Da Carena (958 m) si segue lo sterrato che, in lieve discesa, si addentra verso S. Iorio. Si supera il torrente che scende dalla soprastante alpe Pisciarotondo e dopo pochi metri si imbocca una traccia sulla destra che in netta discesa raggiunge della case. Superatele ci si abbassa ulteriormente sino al solco del fiume Morobbia che si attraversa su di un antico ponte di pietra. Oltre il ponte si prosegue dritti, verso S, senza chiare tracce sino a ritrovare il sentiero poco avanti, dove il bosco riprende ripido a salire. Non resta che seguirlo, raggiungendo dopo numerosi tornanti su terreno ripido dei ruderi. La traccia piega leggermente a destra, e sempre salendo raggiunge la radura dei Monti di Pisciarotto (1108 m). Senza toccare le alpi il sentiero riprende a salire, sempre verso S, sino a diventare meno ripido e compiere un ampio giro verso SW e raggiungere, ormai fuori dal bosco, la bella dorsale su cui sorge l’alpe Poltrinetto (1503 m - 3.00h). Da qui si piega nettamente verso E e si risale l’aperta dorsale dello Scrigno, sino a quota 1650 m circa dove si intercetta il sentiero che giunge dall’alpe Pisciarotto. Lo si segue verso SE raggiungendo la ben visibile alpe Poltrinone (1710 m - 4.00h). Dall’alpe ci si abbassa per superare una zona umida, con vicino laghetto, risalendo quindi all’aperto dosso dell’alpe Leven (1667 m). Da qui ci si abbassa verso N, scendendo per una valletta e attraversando il torrente della Val Merdera, per poi risalire di alcune decine di metri guadagnando la destra idrografica della valle. Si prosegue su tracce incerte a mezzacosta, verso WNW, rientrando quindi in una bella faggeta dove dei radi segnavia aiutano a mantenere il solco del sentiero. Si raggiunge così la riattata alpe Valmaggia (1148 m - 5.30h) da dove la traccia diviene ben evidente e raggiunge le case di Costa dell’Albera e i Monti di Moneda (956 m).
La traccia che dai Monti di Moneda si ricollega all’itinerario di salita non è molto evidente: occorre percorrere un mezzacosta dapprima senza perdere quota, quindi lasciati i Monti ci si deve alzare di alcune decine di metri su traccia nella faggeta. Il sentiero percorre ora in lieve discesa il boscoso e ripido fianco N della Motta Grande, restando ben alto al di sopra del torrente Morobbia. Dopo alcuni ruderi di baite e superati alcuni solchi torrentizi si abbassa velocemente, per poi proseguire con altri saliscendi sino a raggiungere il ponte in pietra dell’andata. Non resta che risalire il versante opposto lungo il sentiero di andata e raggiungere Carena (7.00h).
maggio 2006