Poncione del Macello

Locarnese

Il Poncione del Macello, dal nome indubbiamente curioso, è un piccolo rilievo sulla cresta nord del monte Tamaro. Qui se ne percorre il tratto più interessante, dalla bocchetta di quota 1688m al Poncino della Croce passando dal Poncione del Macello che ne è il rilievo più significativo. La prima parte si presenta selvaggia e a tratti anche aspra, disegnata da piccoli torrioni erbosi e rocciosi. Proseguendo verso nord, oltrepassato il Poncione del Macello, diviene invece una comoda dorsale erbosa, dalle linee dolci ed ondulate. Senza richiedere capacità alpinistiche qualche breve difficoltà si presenta tra i torrioni, dove occorre mettere le mani in qualche punto e bisogna muoversi tra la bassa vegetazione sfruttando le tracce dei camosci. Un poco di intuito e dimestichezza con terreni non facili sono certamente d'aiuto. La seconda parte, percorsa da un sentiero segnato, è tanto elementare quanto panoramica, incorniciata tra il blu del Verbano e lo sfondo dell'arco alpino.

E' comunque possibile compiere l'anello evitando la parte difficile della cresta utilizzando il sentiero segnato che dal Tamaretto conduce al Poncino della Croce, come descritto alla fine della relazione.

Poncione del Macello

Volendo evitare le difficoltà della prima parte di cresta è sufficiente mantenere, al bivio dopo il Tamaretto, le indicazione che verso sinistra indirizzano verso il Poncino della Croce: il sentiero traversa lungo le bastionate occidentali della cresta del Poncione del Macello e verso quota 1680 m raggiunge il filo della dorsale subito a nord del Poncione, ricollegandosi con l'itinerario sopra descritto. In questo caso la difficoltà dell'itinerario diviene T3.

  • difficoltà: T4
  • dislivello: 1100 m
  • tempo: 2.30h + 2h
  • quota max: 1719 m

Accesso stradale

Da Vira Gambarogno, sulle rive del Lago Maggiore, si sale per la strada che conduce ad Indemini. Al tornante del km 9, in corrispondenza della fermata del bus, si posteggia nel piccolo spiazzo.

Dal tornante del km 9 (981m) si imbocca il sentiero segnato che entra in val Vadlina. Superati due ponti si raggiunge un bivio: lasciata la deviazione a sinistra verso l'alpe di Trecciura (sarà il sentiero di rientro) si piega a destra (S) e si sale per la bella faggeta sino a sbucare nell'ampia radura della Corte di Neggia (1395 m), servita dalla strada. Si salgono i prati verso S e si prende l'ampia e battuta mulattiera che sale verso il Tamaretto oltre il quale la traccia diviene più pianeggiante e traversa verso E. Ignorati i vari bivi per il Tamaro e per il Poncino della Croce si prosegue in falsopiano sino allabocchetta 1688 m che sulla cresta N del Tamaro si affaccia sulla valle del Trodo. Dalla bocchetta si lascia la traccia segnata che traversa la testata della valle del Trodo e ci si immette sulla cresta che verso N conduce al Poncione del Macello. Si scala un breve gradino e si aggira a sinistra (W) per tracce di animali l'importante torrione roccioso. Si prosegue rimanendo ove possibile sul filo, altrimenti aggirando per sentieri di animali le difficoltà più importanti. Si succedono diversi rilievi e depressioni sino a toccare la sommità del Poncione del Macello (1719 m - 2.30h).

Sempre per cresta ci si abbassa verso N sino ad intercettare a quota 1680 m circa il sentiero segnato che sopraggiunge da SW: lo si segue, mantenendo costantemente il filo della cresta ora divenuta comoda e facile dorsale erbosa. Si toccano il Cimetto (1615 m) e l'Uomo del Sasso (1522 m), per poi scendere velocemente alla sella subito prima del Poncino della Croce: qui si piega a sinistra (W) e ci si abbassa sino alla parte alta dei Monti di Vira. Piegando nuovamente a sinistra (SW) si prende il sentiero che con lungo traverso, dapprima pianegginate poi con brevi salite, raggiunge la radura dell'Alpe di Trecciura (1160 m). Il sentiero prosegue, ora in discesa, e torna al bivio della val Vadlina precedentemente toccato. Si piega a destra e superati i due ponti si torna al tornante del km 9.


Novembre 2011