Valsesia
foto: salendo verso la Cima Pizze da La Balma
La Cima Pizze, chiamata anche Ouvert, è uno dei numerosi rilievi della cresta separante la Val Grande sesiana dalla Val Mastallone; come per molte delle vette di questa zona presenta i fianchi settentrionali dirupati e repulsivi, mentre il versante meridionale, pur ripido, è meno scosceso e raccoglie diversi resti di baite dove è possibile muoversi tra quel poco che rimane dei vecchi sentieri. Il panorama della vetta, da guadagnare nelle tiepide giornate invernali, pur limitato alle cime dell'immediato areale è piacevole. La via più semplice di salita è dalla Bocchetta di Vocca, dove comunque occorre un minimo di impegno ed intuito nella ricerca dei giusti passaggi.
Tra la Bocchetta di Vocca (servita da sentiero segnato) e la Cima Pizze vi è il rilievo del Galerno (da non confondere col prospiciente Monte Galerno) che presenta una scoscesa fascia rocciosa che deve essere aggirata sul versante di Vocca: il passaggio è obbligato e sfrutta alcune cenge e supera una breve placca rocciosa che, pur facile, richiede attenzione.
La Bocchetta di Vocca, volendo evitare il sentiero segnato, può anche essere raggiunta per il costone boscoso parallelo, che definito dai solchi del Rivo della Fontana ed il Rivo dell'Aigro raggiunge l'Alpe della Sella senza traccia: la salita ha inizio dalla piccola chiesa di Centro e toccato un primo rudere con ampissima cinta di mura (600m ca – pilone teleferica) si raggiungono dei terrazzamenti (700m ca, rudere) da dove, abbandonata la dorsale, verso sinistra si raggiunge la radura dell'Alpe della Sella (diff T4-)
Dall'abitato di Centro (505m) ci si alza per il sentiero segnato che, superato il Rivo della Pissa, guadagna quota sul costone boscoso sino alla ristrutturata Alpe della Sella sulla testata della valle del Rivo della Fontana; i segnavia proseguono con numerosi risvolti e conducono alla boscosa Bocchetta di Vocca (892m – 1h). Su vaga traccia si segue la dorsale che verso destra (E), superato il cippo confinale tra Vocca e Cravagliana, si alza nel bosco progressivamente più rado portandosi verso il salto roccioso che interrompe bruscamente la dorsale occidentale del Galerno: prima di raggiungerne il piede ci si abbassa per traccia in traverso sulla destra (SE) perdendo alcuni metri di quota, quindi si traversa in ascesa per cenge, si supera una breve placca (I) moderatamente esposta e si guadagna un ampio canale erboso: lo si risale riportandosi sul filo spartiacque con la Val Mastallone a monte del salto roccioso; si rimonta faticosamente la ripida dorsale sino alla vetta del Galerno (1176m), da dove si prosegue per la cresta che, dirupata sul versante della Val Mastallone, raggiunge la sommità della Cima Pizze (1272m – 2h).
gennaio 2017
Cambiaccone è una baita ristrutturata in posizione privilegiata: i sentieri che la servono, puliti ed abbastanza evidenti, devono comunque essere ricercati soprattutto nella parte bassa; oltre Cambiaccone non vi è più una traccia definita, e la cresta spartiacque si guadagna con un'erta salita dove si toccano le diroccate baite di La Balma. Gli ultimi metri di cresta si svolgono su facili roccette che richiedono comunque l'uso delle mani ed attenzione esposizione e roccia che, pur buona, non è sempre del tutto affidabile.
Oltre che dal percorso qui descritto Cambiaccone è raggiunto anche da due sentieri che da Valmaggia, scavalcato un piccolo zoccolo roccioso, traversano in quota toccando i ruderi di Pian dell'Orto e Alpe Campo: di difficile individuazione nella parte bassa, divengono meglio definiti lungo il traverso e, oltre a quelle di orientamento, non presentano difficoltà (T4-)
Dalla discoteca Igloo (490m) si aggirano a E gli edifici industriali e si recupera la vecchia mulattiera che, alle spalle dei fabbricati, dopo una breve salita prosegue verso Valmaggia. La si abbandona presto per salire verso N un costone boscoso, dapprima senza sentiero quindi per buona traccia che verso N si addentra nella prima valletta per superarla a quota 600m ca; la traccia prosegue in traverso ascendente e supera una seconda valletta (680m ca), oltre cui si supera una teleferica abbandonata e, superata la valle del Rivo delle Lame su di un ponticello in legno, si raggiunge la baita ristrutturata di Cambiaccone (746m – 0,30h). Senza più tracce ci si alza per il ripido e caotico bosco alle spalle della baita, e restando paralleli alla valle del Rivo delle Lame si raggiunge un rudere isolato (860m ca) su di un piccolo sperone roccioso. Si prosegue la salita, toccando i resti di un grosso recinto, e rimanendo sul fianco del Rivo delle Lame, superato un breve gradino roccioso, si raggiunge un successivo rudere imboscato (992m ca); da qui una buona traccia prosegue verso E e guadagnato il solco della valle del Rio delle Lame raggiunge le due diroccate baite di La Balma (1009m – 1,30h). Si riprende la salita e senza traccia ci si porta in una ampio canale erboso chiuso a sinistra (W) da una costola rocciosa che si distacca dalla Cima Pizze: faticosamente ma senza particolari difficoltà ci si alza per il canale sino alla cresta spartiacque con la Val Mastallone (1200m ca). Si piega a sinistra (NW) e si percorre il filo della cresta, si scalano alcune ripide ma ben gradinate roccette (I-II) e si raggiunge la vetta della Cima Pizze (1272m – 2h).
gennaio 2017
riferimenti:
Guida dei Monti d'Italia: Alpi Biellesi e Valsesiane (Castello, Protto, Zoia - 2013)