Val Soana
La Val Soana sa regalare ancora molti spazi selvaggi ed abbandonati: il Parco Nazionale del Gran Paradiso ha preservato magnificamente molti angoli discosti e oramai lontani dai classici percorsi escursionistici. La mancanza inoltre di significative presenze turistiche ha definitivamente fatto cadere nell'oblio intere vallate, cime significative, panoramiche bocchette. Quella del Cucco ha un sentiero mantenuto e sufficientemente segnato che la raggiunge da Campiglia: sentiero che si perde facilmente nella parte alta ma che non dà particolari problemi di orientamento. Invece il sentiero che saliva dalla valle di Forzo è completamente svanito, tranne brevi tratti invero poco utili ai fini dell'orientamento.
La traversata da Campiglia a Boschietta è riservata ad esperti di luoghi senza sentiero: non vi sono difficoltà tecniche, a parte alcuni ripidi pendii erbosi che richiedono attenzione, ma occorre ottimo orientamento per muoversi tra cenge, canaloni, dorsali e pendii battuti ormai unicamente dai numerosissimi gruppi di camosci.
Trattandosi di una traversata occorre organizzarsi per il recupero dell'auto lasciata a Campiglia.
Da Campiglia Soana (1335 m) si prosegue per pochi metri lungo lo sterrato: subito prima del ponte sul torrente Campiglia si individuano i vecchi segnavia rossi che verso sinistra (W) risalgono il vallone del Rio Busiaire. Il sentiero rimane sempre possimo al fiume, e tocca Grangia Busiairette (1668 m) e Grangia Busiaire (1836 m). Superata la zona delle vegetazione si raggiunge quindi l'ampia conca dove si trovano i resti della Grangia del Cucco (2110 m) ed una riattata grangia in legno (2198 m). Qui la traccia, poco evidente, aggira in senso orario il rilievo di quota 2328 m, con anche una importante scalinata in pietra. Raggiunti i pascoli superiori non rimane che puntare all'evidente sella della bocchetta del Cucco (2461 m - 2.30h).
Dalla bocchetta si sale per una ventina di metri verso la Punta Tressi (NW): si individua subito una evidente traccia che, in trincea, scende di pochi metri verso il versante della valle di Forzo. La si segue portandosi sui ripidi pendii erbosi al di sotto della cresta spartiacque. Sfruttando al meglio i gradini erbosi e le brevi cenge ci si abbassa verso un ampio canalone erboso, che si segue verso S. Abbassatisi quindi per un facile canale di pietrame si raggiunge la parte finale dell'ampia dorsale erbosa il cui fianco destro (W) precipita nel solco torrentizio. La si segue tenendosi sul ciglio orientale, erboso ed ampio, sino ad aggirare alcuni affioramenti rocciosi sotto i quali si trovano i miseri resti dalla Grangia Giuoco di Sopra (2167 m). Si prosegue prossimi al filo della dorsale sino a quota 2000 m circa, dove si traversa verso destra (N) il solco torrentizio lungo un evidente e comodo sentiero. Le tracce si perdono quasi subito, e si prosegue lungamente a mezzacosta verso W. Ci si trova sulla dorsale della Grangia Pighio: dove più appare opportuno ci si abbassa sino a raggiungere il terrazzo prativo dove sorge la Grangia Pighio (1687 m). Si individua il sentiero sulla destra (W) della radura che si inoltra nel bosco: vi sono anche alcuni sbiaditi segnavia gialli. La traccia scende poco visibile lungo la dorsale sino a raggiungere il torrente ormai sotto le case di Boschietta. Da qui si prende la comoda e segnata mulattiera che conduce a Tressi (1185 m) ed alla strada.
ottobre 2011