Sassi della Porta
Valle di Menaggio
Valle di Menaggio
foto: la vetta dei Sassi della Porta
E' la colonna d'Ercole occidentale della Val Cavargna, di poco più bassa del contrafforte orientale costituito dal Monte Pidaggia.
Da sud si presenta come un castello roccioso irto di guglie le cui tarlate pareti calcaree precipitano nell'ampia Val dei Corbat. Il bosco domina sugli altri versanti, e dai dolci declivi settentrionali le faggete si spingono sin sul labbro di cresta, talora svalicandolo per adagiarsi su assolati terrazzi sospesi.
Sebbene regali un panorama d'ampio respiro (dalla vetta sono visibili il Lario, il Ceresio ed il Lago di Piano), i Sassi della Porta sono un monte misconosciuto raramente salito. Neppure la brevità della salita, che avviene facilmente dall'Alpe Crisello lungo i boscosi fianchi settentrionali, sembra aver mai attirato gli escursionisti, richiamati più dal trafficato Passo di San Lucio che da questa discosta e tranquilla cima rocciosa.
Il toponimo fa supporre che lungo le pendici di questo monte vi fosse una mulattiera con un caratteristico punto di passaggio facilmente controllabile, una “porta” da cui transitavano merci e persone. Probabilmente si trattava della dogana Austro Ungarica di Ponte Dovia che all’inizio del XIX secolo controllava l’accesso alla Val Cavargna. Le mappe di quel secolo però chiamano la vetta Monte Grisello, riportando un “Sasso della Porta” sulla testata della Val di Corbat: qui, dove corre il sentiero che dai Monti Croc sale a Crocifisso, si trova in effetti un intaglio tra due colonne rocciose, appunto una sorta di porta.
Da segnalare inoltre il grande masso erratico posto sulla sella poco prima della vetta. Come i numerosi altri massi erratici del bacino lariano giunge dalle cime granitiche della Valtellina trasportato dal ghiacciaio Abduano: oltre alla distanza percorsa, ciò che colpisce è la quota, 1200m slm, che svela l’immane spessore raggiunto dal ghiaccio in queste zone nell’era glaciale.
E' una via di salita che percorre tracce di animali e di cacciatori, priva di sentiero e di validi riferimenti. Dalla boscosa Val dei Corbat ci si inerpica per balze erbose sino all'aperto crestone SE da cui si prosegue lungo il filo sino alla vetta. Le difficoltà sono di orientamento nella parte inferiore, dove occorre indovinare la giusta traccia tra le numerose piste di animali, e di terreno nella parte mediana per la ripidità e per alcuni brevi tratti esposti.
difficoltà: T4
dislivello: 650m
tempo: 1.45h
quota max: 1313m
Accesso stradale
Da Porlezza si sale per la stretta strada che conduce in Val Rezzo. Superato l'abitato di Molzeno si prosegue di alcune centinaia di metri sino ad imboccare una stradina laterale sulla destra (via alla Pineta) che si segue sino alle baite dei Monti Croc, dove si posteggia.
Dai Monti Croc (690m circa) si prende una stradina sterrata che, staccandosi da una curva, diviene ben presto una mulattiera e conduce pianeggiante verso la Val di Corbat; se ne raggiunge il piccolo torrente (680m ca) oltre cui si prosegue per un discreto sentiero e, lasciata la deviazione per il Sass Custan (un enorme blocco calcareo precipitato dalle cresta dei Sassi della Porta, raggiungibile in 10min), si prosegue in piano su traccia progressivamente meno evidente. Senza alcun valido riferimento si prosegue in quota (700m ca) nel bosco sino allo zoccolo roccioso (ben indicato su Cns) del crestone SE dei Sassi della Porta: da qui ci si alza verso sinistra (NW) su terreno ripido e si guadagna la piccola dorsale erbosa che chiude la destra orografica della piccola ma scoscesa valletta definita dallo zoccolo roccioso; una discreta traccia di animali sale con numerosi risvolti sin verso quota 750m ca, dove una facile ma esposta rampa-cengia permette verso sinistra (W) di aggirare un risalto; dopo un breve traverso si torna a destra riguadagnando il filo della dorsalina che in breve conduce all'ampio crestone SE (815.1m Ctr) separante la Val di Corbatt con la Val Cavargna. Su terreno meno ripido ma privo di traccia ci si alza tra campi erbosi e piccoli affioramenti rocciosi aggirando verso i 950m sulla destra (E) un tratto più ripido sopra il quale si riguadagna il filo della dorsale che, più stretta, conduce ad una ampia sella (1025m Igm, 1027m Ctr). Si prosegue con salita più dolce nella rada faggeta verso NW sin verso i 1100m dove compare una buona traccia che, pianeggiante, giunge dall'Alpe Crisello: seguendola si va a traversare un ripido canale sul versante della Val Cavargna e ci si porta così sui pendii settentrionali. Si lascia ben presto la traccia e si rimonta ripidamente verso W portandosi sul filo della cresta orientale dei Sassi della Porta, che si segue facilmente sino ad una sella con un grosso masso erratico (1190m circa). Si prosegue in direzione del primo rilievo (1280m circa) che, senza salirlo, si aggira sulla destra (N) portandosi al di sotto della cima principale: con un ultimo ripido strappo si guadagna la croce di vetta (1313m Igm – 1,45h).
novembre 2013
ottobre 2019
La brevissima cresta W si lascia percorrere senza difficoltà significative: aggirando il primo rilievo (1276.4m Ctr) la salita avviene per tracce di animali che, pur ripide, non presentano problemi.
difficoltà: T3+
dislivello: 650m
tempo: 1.30h
quota max: 1313m
Accesso stradale
Da Porlezza si sale per la stretta strada che conduce in Val Rezzo. Superato l'abitato di Molzeno si prosegue di alcune centinaia di metri sino ad imboccare una stradina laterale sulla destra (via alla Pineta) che si segue sino alle baite dei Monti Croc, dove si posteggia.
Dai Monti Croc (690m circa) si prende il sentiero che, non segnato ma evidente, taglia il fianco orientale del Colmen dei Carac e raggiunta la testata della Val di Corbatt, dopo un intaglio tra due rocce, raggiunge la spianata della località Crocefisso (1047m). Senza traccia ci si alza per la poco accennata dorsale erbosa sin sotto il primo rilievo (quotato 1276.4m su Ctr): lo si aggira a sinistra (N) e salendo nel bosco al piede della sua parete si raggiunge una comoda sella (1259.8m Ctr) posta sulla cresta W dei Sassi della Porta. Si sale verso E mantenendosi sul filo della cresta, sfruttando le tracce di animali che aggirano le numerose emergenze rocciose, sino all'ultimo tratto che, più ripido, sbuca presso la vetta (1313m, - 1.30h).
novembre 2013
ottobre 2019
Il Sentee di Furnasètt (sentiero dei fornetti) è un sorprendente percorso che attraversa il dirupato versante meridionale dei Sassi della Porta. Il sentiero, ben visibile essendo frequentato dai selvatici, è un susseguirsi di inattesi passaggi che, uno dopo l'altro, consentono di compiere questa breve ma intensa traversata che costantemente in quota (1100m ca) collega la dorsale W con il crestone SE. Il sentiero è impegnativo e vi sono diversi tratti dall'esposizione letale: sono necessari piede fermo ed esperienza con questo genere di terreni. Può essere percorso in entrambi i sensi. Il nome lo si deve a due paretine rocciose che si toccano durante il traverso la cui strana conformazione a nicchia ricorda i forni del pane.
difficoltà: T5
dislivello: 300m da Crocefisso
tempo: 1.45h
quota max: 1313m
Da Crocefisso (1047m) ci si alza verso la dorsale W dei Sassi della Porta ma verso quota 1100m ca si piega a destra (E) e per una buona traccia si traversa in quota raggiungendo un bosco di faggi sospeso su di una risalto, oltre cui si prosegue sul margine superiore della balza e dopo aver perso pochi metri, lasciata una traccia che perde quota, ci si alza sempre in traverso raggiungendo un gradino roccioso: lo si risale per traccia (I, 3m) e si prosegue su di una sottile ed esposta cengia raggiungendo una roccia bianca con nicchia (primo furnasètt). Si prosegue nel traverso e scavalcata un'aperta dorsale erbosa si giunge sulla soglia di un'angusto e dirupato canalone stretto tra pareti rocciose: sempre su evidente traccia ci si abbassa di alcuni metri e con traverso espostissimo su una sottile cengia si esce dalla sinistra orografica del canalone, si superano delle facili roccette (I) e si raggiunge una paretina rocciosa aggettante (secondo furnasètt). Si prosegue sempre in quota e si traversa un esposto e delicato pendio erboso su labile traccia sino ad un impluvio franoso che si supera (attenzione) portandosi sulla sinistra orografica e riprendendo la traccia che si abbassa leggermente per passare alla base di un piede roccioso, oltre cui si riguadagna quota giungendo ad una carbonera sorretta da un grosso muro a secco (1h). Dalla carbonera ci si abbassa di alcuni metri e si riprende la traccia che, senza percorso obbligato, prosegue nel traverso portandosi sull'aperto e facile crestone SE che si lascia risalire facilmente portando alla cresta orientale dei Sassi della Porta dove, per facili boschi, ci si porta sul versante settentrionale della vetta che si raggiunge per sentiero (1313m - 1.45h)
Dalla carbonera è anche possibile risalire direttamente alla sella posta sulla cresta orientale dei Sassi della Porta, abbreviando il percorso per la cima
aprile 2021