Val Soana
foto: Cima Fer
La Cima Fer emerge dalla cresta che separa il solco principale della Val Soana dalla tributaria Valle di Forzo. Appare come un castello roccioso costituito da varie punte da cui si diramano creste che affondano in selvaggi vallate completamente abbandonate. La tenue notorietà che vanta è dovuta alla cresta ENE, che offre una classica via di scalata con difficoltà sostenute, mentre gli altri versanti giacciono in un piacevole oblio.
Negli anni recenti il ripristino di alcuni sentieri ha reso meno complesso l'avvicinamento a questa montagna, ma della frequentazione poco è mutato: gli unici incontri rimangono con qualche camoscio e, con un poco di fortuna, con la superba aquila nei sui ampi e silenziosi volteggi. E’ una montagna di grandi spazi e solitudini.
note:
- curiosamente la vetta principale (2646m) non corrisponde con la vetta topografica (qui definita Punta Sud) posta poco più a meridione e leggermente più bassa (2621m)
E’ la via che sale direttamente da Grangia La Cial. Da La Cial è priva di tracce, ma ha uno svolgimento abbastanza lineare ed intuitivo, occorre solo individuare i migliori passaggi tra i brevi risalti rocciosi. Non vi sono difficoltà tecniche ma il terreno, ripido ed erboso, richiede attenzione ed è da evitare in caso di umidità o con erba secca.
Subito a valle del nucleo di Faiei (1070m) si prende il buon sentiero che porta a superare il Rio Arcando su di un ponte, oltre cui si piega a sinistra per il sentiero segnato che percorre la sinistra idrografica del torrente; poco avanti ci si porta sulla destra idrografica e si prosegue, sempre su sentieri segnato, parallelamente al torrente in lieve ascesa. Si giunge quindi ad un costone boscoso che si risale ripidamente, quindi dopo un traverso verso destra (1650m ca) si raggiungono dei pendii aperti, dove il sentiero riprende la ripida salita sino a raggiungere la cresta SSW della Cima Fer tra la Bocchetta del Frate a S ed una piccola protuberanza rocciosa a N (1910m ca). Si traversano verso N gli ampi pendii erbosi mantenendo i segnavia: la traccia dapprima assente diviene più avanti evidente e con ampio arco raggiunge le baite della Grangia La Cial (2122m – 2,15h).
Dalle baite si sale verso N, entrando nel valloncello erboso subito ad E della cresta SSW della Cima Fer; lo si risale fin verso quota 2400m ca dove si piega a destra (E) e tra erba e roccette si scavalca una costola (piccola pietraia) portandosi nel vallone che scende direttamente dalla punta sud. Dapprima si aggirano alcuni piccoli risalti, quindi puntando verso la vetta si risale la regolare ed erta valletta erbosa sino alla Punta Sud (2621m – 3,30h). Ci si abbassa di alcuni metri sul versante orientale ed aggirate le rocce per il facile pendio erboso, transitati da un intaglio, si guadagna la Cima Fer (2646m – 3,45h).
ottobre 2016
La cresta SE, culminante sulla vetta topografica, offre una piacevole ascensione panoramica con diversi tratti rocciosi talora esposti ma mai difficili (I-II°). Qui se ne descrive il settore superiore, raggiungibile per un erto pendio erboso dal sentiero che collega la Grangia La Cial con la Grangia Malpensata. Volendo percorrere la cresta integralmente occorre raggiungere la sella su cui sorge la Grangia Malpensata allungando sensibilmente il percorso.
note:
- volendo evitare i tratti rocciosi del filo di cresta dovrebbe essere possibile percorrerne il fianco orientale per sentieri di animali superando alcune nervature di placche (non verificato).
Subito a valle del nucleo di Faiei (1070m) si prende il buon sentiero che porta a superare il Rio Arcando su di un ponte, oltre cui si piega a sinistra per il sentiero segnato che percorre la sinistra idrografica del torrente; poco avanti ci si porta sulla destra idrografica e si prosegue, sempre su sentieri segnato, parallelamente al torrente in lieve ascesa. Si giunge quindi ad un costone boscoso che si risale ripidamente, quindi dopo un traverso verso destra (1650m ca) si raggiungono dei pendii aperti, dove il sentiero riprende la ripida salita sino a raggiungere la cresta SSW della Cima Fer tra la Bocchetta del Frate a S ed una piccola protuberanza rocciosa a N (1910m ca). Si traversano verso N gli ampi pendii erbosi mantenendo i segnavia: la traccia dapprima assente diviene più avanti evidente e con ampio arco raggiunge le baite della Grangia La Cial (2122m – 2,15h).
Si percorre ora il sentiero segnato che conduce alla Grangia Malpensata: con un lungo traverso ci si porta verso i pendii della cresta SE della Cima Fer, e superato un piccolo torrente si raggiunge un canale di erba e roccette che si risale sino ad un intaglio (2250m ca) su di una costola rocciosa; ci si abbassa di pochi metri per superare delle placche, quindi si abbandonano i segnavia e si rimonta il ripido ma facile pendio erboso sino al filo della cresta SE (2350m ca).
Si percorre la cresta mantenendone il filo di facili roccette, sino a dove si restringe culminando con una minuscola torre rocciosa (2550m ca) di blocchi accatastati: si aggira la torre portandosi sullo scosceso ed esposto fianco orientale, dove una rampa cengia riconduce sul filo subito a N della torre (oppure la si scala direttamente con pochi passi di facile ma molto esposta arrampicata). Alle spalle della torre dopo un breve tratto su di una schiena rocciosa si abbandona il filo di cresta (vi è un breve ma ostico salto poco avanti) e ci si abbassa di pochi metri sul fianco occidentale, dove per breve cengia erbosa si riguadagna la cresta oltre il salto. Si prosegue quindi sul filo e per facili rocce si raggiunge la Punta Sud (2621m – 4,30h). Ci si abbassa di alcuni metri sul versante orientale ed aggirate le rocce per il facile pendio erboso, transitati da un intaglio, si guadagna la Cima Fer (2646m – 4,45h).
ottobre 2016
Abbandonata molti decenni orsono per l’infelice posizione, la Malpensata godeva fino a poco tempo fa di un esclusivo isolamento preservato dalla totale scomparsa dei sentieri che la raggiungevano. Recentemente sono stati segnalati tre itinerari che la raggiungono: dalla Grangia La Cial, da Nivolastro e dalla Grangia Regomb. Del tutto abbandonati e decaduti rimangono invece i sentieri che salivano da Nivolastro passando dalla Grangia Tolair e da Puntagliera: di seguito le sommarie (e lacunose) indicazioni della traversata da E a W lungo questi percorsi. Sono ambienti riservati ad esperti di luoghi difficili senza traccia.
Da Nivolastro ci si alza per buona traccia verso NE raggiungendo Grangia Deves (1619m), quindi senza alcuna traccia si entra verso W nella scoscesa valle portandosi non facilmente sulla sinistra idrografica (1700m ca); aggirando i salti rocciosi si giunge con difficoltà alla Grangia Tolair (1903m), dove su terreno con meno ostacoli si raggiunge la Grangia Malpensata (2087m).
Ci si abbassa per la valle che scende verso il Rio Arcando, aggirando le numerose placconate con percorso tortuoso (vecchio fittone in ferro su di una placca) ma mantenendosi sempre prossimi al torrente. Dopo un breve tratto in una macchia di boscaglia (resti di gradini) si attraversa il torrente portandosi sulla sinistra idrografica nell’unico punto possibile (1400m ca) dove si percorre una cengia imboscata (è l’unico tratto del sentiero ancora conservato) che conduce al di fuori della forra; ci si abbassa quindi per non facili pendi boscosi sino a Puntagliera.
Difficoltà T6.
Ottobre 2011
riferimenti:
Guida dei Monti d'Italia: Gran Paradiso (Andreis, Chabod, Santi - 1963)