aggrappata ad un ripido pendio proteso sulle pareti sottostanti. Dal rudere, seguendo l'intuito, è possibile alzarsi sino alla vetta del Monte Cucco, compiendo così un interessante "viaggio" in questo selvaggio angolo delle frequentate montagne del lecchese.


Nota: Igm e Cns riportano una traccia che dall'Alpe Mezzedo traversa in quota collegandosi al sentiero della Baita della Pecora: ad eccezione del primo tratto (un buon sentiero che da Mezzedo raggiunge il Torrente Brentalone) tale traverso è del tutto privo di tracce (salvo saltuari brandelli del vecchio sentiero) e si svolge su pendii erboso molto ripidi solcati da vallecole ed interrotti da piccole nervature. Sconsigliabile.

Monte Cucco dalla Baita della Pecora

Il vecchio sentiero che serviva la Baita della Pecora è abbandonato da anni, ma la notevole frequentazione delle greggi ne ha nel tempo inciso il sedime sino a creare una trincea che oggi, pur invasa da noccioli e ciliegi selvatici, rimane ben visibile e ne rende facile l'individuazione; dalla baita non vi è più alcuna traccia e per raggiungere la cresta sommitale del Monte Cucco occorre alzarsi ad intuito per ripidi dorsali erbose e macchie di boscaglia; rimanendo sul giusto percorso non si incontrano difficoltà significative se non quelle dovute alla ripidità del terreno ed alla conseguente esposizione di alcuni tratti.


  • difficoltà: T4

  • dislivello: 1150m

  • tempo: 3h

  • quota max: 1432m

Da Genico (300m ca) si segue il sentiero 71 (o il 71A) che conduce al panoramico poggio della Croce di Brentalone (654m - 0.45h), da cui si prende il sentiero 72B che in traverso si dirige verso E. Dopo aver superato il solco vallivo del Torrente Brentalone (Val Osanna) il sentiero guadagna quota ma lo si abbandona (690m ca) per seguire la labile traccia di un vecchio sentiero che verso sinistra (N) si sposta sulla dorsale erbosa in sinistra orografica della Val Osanna. Si segue l'intuibile ma imboscato solco del vecchio sentiero che, piegando verso destra (E), sale deciso sino al piede di una fascia rocciosa (950m ca) e, nuovamente piegando a destra, con un traverso ascendente nella boscaglia prosegue la salita raggiungendo l'imboscato rudere della Baita della Pecora (Casel della Pegura, 1080m ca - 2h).

Dal rudere ci si alza per la massima pendenza e senza traccia si guadagna quota rimanendo su una poco accennata dorsale erbosa di rada boscaglia, che presto diviene ben definita sino a divenire una brevissima crestina (1140m ca) di facili rocce imboscate che si superano (I) ed aggirato un piccolo dente roccioso si raggiunge una selletta erbosa; si traversa verso destra (SE) ed sempre in salita ci si alza nella macchia boscosa passando al di sotto della chiara e verticale parete W del Sasso del Monte Cucco, puntando ad una successiva sella boscosa che in breve si raggiunge (1296.4m Ctr), sella caratterizzata da due pinnacoli rocciosi. Piegando a sinistra (E) si sale logicamente per la rampa dapprima erbosa, quindi boscosa che, pur ripida, conduce senza difficoltà sulla comoda cresta N del Monte Cucco (1380m ca) e quindi per facile traccia alla vetta (1432.5m Ctr - 3h).

marzo 2021


album fotografico:

Monte Cucco dalla Baita della Pecora - mar2021