Val Chiavenna
foto: panorama dalla Cima di Provinaccio (Beno - Le Montagne Divertenti)
Il piccolo dente roccioso della Cima di Provinaccio spunta subito a W della Forcella di Frasnedo, valico tra i crinali separanti la Val dei Ratti dalla Val Codera. Fasciato su tutti i lati da balze rocciose, la sua salita è da qualche anno facilitata dalla posa di catene che consentono di superare le ripide placche rocciose del versante meridionale, versante a cui si accede deviando dal sentiero che da Frasnedo sale alla Forcella. Un percorso alternativo alla salita da Frasnedo prende avvio dal Lago di Mezzola e rimonta la cresta W della Cima di Provinaccio: è un'ascensione atipica, riservata ad alpinisti che non disdegnano inerpicarsi tra boscaglia ed arbusti.
La cresta W orograficamente prende avvio da Motta, il terrazzo su cui si trova l'arrivo della cremagliera di servizio del tracciolino. Nella metà iniziale è una larga dorsale su cui si alternano prati e betullete, nella seconda parte invece s'impenna decisa e selvaggia, dal filo stretto e ben definito dai due contrapposti versanti: il settentrionale, uno scosceso sovrapporsi di fasce di boscaglia, ed il meridionale, un dirupato accavallarsi di placche rocciose. La salita avviene perlopiù lungo il filo, con brevi ma delicati aggiramenti sul fianco settentrionale dove le piante, se a tratti appaiono fastidiose, offrono invece preziosa protezione. Le difficoltà sono dettate dal terreno selvaggio e da alcuni tratti rocciosi (passi fino al III). E' un percorso riservato ad alpinisti avvezzi a questo genere di terreni. Consigliabile una corda (15m) e qualche cordino.
difficoltà: T6+ (III)
dislivello: 1500m
tempo: 5h
quota max: 1741m
Dalle spalle della centrale idroelettrica di Campo Mezzola (216m, via Dopolavoro) si segue la strada e, dopo un paio di svolte, la si lascia per una mulattiera che verso N si inoltra nel bosco. Ignorando la bollatura dei sentieri di servizio della condotta, ci si alza per la mulattiera che diviene man mano larga e ben evidente. Superando la condotta forzata un paio di volte si guadagna quota con numerosi risvolti, scavalcando una terza volta la condotta (450m ca), sino al termine del camminamento, dove un ripido sentiero si stacca sulla sinistra e si alza deciso; passando al di sotto del ponte ad arco della cremagliera sbuca infine sul pianeggiante tracciolino (900m ca - 1.30h). Ci si porta a monte del tracciolino, e passata una cabina elettrica ci si alza toccando il pianoro 951m Ctr, dove, lambendo il precipite fianco sulla Valle di Revelaso, si giunge al successivo largo pianoro (979m Ctr); si punta alla dorsale che verso E si alza nel rado bosco e, senza traccia definita, si guadagna quota sino ad un piccolo rilievo (1163m Ctr), da cui ci si abbassa per lo stretto filo di cresta su facili roccette ad una sella, per riprendere a salire il costone colonizzato di betulle che, ripido ma senza difficoltà, porta ad un ampio tratto pianeggiante della dorsale (1419m Ctr) da cui uno stretto crinale precipite su entrambi i fianchi conduce all'inizio del settore impennato e selvaggio della cresta. Dapprima si poggia sulla sx (N) e ci si alza sfruttando i gradini rocciosi tra piante ed arbusti, quindi tornando prossimi allo spigolo si scala un breve e vago diedro (3m, 1530m ca) riguadagnando il filo; lo si tiene fin quanto possibile, per poggiare nuovamente a sx (N) così da aggirare alcune lame. Si recupera il filo e, con brevi aggiramenti sempre sul lato sx, si giunge ad un muretto roccioso (1600m ca) che si scala direttamente (5m, III) guadagnando un piccolo ripiano; nuovamente poggiando a sx si percorre una piccola cengia e si riguadagna il filo scalando un breve ma ostico gradino roccioso (III) aiutandosi con arbusti e betulle, tornando infine sul filo di cresta che, pianeggiante, conduce senza più difficoltà alla sella erbosa (1675m Ctr - 4.30h) subito a SW della vetta.
Dalla sella si traversa a NE entrando in un ripido valloncello del versante S e, per erba ripida, lo si risale sino alla testata dove si individuano le catene che, tagliando verso dx la parete, conducono subito ad E dell'anticima; raggiuntala, si percorre una facile dorsalina ed in breve si raggiunge la sommità della Cima di Provinaccio (1741m, 5h).
Variante per il fianco W e lo spigolo S
E' un'alternativa alla via attrezzata con catene. Pur breve, ha difficoltà alpinistiche e richiede corda (15m) e materiale d'assicurazione (sufficienti un paio di friends piccoli e cordini)
Dalla sella erbosa (1675m Ctr) ci si alza verso NE sino al piede di una placca rocciosa (croce in legno): la si scala (III) quindi, lasciando il filo di cresta, si traversa a sx tagliando in quota il fianco W della cresta WSW recuperandolo poco oltre, dove si alza una larga fessura tra due lame: la si scala (10m, III+, un passo di IV), si scavalca il filo portandosi sul fianco S, si traversa una placca (II+) e per facili rocce si giunge sull'anticima.
gennaio 2025