Val Bregaglia
foto: Cime dei Vallon, da Foppate
Sono probabilmente le cime meno raggiunte di questa già poco conosciuta costiera. Si sviluppano nel dentellato crinale tra la Bocchetta di Val Canina e la Bocchetta della Teggiola, e per convenzione vengono identificate in tre rilievi: occidentale, centrale (il più alto) e orientale. In verità il displuvio è un susseguirsi di vette anonime cadenzate da strette incisioni al culmine degli innumerevoli canali che solcano lo scosceso versante meridionale, un amplissimo fianco di ripida erba e placche che scivola in Val Codera con dozzine di valloni che danno il nome a questa montagna, il cui nome corretto è Cime dei Vallon, invece della diffusa declinazione singolare di Cima del Vallon. Al solare ed erboso versante meridionale si contrappone quello settentrionale, che come in tutta questa catena ha ben marcata la sua orogenesi glaciale con alte e tetre pareti rocciose lacerate da angusti canali che conservano la neve sino a stagione avanzata, ai cui piedi si aprono ampi catini colmi di detriti di ogni dimensione che, forse complice un sommerso residuo glaciale, ancora oggi sono instabili e faticosi da attraversare.
Le Cime dei Vallon, per il loro profilo poco appariscente, lo scarso interesse e le difficoltà di salita sono una meta destinata a chi ricerca estreme solitudini in un ambiente primordiale, faticoso, di vasti panorami e silenzi.
Accesso stradale
Sul sito https://stradeaspvilla.it si acquista il permesso di transito per le strade forestali. Ci si porta quindi alla frazione di Canete dove prende avvio la strada che, tortuosa ma asfaltata, sale ai monti. Ai bivi si seguono sempre le indicazioni per “Laghetto” raggiungendo quindi il posteggio di quota 1230m ca, subito a valle di Tabiadascio
Fino all'Alpe Spluga vi è sentiero segnato, segue un tratto tra i rododendri lungo le effimere tracce della Via delle Pareti da cui occorre armarsi di pazienza per risalire il lungo vallone di ganda verso la Bocchetta di Val Canina; un angusto ma provvidenziale canaletto di pietrame conduce ad un intaglio (Forcella del Crot) sulla linea di cresta da dove, con intuito, si risale il fianco meridionale della cima tra ripidi lembi erbosi e placche rocciose. Indovinando il percorso migliore le difficoltà restano contenute, ma rimane la fatica di risalire pietraie di massi mobili malamente poggiati e l'esposizione data dalla ripidità del versante meridionale. Se affrontato con neve (normalmente presente sino a stagione inoltrata) il canaletto pone difficoltà alpinistiche (40-45° ca).
nota: Forcella del Crot è un toponimo qui creato, il nome locale di questo intaglio non è noto. Dalla piccola grotta (crot) all'ingresso del suo canale tributario settentrionale.
difficoltà: T5- (PD- con canale innevato)
dislivello: 1400m
tempo: 4h
quota max: 2625m
Dal posteggio (1230m ca) si sale per sentieri segnati a Foppate (1392m), quindi verso S si prende il sentiero segnato che, risalendo uno stretto canalone, con bei gradini conduce al pianoro dell'Alpe Spluga (1854m - 1.30h). Seguendo le indicazioni per la Forcella di Rossaccio (Via delle Pareti) si traversa verso destra (SW) e mantenendo i segnavia tra i rododendri ci si porta al piede della prua rocciosa che divide il vasto catino soprastante l'Alpe Spluga (2000m ca): si abbandonano i segnavia e ci si dirige verso S risalendo la vasta ganda di pietrame instabile (consigliabile rimanere prossimi alla destra orografica) fin verso quota 2300m dove si individua uno stretto canalone chiuso a destra da un'alta parete verticale e nascosto a sinistra da una parete rocciosa triangolare a forma di vela; aggirando a destra la "vela" ci si porta all'imbocco del canale (dove si trova una piccola grotta), lo si risale e superando un masso incastrato si raggiunge lo stretto intaglio della Forcella del Crot (2550m ca - 3.30h) sulla linea di cresta.
All'intaglio si scala verso E un facile gradino roccioso (un singolo passo di II) portandosi sul ripido fianco meridionale della cima: tra ripidi scivoli erbosi e placche rocciose si traversa alzandosi una cinquantina di metri. quindi sempre verso E si traversa in quota il bordo superiore di una vasta placca sino ad una valletta erbosa che si risale sbucando infine sulla Cima occidentale dei Vallon (2624.7m Ctr, 2627m Igm - 4h)
giugno 2022
La Bocchetta di Val Canina non corrisponde al punto di massima depressione della cresta: lì vi culmina il franoso ed irrequieto impluvio (tipica linea di falda di queste zone) della Val Canina, canyon che ben poco invita ad essere risalito. Il punto di valico si trova poco più a SSW, alcuni metri più in alto su di una ampia e comoda sella, discosta solo pochi metri dal crinale separante la Val Canina dalla Valle del Conco. Sul versante N la sella è raggiunta da un vasto pendio di ganda, mentre verso S vi è un largo, ripido e regolare pendio erboso che scende in Val Canina. La salita alla Cima occidentale dalla Bocchetta di Val Canina costringe ad abbassarsi un centinaio di metri in Val Canina per superare il canyon, e provenendo dalla Bregaglia è quindi meno favorevole della salita attraverso la Forcella del Crot. Il traverso lungo il versante meridionale della cima occidentale è di orientamento complesso mancando di riferimenti.
difficoltà: T5-
dislivello: 1550m
tempo: 4.30h
quota max: 2625m
Dall'Alpe Spluga (1854m - 1.30h dal posteggio) seguendo le indicazioni per la Forcella di Rossaccio (Via delle Pareti) si traversa verso destra (SW) e mantenendo i segnavia tra i rododendri ci si porta nel vasto catino di ganda che si traversa, sempre verso SW, seguendo i segnavia. Dove questi piegano a destra per raggiungere il canale della Forcella di Rossaccio li si abbandona e si risale verso SE il vallone di pietrame mobile, e cercando le zone meno instabili si guadagna quota sino all'ampia depressione della Bocchetta di Val Canina (2550m ca - 3.45h).
Dalla bocchetta ci si abbassa sul versante Codera per ripido pendio erboso, puntando ad un promontorio affacciato sul canale d'impluvio della Val Canina, raggiunto il quale (2400m ca) è possibile attraversare l'impluvio (traccia di animali) portandosi sulla sinistra orografica. Si traversa in quota per un centinaio di metri sino a portarsi su di un vago crinale che si risale verso N, si supera un piccolo impluvio e se ne raggiunge un secondo che, risalitolo, porta all'intaglio della Forcella del Crot (2550m ca). All'intaglio si scala verso E un facile gradino roccioso (un singolo passo di II) portandosi sul ripido fianco meridionale della cima: tra ripidi scivoli erbosi e placche rocciose si traversa alzandosi una cinquantina di metri. quindi sempre verso E si traversa in quota il bordo superiore di una vasta placca sino ad una valletta erbosa che si risale sbucando infine sulla Cima occidentale dei Vallon (2624.7m Ctr, 2627m Igm - 4.30h).
giugno 2022
riferimenti:
Guida dei Monti d'Italia: Masino - Bregaglia - Disgrazia, vol I (Bonacossa, Rossi - 1935/1977)