Gasg

Val Verzasca

foto: Gasg

    Nel riquadro di Brione della Carta Nazionale Svizzera, a pochi centimetri dal nucleo di abitazioni del minuscolo ma vivo borgo della Verzasca, compare un edificio diroccato; la distanza dalla chiesa, misurata col righello sulla carta, è di circa 500m, pressappoco la medesima dal centro paese agli ultimi grappoli di villette allungate sulla cantonale. Questo è quanto si deduce dalla prospettiva bidimensionale offerta dalla mappa cartografica. La terza dimensione, quella che si sviluppa in altezza, occorre desumerla interpretando la simbologia che, per quanto accurata, rimane pur sempre limitata ed ingannevole. Si intuisce così che il rudere, per quanto poco discosto dai tetti del paese, è ben al di sopra di questi: 500 metri dal comignolo più alto, quindi tanto quanto la misura della sua proiezione sul piano orizzontale della mappa. Ma le vertigini non sono solo geometriche: la quarta dimensione, quella temporale, recide definitivamente questi mondi separandoli su due piani la cui distanza non è più misurabile con un semplice compasso. Gasg è una luna di Brione, un satellite in orbita fissa che per essere raggiunto richiede un sorprendente e pericoloso viaggio la cui rotta , da tempo, è andata persa nel vuoto siderale dell'oblio.

   Questa cascina nel catasto del 1850 compare come Monte Pedrinazzi: "Gasg" deriva dal nome della scogliera che lo sostiene, Sasso Gaggio. Il terrazzo a coperchio della scogliera era un buon pianoro pascolivo - al netto del bosco che oggi lo ha colonizzato - ed averlo occupato con una cascina potrebbe non apparire un'idea così bislacca. Di bislacco c'è che questo terrazzo confina con burroni e pareti, buoni per il nidificare dei rapaci, un poco meno per caricarvi gli armenti. Eppure anche qui vacche e maiali ebbero la loro storia, su questo spalto in cui, a mezzogiorno, le campane della chiesa coprivano quelle delle manze.

Gasg per la via diretta

   E' la via più veloce, quella che fu usata dal pastore per collegare velocemente l'alpeggio col paese. La parte iniziale è invasa dalla vegetazione, ma è ancora percorribile. La salita risolve tortuosamente le due fasce rocciose di quota 900m sbucando sul ripiano sottostante la quota 1132m (dove si trovano dei ruderi azzerati), quindi più sopra attraversa la larga forra del Riale del Muro e per l'erto fianco settentrionale rimonta il Sasso Gaggio sino al pianoro di Gasg. Da Gasg l'uscita avviene verso l'alto, raggiungendo Tenc per una sorprendente cengia ancora attrezzata con una scala in ferro e su cui si trovano i resti del cancello a chiusura del pascolo. Il percorso è molto impegnativo per la difficoltà ad individuare i passaggi corretti e per l'estrema ripidità ed esposizione di alcuni tratti. Il vecchio tracciato compare solo a tratti. Sconsigliabile da percorrere in discesa.


  Da Brione (756m) ci si alza all'edificio dell'acquedotto, subito oltre lo sbocco di una forra protetto da un muraglione (Riale del Muro); si sale a monte della pietraia oltre l'acquedotto e senza una traccia definita si guadagna quota si terreno fortemente ripido giungendo, dopo alcuni risvolti, a delle fasce rocciose (900m ca): una cengia verso sinistra permette di risolvere la prima, quindi alzandosi e nuovamente verso sinistra si aggira la seconda portandosi sul ciglio del Riale del Muro da dove, con un ripidissimo ed esposto strappo, si guadagna il largo pendio sottostante la quota 1132m. Qui si toccano i resti di un paio di cascine (Foschella Morinini, 1030m ca), al monte dei quali, superati i resti del recinto, si giunge ad una cintura rocciosa striata di giallo (qui alcuni vecchi bolli rossi rivelano il collegamento con la cascina 1100m ca di Sasselli (Monte Cascioni) - non verificato): piegando a sinistra ci si alza al pianoro superiore (subito sotto la quota 1132m Cns), da cui, per vaghe tracce di animali, si traversa a sinistra entrando nel fianco boscoso in sinistra idrografica del Riale del Muro. Si perde leggermente quota giungendo ad una placca (1070m ca), sbocco di una stretta e selvaggia forra soprastante: la si attraversa puntando ad una colossale prua di roccia chiara, frantumata in tetti, che si aggira al piede verso sx entrando così nella larga forra ingombra di blocchi del Riale del Muro. La si risale fin verso quota 1180m ca, dove sulla destra idrografica prende avvio una esposta traccia che, tagliando il ripido fianco settentrionale del Sasso Gaggio, si alza con numerosi risvolti sino all'ampio pianoro dove sorge Gasg (1260m ca - 2h).

  Da Gasg ci si alza in direzione W verso la quota 1378m Cns, sotto la quale si supera un piccolo gradino roccioso (I, 2m, non esposto) guadagnando il pascolo superiore (Cantone dei Tommasi, 1360m ca); ci si sposta verso il ciglio che precipita sulla forra del Riale del Muro, se ne oltrepassa la testata e si prosegue di alcuni metri la salita entrando quindi verso destra in una rampa-pendio molto ripida: la si rimonta sino al termine contro un circo di pareti, dove un scala in ferro (1470m ca) conduce su di un sistema di balze rocciose; la via, obbligata, guadagna alcuni metri sino ad un pulpito panoramico, da cui si stacca verso E una cengia rocciosa pianeggiante (1500m ca), espostissima ma ben camminabile, che risolve l'ultimo ostacolo della salita sbarcando sui comodi pianori da cui, in breve, si giunge a Tenc di Fuori (1537m - 2.45h).


marzo 2023


album fotografico:

Gasg per la via diretta, Tenc di Fuori e Martinett - mar2023

altri report:

Gasg 1280 m e l'incredibile via diretta per Tenc di Fuori - Froloccone

riferimenti: